NFON tratteggia il profilo del Cio del terzo millennio

Una ricerca commissionata da NFON a NetConsulting ha analizzato nei dettagli le abitudini e i profili delle figure apicali nei dipartimenti tecnologici delle aziende.

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a cura di Dario Orlandi

Uno dei compiti più importanti dei Chief Information Officer è quello di comprendere appieno la complessità dell’azienda e favorirne il cambiamento, assecondando e guidando la transizione verso il digitale. Per questo motivo, il Cio al passo con i tempi dev’essere informato, aggiornato e possedere competenze diversificate, per riuscire a leggere e a dominare un ambiente complesso e in evoluzione continua.

NFON, che propone servizi di comunicazione aziendale in cloud in Europa, per analizzare le caratteristiche di questa figura fondamentale, ha commissionato a NetConsulting una ricerca che ha coinvolto oltre 120 manager che ricoprono ruoli differenti nei dipartimenti It di aziende di varia dimensione e collocazione geografica.

Lo scopo è comprendere quali sono le fonti utilizzate da queste figure per la ricerca delle informazioni, e con quali modalità vengono sfruttate per alimentare la richiesta di aggiornamento, la curiosità e le passioni, sia in ambito lavorativo sia in quello personale.

La porzione più numerosa tra i partecipanti è quella dei Cio e Cto (che sommati rappresentano oltre il 50% del campione), seguiti dagli Ict e It manager (30,7%) e altre figure di rilievo del settore. Anche la distribuzione geografica copre tutto il territorio italiano, con una rappresentanza predominante del nord (67%), seguito dal centro (21,3%) e dal sud e isole (8,5%). Una piccola quota (3,2%) del campione proviene infine dall’estero.

Per quanto riguarda l’età la fascia più rappresentata è quella che va dai 45 ai 60 anni (64%), seguita dai più giovani (25,2%) e infine dagli ultrasessantenni (11,8%).

Come (e dove) si informa il Cio

La ricerca si è concentrata innanzitutto sulle abitudini informative, indagando quali fonti e quali modalità sono le più utilizzate sia in ambito lavorativo sia in quello personale; il quadro che emerge è quello di una persona molto curiosa, che sfrutta e abbina diversi mezzi di comunicazione anche di tipologia differente.

Per quanto riguarda la ricerca di informazioni lavorative, le fonti digitali sono in primo piano: al primo posto si colloca Internet, utilizzata dal 100% del campione (per oltre il 90% l’uso è addirittura quotidiano), mentre i social network vengono utilizzati quasi dal 97%; in questa tipologia spiccano in particolare LinkedIn e YouTube. Il 63% degli intervistati preferisce seguire webinar online, invece di partecipare a eventi in presenza (44,1%); un buon interesse riscuotono anche le analisi e ricerche di mercato (53,5%).

Un peso rilevante è ancora assegnato alla rete di relazioni tradizionali, quelle intessute nel mondo reale con amici e colleghi; in ambito lavorativo, vi si affida il 96,9% degli intervistati.

Passando ai mezzi di comunicazione tradizionali, il ruolo più importante è quello della televisione (85%), seguito a pari merito dai programmi tecnologici trasmessi via radio e dalla stampa specializzata in formato cartaceo (77,2%), che però la maggior parte consulta solo saltuariamente (49,6%).

Nella vita privata e per gli interessi personali lo scenario è in gran parte analogo, ma cresce in modo significativo l’uso del mezzo televisivo, che supera i social network collocandosi in seconda posizione (dietro a Internet) come fonte di informazione, per il 95,3% del campione. In ultima posizione si trovano i quotidiani cartacei, utilizzati per il privato ancora meno che per il lavoro (63,8% contro 75,6%).

Una vita ricca di passioni

Nella seconda parte della ricerca, NetConsulting ha analizzato il tempo libero di queste figure e le principali passioni fuori dall’ambito lavorativo. Il 100% del campione ama viaggiare e oltre la metà soddisfa questo desiderio almeno una volta al mese.

Moltissimi (99,2%) amano ascoltare musica, sia via radio sia in streaming, e praticano attività fisica o sportiva (98,4%). Molto diffusi sono anche i film e le serie tv in streaming (97,7%) e la tv (92,9%). Sorprendenti (e in netta controtendenza con i dati generali della popolazione italiana) sono le risposte che riguardano la lettura: è una delle attività più amate dal 96,9% degli intervistati, che leggono in media due libri al mese, prevalentemente in formato cartaceo (57,7%). Gli argomenti più apprezzati sono la narrativa italiana e, naturalmente, la tecnologia.

I profili principali

I ricercatori di NetConsulting hanno infine utilizzato le informazioni raccolte per tracciare alcuni profili tipo. Il primo è stato chiamato Focused (18,9%): raccoglie chi si informa prevalentemente sui mezzi di informazione tradizionali ed è concentrato su un insieme ristretto di fonti in cui ha grande fiducia.

Più numerosi (29,1%) sono i profili Digital First, che si informano prevalentemente sui media digitali e cercano una grande varietà di fonti, attribuendo invece poca importanza ai mezzi di informazione analogici. Poco rappresentato (11%) è il profilo Social, che utilizza prevalentemente social network di vario genere per confrontarsi con i colleghi e gli amici.

La tipologia di gran lunga (40,9%) più comune è quella definita Explorer, caratterizzata da una grande apertura mentale che porta a informarsi a 360 gradi, utilizzando e integrando qualsiasi mezzo (analogico, digitale o social) e ricercando la massima varietà di fonti informative.

Il whitepaper con tutti i risultati della ricerca può essere scaricato a questo indirizzo.