Nutanix, l'hybrid si conferma il modello IT ideale in EMEA

Secondo l'ultimo report della compagnia, le imprese nell’area EMEA sono in linea con il piano quinquennale di migrazione al cloud ibrido

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a cura di Antonino Caffo

Nutanix ha annunciato i risultati specifici per la regione EMEA del report annuale Enterprise Cloud Index. I dati mostrano che, come in altre regioni, le aziende in Europa, Medio Oriente e Africa continuano a considerare il cloud ibrido come il modello IT ideale.

Nonostante ciò, l’implementazione di tale approccio, con la migrazione delle applicazioni fuori dal data center, sta richiedendo più tempo di quanto previsto.

Anziché ridurre l’utilizzo dei data center di circa il 20% entro il 2019, lo studio mostra un aumento effettivo di quasi il 14%, di pari passo con un calo dell’utilizzo del cloud ibrido di circa il 5%, in contrapposizione al 7% di incremento previsto in precedenza.

Di conseguenza, le aziende nella regione EMEA si trovano ora in ritardo di circa 6 punti percentuali rispetto alle Americhe nell’implementazione del cloud ibrido nonché in termini di adozione di un approccio multi-cloud.

Tuttavia, le aziende intervistate indicano piani ambiziosi per rafforzare l'adozione del cloud ibrido entro il 2024, seguendo ossia il piano quinquennale di integrazione digitale.

Ma perché ibrido? Un minor numero di aziende nella regione EMEA riferisce che il cloud pubblico soddisfa “totalmente” le loro esigenze rispetto ad altre regioni. Inoltre, in questa regione vi è una maggiore propensione a superare il budget stanziato per il cloud pubblico, cui si aggiunge la necessità di perfezionare i piani.

Per il secondo anno consecutivo, Nutanix ha incaricato Vanson Bourne di intervistare 2.650 responsabili delle decisioni in ambito IT in 24 paesi, in merito a quale tipologia di cloud utilizzano per le loro applicazioni aziendali.

Le aziende interpellate hanno scelto la sicurezza dei dati e la conformità come i principali vantaggi del cloud pubblico più spesso (circa il 19% delle volte) di quanto le Americhe e la regione APJ abbiano scelto qualsiasi altro fattore. Allo stesso tempo, più della metà (60%) considera la sicurezza una delle principali sfide del cloud pubblico.

Tutte le aree geografiche prese in considerazione ritengono che la sicurezza tra cloud abbia il maggior impatto potenziale sul futuro del cloud computing. Tuttavia, mentre il 46% delle aziende delle Americhe e quasi il 44% delle aziende in Asia-Pacifico ritengono le competenze IT esistenti fattori importanti per il processo decisionale, le controparti in EMEA rispondono con solo il 38%.

Analogamente, il 42% e il 43% delle aziende nelle Americhe ed Asia-Pacifico, rispettivamente, hanno citato la portabilità delle applicazioni come il principale fattore di influenza del cloud, contro il 36% delle aziende della regione EMEA.