High availability e la Far Sync

Il nuovo RDBMS si distingue per le caratteristiche di consolidamento (un'unica istanza per banche dati multiple) e per le policy che automatizzano gestione di storage, sicurezza e disponibilità. Tutto per abbassare il TCO.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Altro tema in cui l'architettura cloud di Database 12c gioca un ruolo differenziante è quello della business continuity e del disaster recovery.

"Molte aziende replicano interi sistemi a distanza, con un gran dispendio di risorse, ma adesso è possibile realizzare soluzioni 'active-active', che permettono di ottimizzare costi e prestazioni", spiega Spoletini, presentando le innovazioni Active Data Guard.

L'architettura Data Guard per il disaster recovery esiste dalla versione 8 del database Oracle e permette di creare un altro database collegato via rete.

L'architettura realizzabile con il Data Guard Far Sync

Con la nuova architettura del 12c è il "container" a essere messo in modalità Data Guard, per cui, se si aggiunge una banca dati nel primario, automaticamente anch'essa risulta replicata e protetta con il disaster recovery.

A questi vantaggi, si aggiungono altre funzionalità, tra cui, sorridendo, Spoletini presenta la 'intercontinental option', realizzata da Data Guard Far Sync che, con passaggi intermedi "attivi", mantiene la logica del sito primario e di quello in stand by, ma con i benefici della nuova architettura e risolvendo il problema della latenza che penalizza le prestazioni nelle repliche a lunga distanza.

Nella realtà italiana, in effetti, i casi di disaster recovery tra siti in continenti diversi sono poco frequenti, ma la funzione Data Guard Far Sync si può applicare anche a distanze più contenute, con la garanzia della sincronizzazione a zero data loss.