Ottimizzazione dello storage con la "heat map"

Il nuovo RDBMS si distingue per le caratteristiche di consolidamento (un'unica istanza per banche dati multiple) e per le policy che automatizzano gestione di storage, sicurezza e disponibilità. Tutto per abbassare il TCO.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Anche in questo caso, sottolineano i responsabili di Oracle, si possono sfruttare importanti novità derivanti dall'architettura e, soprattutto, nuove funzionalità di ottimizzazione automatica dei dati.

"Da tempo – evidenzia Proserpio – Oracle Database fornisce capacità di partizionamento e compressione dei dati. Ma erano funzioni interne al database administrator. Oggi è tutto più semplice grazie ad automatismi basati su policy e alla heat map".

Quest'ultima funzionalità consiste nella capacità da parte di 12c di capire quali dati sono più 'caldi' (heat appunto) e quali meno, in base a misure del numero di accessi al dato stesso.

In modo automatico, Oracle 12c comprime di più o di meno i dati in base al grado di utilizzo degli stessi, fino alla massima compressione per quelli che valuta essere ormai da archiviare.

Le soglie, in base alle quali scattano anche gli spostamenti su storage meno rapidi, sono definite tramite policy, che permettono di attuare gli automatismi.