Per Economist e Ricoh, Istruzione e IT sono inscindibili

La tecnologia IT sta apportando concreti benefici al settore dell'Istruzione, uno degli elementi chiave per lo sviluppo del paese

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a cura di Giuseppe Saccardi

In merito ai cambiamenti tecnologici che stanno impattando sulle aziende, i responsabili del Settore dell’Istruzione sono quelli apparsi più ottimisti rispetto ai loro colleghi dei Servizi Finanziari, della Sanità e del Settore Pubblico. Il 90% dei manager del Settore dell’Istruzione, la percentuale più alta tra tutti i settori esaminati, ritiene che la tecnologia abbia migliorato l’immaginazione e la creatività sul posto di lavoro e l’80% afferma che la tecnologia ha contribuito a far crescere il livello di produttività.

I dati sono contenuti nello studio “Humans and Machines” realizzato dall’Economist Intelligence Unit e sponsorizzato da Ricoh Europe. L’obiettivo della ricerca è stato quello di analizzare - con focus su differenti settori di mercato - in che modo la tecnologia sta impattando sulla creatività e l’intuizione delle persone.

Ebbene, cifre alla mano si evidenzia che la maggioranza dei responsabili del Settore dell’Istruzione (71%) ritiene che la tecnologia li abbia aiutati nel prendere decisioni corrette. Un ulteriore 72%, di nuovo la percentuale più alta tra i settori coinvolti nello studio, ha invece affermato di ritenere che l’interazione tra persone e tecnologia porterà vantaggi significativi per tutta l’economia.

Quando però si passa dalla teoria alla pratica e si cerca di tradurre l’ottimismo in risultati tangibili, la sfida che emerge come più impegnativa consiste nel fatto che la tecnologia, non solo negli altri settori, ma anche nel campo dell'Istruzione, evolve con maggiore rapidità rispetto ai processi interni e alle modalità operative. Questa è l’opinione espressa da oltre metà dei responsabili di questo settore (52%).

Se oltre alla velocità di evoluzione tecnologica si considera anche il tempo burocratico per decidere nel settore dell'istruzione investimenti in tecnologia, e in Italia anche la perenne carenza di fondi, il rischio di farsi sfuggire di mano uno strumento sempre più indispensabile come l'IT per il sistema paese, non è trascurabile.

Più efficienza con nuovi processi di business e digitalizzazione

Ma non si tratta solo di tecnologia di base. L’innovazione sta anche portando a rivedere i processi amministrativi e le modalità di insegnamento.

Una cosa però si evidenzia con forza. Le entità statali o private che saranno in grado di tenere il passo con i cambiamenti tecnologici raggiungeranno traguardi importanti. Ad esempio le università possono utilizzare i Big Data e l’analisi delle informazioni per migliorare i processi e restare competitive. G

razie alla digitalizzazione e al data analytics, le università possono ad esempio migliorare le interazioni con gli studenti basandosi sulle informazioni relative al percorso di studio e agli interessi personali. E' un processo di innovazione che può contribuire anche a ridurre i costi per le attività di marketing e la produzione documentale. Adottando un approccio on demand diminuiscono infatti i volumi di documenti cartacei e, di conseguenza, i costi per l’archiviazione.

Ulteriori margini di efficienza possono essere raggiunti gestendo i dati mediante servizi cloud che migliorano la flessibilità organizzativa e la capacità del Settore dell’Istruzione di adattarsi ai futuri cambiamenti. La maggiore efficienza costituisce un punto a favore per le realtà di questo settore che si sono proposte di ottenere fondi dalla Commissione Europea che ha stanziato ulteriori 150 milioni di euro all’anno a livello europeo.

La Commissione Europea ha stabilito che per ottenere i fondi le università devono dimostrare un utilizzo efficiente delle risorse esistenti. E' di certo un approccio pragmatico, del tipo: dimostrami che stai usando bene quel che di IT hai e ti do altri quattrini.

L’efficienza e la competitività si evidenziano in ogni caso come elementi sempre più imprescindibili anche come conseguenza della maggiore diffusione dei Massive Open Online Courses (MOOC). Questo modello rende possibile un’istruzione "democratica", consentendo di frequentare corsi universitari a milioni di persone che altrimenti non avrebbero questa possibilità.

IT e persone, un connubio non sempre facile

Ma la crescita nell'Istruzione degli strumenti informatici può avere un impatto negativo sulle persone addette? Ebbene, i manager coinvolti nella ricerca ritengono che il contributo delle persone sia ad oggi fondamentale e che tale continuerà a esserlo anche in futuro.

Come dicono gli inglesi potrebbe trattarsi di un wishful thinking ma probabilmente si è nel vero, pensando anche al ruolo psicologico degli operatori del settore, difficilmente sostituibile dall'IT. Secondo i responsabili le attività in cui l’intuizione dell’uomo è maggiormente decisiva sono proprio l’insegnamento (34%) e la realizzazione di nuovi materiali didattici (27%). È quindi molto probabile che in futuro, come conseguenza dei cambiamenti guidati dalla tecnologia, insegnanti e docenti universitari continueranno a rimanere centrali nell’insegnamento ricoprendo però un nuovo ruolo.