PicoSaTs, il futuro dei satelliti in miniatura parla italiano

Una tecnologia con un doppio fine: formativo e di business, per migliorare lo scenario dei satelliti in orbita con tecnologie più versatili

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a cura di Antonino Caffo

PicoSaTs è una startup italiana, nata a Trieste, che si occupa della realizzazione di satelliti modulari, dalle dimensioni ridotte. Si va da 'scatolotti' da 10 centimetri di lato a forme leggermente maggiori, da 20 a 30 centimetri. L'idea, sviluppata in primis negli Stati Uniti, è quella di dare agli studenti delle scuole delle nozioni, anche concrete, su come funzionano i pico-satelliti spaziali.

«Avere un satellite su una piattaforma standard, pronta per l'uso, permette praticamente a chiunque di costruire il proprio modello e imparare come si comporta un oggetto del genere» ci spiega Anna Gregorio, professoressa del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste e CEO di PicoSaTs.

Gregorio ha gestito una missione spaziale una decina d'anni fa e dopo quella ha deciso di fare qualcosa di diverso, innovativo e utile per la società. Al suo fianco, c'è Arianna Cagliari, Business Development Manager di PicoSaTs.

«Il nostro mercato di riferimento è quello delle telecomunicazioni satellitari. Si tratta di un settore in forte espansione, capace di raggiungere i 41 miliardi di dollari entro il 2026. Come PicoSaTs venderemo principalmente agli operatori o integratori satellitari, che inseriranno i nostri satelliti nelle loro piattaforme, per gli obiettivi che vorranno».

Quello che PicoSaTs fa è vendere la componentistica da integrare nel satellite, oltre che realizzarne di propri, anche per i già detti scopi di formazione. «Come startup, abbiamo deciso di concentrarci sui piccoli satelliti perché ciò ci permette di sfruttare velocità di comunicazione maggiori, con uno spettro di applicazione il cui potenziale è ancora da esprimersi».

Come ci spiega PicoSaTs, ad oggi i piccoli satelliti si rivolgono soprattutto all orbita bassa (LEO) ma il futuro è sicuramente da scrivere. «Al momento stiamo infatti studiando come portare i nostri piccoli satelliti su orbite più alte, ci sono dei clienti già interessati alla questione» continua Gregorio.

I satelliti di PicoSaTs lavorano sulla stessa frequenza degli StarLink di Elon Musk e di OneWeb di Amazon. «Ci sono un'infinità di altre costellazioni che stanno partendo e in effetti noi in questo momento siamo in contatto con partner interessanti».

Lo scenario vede una proliferazione di satelliti che rischia di diventare esplosiva ed è il motivo per cui gli organi competenti hanno già emesso delle regole e altre ne verranno per limitare il 'traffico' spaziale. «Sono già stati fatti danni, più o meno volontari. da parte di altri operatori non europei e sicuramente bisogna mettere mano alla giurisprudenza spaziale per un controllo etico del panorama».

Il business in Italia

«L'italia, rispetto anche ad altri paesi, può vantare una filiera completa a livello spaziale, dall'upstream, dallo sviluppo fisico degli oggetti fino al downstream, quindi tutta la parte di servizi» sottolinea Cagliari. «Noi ci siamo inseriti fin dall'inizio molto bene, lavorando sempre all'interno di consorzi, dunque con la possibilità di cooperare con altre aziende italiane allo sviluppo di nuovi progetti».

PicoSaTs fa parte di Prospera Women, il progetto dedicato alle start up femminili. «Da un recente aumento di capitale, sono entrate in PicoSaTs diverse donne, seppur la categoria 'spaziale' sia molto squilibrata verso la presenza di uomini. Le cose però stanno cambiando, tanto che la percentuale della società e per lo più femminile».

Com da programma di Prospera Women, PicoSaTs ha partecipato a processi di formazione e incontri per capire come preparare un piano di business appetibile anche a investitori internazionali.«Essere affiancati da una persona esperta nel settore ci ha permesso di raggiungere e contattare clienti negli Stati Uniti, ottenendo referenze importanti nell'industria spaziale».

Nei prossimi mesi, PicoSaTs ha in programma di finalizzare una versione customizzata della proprio radio per orbite 'geo', ossia molto alte. Dopo avremo una dimostrazione in orbita del prodotto principale, con l'obiettivo di assumere nuove professionalità che potranno darci una mano, anche lato commerciale, per l'ampliamento del parco clienti».