Produttività e benessere dei dipendenti: un futuro di "ergonomia totale"

Sedie intelligenti e superfici che facilitano l’accesso alle informazioni stanno per entrare in azienda e rendere più confortevole il posto di lavoro

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a cura di Giuseppe Saccardi

Tutti i giorni sono pubblicate notizie relative alle automobili intelligenti. È sorprendente, e per certi aspetti inquietante, pensare che un veicolo è in grado di conoscere la propria posizione e se si sta invadendo un'altra corsia di inviare un avvertimento vocale dal sapore di rimbrotto al distratto conducente.

E' solo una delle numerose innovazioni tecnologiche in grado di semplificarci la vita e di renderla più sicura che vedremo presto negli uffici. Ad esempio, evidenzia Carsten Bruhn, Executive Vice President, Commercial di Ricoh Europe, esistono già sedie intelligenti che rilevano la postura e il tempo in cui stiamo seduti e superfici di lavoro che rilevano la nostra presenza e possono così provvedere ad attivare o disattivare tutti i dispositivi presenti facilitando il risparmio energetico.

L'everywhere ergonomics sta per entrare negli uffici e rivoluzionare di lavoro

In una recente intervista rilasciata all'Economist Intelligence Unit in merito al futuro del lavoro, sponsorizzata da Ricoh Europe, Alan Hedge, Direttore del laboratorio di Ergonomia e Fattori Umani alla Cornell University (USA), ha sottolineato che questi sono solo i primissimi passi di una rivoluzione fatta di oggetti e prodotti attivi dotati di sensori integrati, rivoluzione che ha etichettato con l’espressione "everywhere ergonomics", una sorta di "ergonomia totale" che riguarda svariati ambiti.

Sembra poi essere solo una questione di tempo per un boom di wearable devices che trasformeranno profondamente gli ambienti lavorativi. Come in tutti i processi di trasformazione viene però spontanea la domanda: perché?

I driver dell’ergonomia totale sono rappresentati dalla possibilità di accedere rapidamente alle informazioni, immediatamente seguiti dalla tendenza verso abitudini lavorative più salubri. Il benessere dei dipendenti rappresenta già il motore che spinge la diffusione dei wearable. 

Il professor Hedge ritiene poi che queste tecnologie saranno "sempre più integrate negli ambienti in cui viviamo", offrendoci la possibilità di accedere in modo semplice a informazioni personali e professionali grazie all'interazione con i materiali e le superfici che ci circondano. 

Tuttavia, malgrado l'indubbio progresso tecnologico e gli evidenti benefici derivanti da una forza lavoro mobile e digitalizzata, vi sono ancora aziende che non appaiono intenzionate ad abbracciare il cambiamento. Ad esempio, un precedente studio ha evidenziato che solo il 29% dei lavoratori ha dichiarato che la propria azienda sarebbe interessata allo sviluppo di nuove modalità lavorative e all'impiego di tecnologie per rendere il futuro una realtà concreta.

Molte aziende non sono poi abituate a tenere sotto controllo e a misurare il benessere dei dipendenti e questo rappresenterà un problema ancora maggiore nell'era dell’"ergonomia totale.

Le aziende che guardano al futuro, osserva Bruhn, sanno quanto sia importante prepararsi a integrare le innovazioni tecnologiche e quelle che verranno sviluppate. Quando questo diventerà realtà sarà necessario innovare i processi e i sistemi più obsoleti, che devono essere ottimizzati già prima dell'adozione delle tecnologie.

Una considerazione si impone, evidenzia il manager Ricoh: le aziende che sono restie al cambiamento e quelle che non si trasformeranno in maniera tempestiva rischiano di finire con l'essere come vecchi trattori nell'era delle macchine intelligenti