Carte rubate (o clonate) e falle nel sistema

Spesso si leggono storie di clienti insoddisfatti di marketplace e venditori, che gridano alla truffa. Ma quando sono i clienti a fare i furbetti? Che succede? Ecco la storia di Brico Bravo.

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a cura di Tom's Hardware

È scontato dirlo, ma la truffa più comune consisteva nell'uso di carte di credito rubate o clonate. Soprattutto negli anni scorsi, l'azienda non poteva fare molto perché, da un lato, le banche procedevano allo storno dell'operazione e, dall'altro, i truffatori erano bravissimi a sfruttare un anello debole ancora attuale: il corriere vi ha mai chiesto un documento di identità? Appunto.

Per fortuna negli ultimi anni il sistema finanziario si è evoluto introducendo una serie di misure di sicurezza che hanno ridotto questa casistica al minimo. Tuttavia, ogni giorno vengono registrati diversi tentativi di acquisto usando carte di credito intestate a soggetti dai nomi non italiani, tentativi che vengono puntualmente bloccati dall'intermediario.

Un altro punto dolente sono le falle nel sistema, soprattutto quando si fanno aggiornamenti importanti o si aggiungono nuove funzionalità. Sappiamo tutti che non può esistere un sistema senza falle, anche se spesso non sono dovute al codice di programmazione. È bene ricordarselo perché ci sono persone che passano intere giornate cercando di trovare anche la più piccola breccia, errore o dimenticanza da poter sfruttare in qualche modo.

truffa online

Un paio di anni fa, pochi giorni dopo aver effettuato importanti aggiornamenti del sito internet, l'azienda lanciò una promozione: per ogni 100 euro spesi, venivano accreditati 5 euro in buoni sconto. L'operazione ebbe buon successo tuttavia, nell'ambito delle usuali analisi delle performance, l'attenzione venne catturata da un'anomalia: il numero di spedizioni in contrassegno rientrate per destinatario sconosciuto era più che raddoppiato.

Ulteriori indagini permisero di capire che questo picco era dovuto ad una quindicina di account, ognuno dei quali aveva effettuato un considerevole numero di ordini con pagamento in contrassegno che, ovviamente, non furono mai ritirati. Perché l'hanno fatto?

Il sistema accreditava il buono sconto al momento della spedizione e lo decurtava in caso di annullamento dell'ordine o esercizio del diritto di recesso. Dato che i pagamenti in contrassegno erano (e sono) marginali, nessuno aveva pensato di subordinare l'accredito all'effettivo ritiro e pagamento della merce.

Quindi i "soliti ignoti" hanno usato questa falla per piazzare un elevato numero di ordini confidando che il corriere, a fronte di un destinatario sconosciuto, avrebbe verificato i dati e ritentato la consegna. Questo lasso di tempo ha permesso ai soggetti di accumulare diverse centinaia di euro di buoni sconto che hanno tentato di utilizzare, fortunatamente con ben poco successo.

Abbiamo chiesto alla Brico Bravo cosa sia possibile fare per arginare questi fenomeni, quali accorgimenti si possono prendere per evitare di incappare in questi spiacevoli episodi. La risposta è stata preceduta da un'alzata di spalle che trasmetteva triste consapevolezza.

Da un lato, i sistemi elettronici di pagamento sono diventati molto più sicuri di quanto non fossero qualche anno fa, quindi le truffe con carte di credito clonate o rubate sono diventate molto più rare. Dall'altro lato, ogni sistema e ogni organizzazione aziendale per loro stessa natura hanno delle falle. Esperienza, fantasia e beta testing riescono ad eliminare la maggior parte dei problemi, tuttavia oltre un certo livello i costi per l'azienda superano i potenziali danni.