Conclusioni

Spesso si leggono storie di clienti insoddisfatti di marketplace e venditori, che gridano alla truffa. Ma quando sono i clienti a fare i furbetti? Che succede? Ecco la storia di Brico Bravo.

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a cura di Tom's Hardware

Quando si parla di truffe online siamo portati a pensare ai tanti casi di venditori fasulli che intascano i soldi e scappano, certi di rimanere impuniti o, al massimo, di prendersi una bacchettata sulle mani.

È più difficile pensare che questo fenomeno riguardi anche i venditori professionali, dalle piccole e medie imprese italiane fino a colossi come Amazon.

Quello che non mi ha stupito è sapere che ancora oggi ci sono delinquenti di professione che cercano di trarre vantaggio da un sistema di controlli non ancora perfetto. Le truffe esistono da quando esiste il commercio, quindi è solo una questione di furbizia.

cliente furbetto

Ciò che invece mi ha stupito è la disinvoltura con cui persone apparentemente normali, sicuramente non delinquenti di professione, mettono in atto dei comportamenti che dovremmo quantomeno etichettare come moralmente discutibili (se non chiari tentativi di frode).

Il fenomeno è sicuramente più vasto di quello che immaginiamo, anche perché le aziende che vendono online non hanno l'abitudine di rendere pubblici questi eventi. Tuttavia è qualcosa su cui dovremmo riflettere perché questi comportamenti ci nuocciono direttamente e indirettamente in vari modi: le aziende ne tengono conto nello stabilire i prezzi, l'assistenza clienti è la stessa di cui avremmo bisogno anche noi, ecc.

Evidentemente la compravendita online è ancora un terreno minato, non solo per chi compra ma anche per chi vende.