I Communications Service Provider (CSP)si trovano a dover gestire una fortissima crescita del traffico di rete, il problema di dover compensare la diminuzione dei margini di profitto, fronteggiare i player over-the-top (OTT) che sviluppano nuovi servizi velocemente e le crescenti aspettative dei clienti.
Sono problemi che HPE si è proposta di risolvere tramite Hewlett Packard Enterprise OpenNFV, una architettura che ha l'obiettivo di permettere di accelerare il passaggio da reti proprietarie a reti cloud più agili basate sulla Network Functions Virtualization(NFV).
In sintesi, HPE OpenNFV costituisce un'architettura di riferimento aperta, predisposta per la NFV, che include un punto di integrazione che agevola la transizione a reti evolute da parte dei provider di servizi di comunicazione (CSP), adattando nel modo più opportuno le soluzioni e i componenti di fornitori di apparecchiature di rete e di software.
In pratica, tramite l'architettura di riferimento OpenNFV, i provider di servizi di comunicazione vengono a disporre di soluzioni pre-testate e di livello carrier che fanno parte del portfolio HPE e di un crescente ecosistema di partner.
Sotto il profilo operativo i laboratori OpenNFV consentono ai provider di servizi di comunicazione di accelerare il passaggio in produzione in quanto i test, l'integrazione e la formazione vengono condotti in laboratori OpenNFV distribuiti a livello mondiale nei quali viene verificato che il comportamento delle funzionalità che dovranno essere erogate in rete sia quello previsto, il tutto con un processo di convalida che garantisce che le soluzioni siano predisposte per i provider di servizi di comunicazione.
Tramite il portfolio HPE e le soluzioni certificate di partner come RAD, rappresentata in Italia da CIE Telematica, suo storico distributore e guidata da Luigi Meregalli, si può passare rapidamente a una rete virtualizzata, aggiungere capacità e gestire l'intera rete tramite un'unica applicazione di controllo unificata.
Il trait-de-union tra l'infrastruttura esistente e la NFV è costituito dalla soluzione di gestione e orchestrazione (MANO: acronimo di Management and Orchestration), dal sistema di supporto alle operation (operations support system - OSS), e dal sistema di supporto al business (business support system - BSS).
La partnership RAD-HPE per il CPE ETX-2i
Uno degli elementi che i provider ritengono chiave di volta per soluzioni NVV sono i CPE virtuali (vCPE).
Mentre il modello basato sui vCPE permette di centralizzare nei data center o in altri punti della rete le funzionalità da erogare, osserva RAD, alcune funzioni permettono però di disporre di una miglior banda, efficienza, sicurezza e sopravvivenza a guasti quando sono piazzate prossime al cliente.
Ciò richiede che presso il cliente siano presenti funzioni di virtualizzazione e di relativi dispositivi che devono essere configurati, manutenuti ed orchestrati.
Sono aspetti che RAD e HPE hanno affrontato con vCPE disponibili in diverse opzioni adatte per ambienti di utente di medie-grandi dimensioni, ambienti molto ampi o di livello di headquarter e ambienti SME.
In particolare, per i grandi utenti, la soluzione congiunta RAD-HPE integra il dispositivo RAD ETX-2i all'interno di HPE NFV MAN. Nello specifico, ETX-2i comprende tre diverse entità fisiche e virtuali ed opera come: unità di terminazione di rete L2/L3, elemento della infrastruttura NFV di virtualizzazione con OpenStack, applicazioni che girano su infrastruttura VM.
Le tre diverse entità sono gestite da HPE NFV Director mentre da parte sua il motore di virtualizzazione compreso nell'ETX-2i utilizza strumenti open source di OpenStack.
La soluzione congiunta sviluppata da RAD e HPE, evidenzia RAD, permette di ottenere consistenti benefici in termine di Capex e Opex perché tramite la virtualizzazione permette di ridurre il numero di CPE in rete e ne semplifica l'installazione e la manutenzione, oltre velocizzare il passaggio in produzione dei nuovi servizi.