REPORT: Cloud Computing e ITaaS 2013

Non è ancora maturità ma si sono fatti grandi passi in avanti verso i servizi cloud che alimentano le promesse di analytics sui big data, la comunicazione unificata e l'affermazione di nuovi modelli di data center

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a cura di Riccardo Florio

Reportec ha pubblicato la nuova edizione del Report Cloud Computing e ITaaS, iniziativa editoriale unica sul panorama italiano, che raccoglie una serie di approfondimenti realizzati dai suoi analisti sulla tematica cloud nelle sue differenti declinazioni, affiancati dall'analisi delle strategie, soluzioni e servizi di primarie aziende del settore a ognuna delle quali sono dedicate fino a 15 pagine.

Di seguito i link per scaricare liberamente e gratuitamente gli approfondimenti in formato pdf dedicati ai seguenti vendor: 

AASTRA    SALVIX    ALCATEL-LUCENT    IBM   RICOH

DIMENSION DATA      DATACORE     FUJITSU     SELTA

  AMAZON   AVAYA   EMC   HP   MICROSOFT   NETAPP   RED HAT   VMWARE

Per un periodo limitato, per i lettori di Tom's Hardware, il Report Cloud Computing e ITaaS  è accessibile gratuitamente cliccando sul seguente link: REPORT CLOUD

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EXECUTIVE SUMMARY

Il cloud computing è uscito dalla sfera delle tecnologie che hanno bisogno di essere spiegate, perlomeno ai professionisti dell'IT, poiché molti di loro lo stanno utilizzando nel proprio lavoro.

Lo stadio evolutivo attuale vede compiersi il percorso annunciato dal mercato ormai 4 anni fa che prevedeva un progressivo ampliamento del concetto di private cloud verso la coesistenza con modelli sempre più "public" e ibridi.

Si è anche ampliata la tipologia di applicazioni che si spostano nel cloud e una di quelle che sta trovando maggiore riscontro nel gradimento di utenti e aziende è la unified communication che si presta molto bene a sfruttare le peculiarità di questo modello di business.

Nel frattempo il cloud diventa componente essenziale del data center che a sua volta si indirizza verso modelli di tipo software-defined e il dibattito sui temi della sicurezza viene finalmente affrontato senza pregiudizi e in modo più consapevoli degli effettivi vincoli normativi e rischi associati.

Big data e cloud

Un concetto che si è sviluppato in concomitanza con la progressiva diffusione dei modelli cloud e che continua a crescere di importanza nelle classifiche di priorità dei manager IT è quello dei big data..

I big data sono emersi in modo preponderante per l'esplosione di informazioni digitali prodotta sia dagli individui sia generati dalle macchine connesse in rete. Nel primo caso è stata soprattutto la diffusione dei social media e dei dispositivi mobili a determinare una vera e propria esplosione di informazioni digitali, ma forse ancora più rilevante è stato il volume di dati generati dai video delle telecamere di sorveglianza, dalle stazioni meteorologiche, da misure di varia natura rilevate da sensori sparsi in ogni parte del globo. Ormai la quantità di dati digitali esistente comincia a essere misurata in Zettabyte, un ordine di grandezza pari a 10 alla 21! Si tratta di dati che sono perlopiù non strutturati né strutturabili.Solitamente tre sono le caratteristiche comuni a tutte le definizioni di big data, indicate come le 3 "V": volume, varietà, velocità. Il modello di Cloud Computing si sposa perfettamente con i big data o meglio con le esigenze alimentate da ognuna di queste "v".

Ampi volumi significa file di peso notevole, ma soprattutto grandi quantità di dati e il cloud computing fornisce risorse di elaborazione virtualmente illimitate, disponibili in modalità pay per use.

Un recente studio indica che i dati non strutturati rappresentano almeno l'80 % dei dati di tutto il mondo . Questo significa che molte aziende oggi stanno prendendo decisioni critiche con solo il 20% dei dati a loro disposizione che è strutturato e memorizzato nei database relazionali. Le risorse di elaborazione offerte da cloud rispondono quindi anche all'esigenza di gestire la varietà delle informazioni disponibili rappresentando un elemento abilitatore per attività di analytics sui big data.

Si potrebbe quindi dire che il cloud rappresenta una quarta v, quella del Valore di business su cui far convergere le altre tre.