Ridurre il rischio

Tutti i sistemi sono insicuri. L'Italia al quarto posto nel mondo per download di app "infette". In pericolo soldi e privacy dei singoli nonché dati e reputazione delle aziende

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a cura di Gaetano Di Blasio

Ridurre il rischio

La diffusione dei dispositivi mobili rappresenta una serie minaccia per le imprese, ma basterebbe poco per ridurre il rischio. Per esempio, attivare i servizi di protezione messi a disposizione dai service provider mobili. Sono ancora pochi a fornirli, ma è anche una questione di domanda. Inoltre, le aziende devono cooperare: "Il modo migliore per combattere le minacce è condividere le informazioni", sottolinea Garlati, che suggerisce di visitare CVEdetails.com, sito federale statunitense in cui vengono pubblicate le informazioni sulle vulnerabilità. Laddove possibile (perché non tutti i dispositivi mobili o gli operatori lo permettono), applicare gli aggiornamenti permette di limitare fortemente il pericolo di installare malware.

Purtroppo, il comportamento degli utenti è spesso opposto: per esempio, sugli iPhone e iPad Apple sono in diversi (dal 5 al 10% secondo Garlati) a effettuare il cosiddetto "jail breaking", cioè sbloccare il sistema per poter effettuare download anche al di fuori di iTunes.

Un'apertura che apre il fianco a molti attacchi e allo sfruttamento delle vulnerabilità denunciate dalla stessa Apple, ma difficilmente risolte con le patch dall'utente. Una sorta di "allergia" alle patch diffusa anche sotto Android, come confermato da dati forniti dalla stessa Google, in base ai quali il 60% dei dispositivi Android non ha un sistema operativo aggiornato.