Riverbed Whitewater amplia il cloud storage

Nuova versione di WWOS, che comprende il supporto per lo storage di Amazon Glacier e di Google Cloud. Disponibili appliance virtuali Whitewater in grado di supportare set di dati più grandi.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Con Whitewater Operating System (WWOS) 2.1, Riverbed Technology annuncia il supporto per lo storage di Amazon Glacier e di Google Cloud, promettendo maggiori risparmi nei costi operativi e incrementi nella robustezza dei dati nei servizi di cloud storage, nonché miglioramenti nelle capacità di disaster recovery.

Inoltre, come comunicato dai suoi responsabili, Riverbed mette a disposizione appliance virtuali Whitewater più grandi che permettono ai clienti di supportare set di dati più vasti e di amministrare numerose appliance da una unica finestra, attraverso una console di gestione.

"Una volta creati, per la maggior parte i dati non strutturati vengono raramente visualizzati dopo 30-90 giorni. Sfruttare la cloud per archiviare questi set di dati è un'iniziativa corretta, in particolare per quanto riguarda i costi molto vantaggiosi dei servizi di storage progettati per il lungo termine come Amazon Glacier", spiega Dan Iacono, research director storage practice di IDC.

Più in dettaglio, per quanto riguarda le nuove appliance virtuali, i responsabili di Riverbed dichiarano un supporto di cache locali da quattro o otto Terabyte e affermano che queste s'integrano in modo trasparente con le più diffuse applicazioni di protezione dei dati oltre che con i servizi di cloud storage. Per snellire la gestione delle implementazioni su larga scala, WWOS 2.1 è stato progettato con nuove capacità di management che consentono il monitoraggio e l'amministrazione di tutti i dispositivi Whitewater da un'unica console, con la possibilità di analizzare a fondo ogni appliance con un solo click.