Scegliere il cloud: l’importanza della prossimità culturale

Quando si sceglie un servizio cloud bisogna andare oltre le caratteristiche tecniche e valutare molti altri fattori.

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a cura di Giancarlo Calzetta

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Scegliere il fornitore per il cloud è un compito molto più complesso di quanto non si possa pensare. I fattori da tener presente sono sempre molti, tra i quali spiccano le caratteristiche tecniche (pagine e pagine di caratteristiche tecniche), le condizioni d’uso, la parte legale e ovviamente i costi.

Purtroppo, quando si inizia un progetto non si sa quali saranno gli aggiustamenti che sarà necessario effettuare e quindi di solito si propende per la soluzione che offre il maggior numero di opzioni, tecnologie e flessibilità dal lato tecnico, ma spesso ci si rende conto che quello che ci serve è appena fuori dalla portata della scelta effettuata.

“Noi abbiamo qualche problema” – ci dice Michele Zunino, presidente di Netalia azienda che fornisce servizi cloud dal 2015 – “a essere ‘la prima scelta’ quando un’azienda parte per la prima volta con un progetto in cloud, perché i grandi nomi danno sulla carta più sicurezze, ma poi queste stesse aziende che hanno scelto le soluzioni più famose tornano da noi e prendono quello di cui davvero hanno bisogno perché la flessibilità è importante”.

In effetti, sono pochi gli specialisti che riescono a coprire ogni aspetto del progetto e quando ormai si è avanti nella realizzazione si scoprono alcuni aspetti che possono esser risolti solo con una flessibilità e vicinanza al cliente che le grandi multinazionali non possono offrire.

“Quella che io chiamo ‘prossimità culturale’” – dice Zunino – “è una caratteristica che è sempre più richiesta dalle aziende perché per lavorare bene serve qualcuno che possa venire incontro alle tue esigenze. Un esempio classico è quello della contrattualistica: le multinazionali offrono contratti standard che sono quasi impossibili da modificare e oggi le aziende che hanno bisogno di garanzie specifiche per i motivi più disparati, più spesso di governance ma anche di semplice tranquillità, sono in crescita. In questo caso, noi riusciamo a venire incontro alle richieste dei clienti e trovare un punto d’incontro per le esigenze specifiche”.

Assistenza in italiano, governance e garanti

Un altro nodo importante è quello dell’assistenza in lingua italiana. “Perché può sembrare strano,” – puntualizza Zunino – “ma una cosa è far riferimento a documentazione tecnica, dove lo staff di solito non ha problemi, un’altra è far riferimento a un supporto in inglese, magari con un accento diverso da quello inglese che hai studiato a scuola, mentre sei sotto pressione per un problema grave. Qui il poter parlare nella tua lingua con qualcuno che conosce il tuo ambiente e la tua situazione fa davvero la differenza, guidandoti sulle procedure con la stessa interfaccia che hai davanti”.

Infine, non si può non citare il problema della posizione geografica e governance dei dati anche alla luce delle ultime delibere dei garanti della privacy a proposito del trattamento dei dati da parte di aziende americane. Tecnologie che sono state usate per anni, come Google Analytics, che improvvisamente si scoprono non conformi con la legislazione europea e una raccomandazione vaga, ma perentoria, a valutare quali altri servizi in uso potrebbero ricadere nello stesso problema. In attesa di una soluzione politica a questo problema, che pesci bisogna prendere? E quanto possiamo esser sicuri che in futuro il problema non si ripresenterà?

"Su misura" è meglio

“Il cloud è un tema così strategico, ormai,” – dice Zunino – “che le aziende vogliono e devono sceglierlo in maniera da poterlo gestire con la maggior flessibilità e semplicità possibile, sia dal punto di vista tecnico sia da un punto di vista legale. Soprattutto da quest’ultimo punto di vista, è il motivo per cui i ‘Boutique Cloud’ possono dare un grande contributo a chi ancora deve fare la prima transizione o a chi ha già fatto il primo passo, ma si trova a combattere con problemi e dettagli che fa fatica a far digerire a un sistema pensato per la massa e non per le necessità del singolo”.