SDN: prepararsi al networking virtuale secondo Gartner

Allied Telesis divulga un report sul Software Defined Networking, illustrandone le cinque principali fasi preparatorie. Suggerito un approccio opportunistico.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Il Software Defined Networking è l'obiettivo cui sembra inevitabile tendere, ma i percorsi per arrivarci sono diversi. I responsabili di Allied Telesis da tempo propongono un approccio graduale, indirettamente confermato dalla ricerca di Gartner: "Mainstream Organizations Should Prepare for SDN Now", messa a disposizione da Allied Telesisi su un portale dedicato.

Il rapporto di Gartner, pubblicato lo scorso 18 marzo e gratuitamente scaricabile, indica quelle che gli analisti ritengono essere le cinque fasi principali preparatorie al Software-Defined Networking e individua una roadmap pragmatica, che permette di sfruttare al meglio i benefici connessi all'SDN.Un po' più in dettaglio, evidenziano presso Allied Telesis, gli analisti affermano che i responsabili IT dovrebbero "implementare l'SDN in maniera opportunistica, per iniziative specifiche o per soddisfare specifici casi d'uso, piuttosto che affrontarlo come una tipologia di infrastruttura".

I progettisti di rete, dal canto loro, "dovrebbero stabilire dei pre-requisiti per assicurarsi che i nuovi investimenti di rete includano la capacità di implementare la tecnologia SDN", stando a quanto riportato nel report.

Questo opportunismo associato a un'apparente prudenza deriva da una considerazione di fondo: "L'SDN è un modo di fare networking radicalmente nuovo, e richiede che i leader delle infrastrutture ripensino le pratiche ed i paradigmi tradizionali del networking". Mentre oggi, le reti, anche quelle di ultima generazione, richiedono spesso input manuali e sono spesso scollegate dalle applicazioni e servizi dei clienti, in futuro l'SDN porterà provisioning automatici e maggiore integrazione. Ma il passaggio non può essere del tipo "on-off".

Come sottolineano in Allied Telesis, inoltre, il Software Defined Networking sta ancora muovendo i primi passi e, al momento attuale, l'attenzione è rivolta verso i data center. Per questo, lo specialista giapponese delle reti sta approcciando i vantaggi dell'SDN da una prospettiva complementare, che prevede di semplificare la gestione della rete, per consentire ai clienti di creare soluzioni personalizzate.

Graham Walker di Allied Telesis

Con o senza SDN, le reti dei clienti devono essere sempre più robuste, resilienti, scalabili, flessibili e facili da implementare e manutenere. Un anno dopo il lancio della soluzione Allied Telesis Management Framework  (AMF), che fornisce una gestione semplificata della rete e riduce i costi operativi, Allied Telesis sta attualmente lavorando con i partner per creare applicazioni SDN che risolvano le sfide di business del mondo reale, semplifichino ulteriormente la gestione della rete e contribuiscano a ridurre i costi.

"La visione SDN di Allied Telesis è oggi totalmente realizzabile. Con la nostra gamma di switch SDN ibridi OpenFlow-compliant in arrivo a breve sul mercato, saremo in grado di guidare e supportare i nostri clienti nell'implementazione di una rete SDN avanzata. Al tempo stesso, approfittiamo della semplicità di gestione di AMF per ridurre i costi operativi delle reti di nuova generazione", sostiene Graham Walker, senior product manager Allied Telesis Labs in Nuova Zelanda.