Snom, gli utenti italiani vogliono terminali IP ecosostenibili

Un nuovo sondaggio conferma l'importante quota di mercato detenuta dai telefoni IP cablati presso le aziende italiane

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a cura di Antonino Caffo

Un nuovo sondaggio commissionato da Snom e condotto in Germania, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito, dall’istituto di ricerca indipendente Norstat nel novembre 2021, ha identificato l’opinione degli utenti sui telefoni da tavolo IP in merito a terminali più eco-friendly.

Su un totale di 1937 impiegati intervistati in aziende europee, una media del 66% usa attualmente telefoni fissi. Nonostante le forti variazioni tra i diversi Paesi (dall’80% in Italia al 60% in Germania), l’indagine conferma che i telefoni da tavolo aziendali godono ancora una quota di mercato molto elevata, nonostante le nuove pratiche di lavoro diffusesi a seguito della pandemia.

“Per mantenere tale quota, tuttavia, i telefoni IP devono ridefinirsi, non solo in termini di design o dotazione funzionale, ma anche in termini di materiali di alta qualità e più sostenibili” afferma Florent Aubert, Head of Product Management di Snom.

Ma quante persone si preoccupano della sostenibilità e quale valore le attribuiscono effettivamente? Un 85% degli utenti di telefoni IP intervistati in Italia dà importanza all’uso di componenti realizzate con materiali riciclati e sostiene che tutte le parti accessorie (come il piedino, la cornetta o i cavi) dovrebbero essere fatte solo con questi materiali.

In rapporto alla media europea, che si attesta all’83%, anche in questo caso il valore oscilla notevolmente. Mentre “solo” tre quarti degli utenti in Germania sono a favore di una maggiore sostenibilità dell’hardware da ufficio, la quota in Spagna arriva all’88%. Nonostante queste fluttuazioni, il messaggio è chiaro: la maggioranza è a favore dell’uso di materiali riciclati nelle componenti accessorie.

Positiva, ma generalmente più contenuta, è anche la risposta ad un possibile, anche se irrisorio, aumento del prezzo per l’impiego di componenti realizzate con materie prime riciclate. La domanda di dispositivi più sostenibili aumenta quindi più velocemente della percezione di quanto l’uso di questi materiali complichi i processi di fabbricazione e quindi comporti – per lo meno inizialmente – costi aggiuntivi per i produttori.

Gli intervistati tedeschi, con il 66% rappresentano un’eccezione, seguiti a ruota dagli intervistati italiani che sono d’accordo con un aumento dei prezzi dal tre a un massimo del cinque per cento per il 62%, mentre in media il 57% degli intervistati totali e in Francia addirittura solo il 43% degli utenti accetterebbe prezzi più alti. Gli altri non accetterebbero alcun aumento di prezzo a fronte di una maggiore sostenibilità. “Anche l’indagine interna condotta parallelamente tra i nostri partner ha evidenziato riluttanza rispetto al potenziale, seppur minimo, incremento dei prezzi”, confida Aubert.

Agli utenti di telefoni IP cablati espressisi negativamente sull’uso di materiali riciclati (in media circa il 17%, in Italia il 15%) è stato chiesto di specificarne le ragioni. Il 64% degli intervistati italiani ha dichiarato di considerare i materiali riciclati meno stabili e durevoli delle materie prime convenzionali, mentre il 36% è dell’avviso che i materiali riciclati siano generalmente meno igienici dei materiali nuovi. In Spagna, la percentuale di coloro che si preoccupano del livello di igiene dei materiali riciclati si attesta addirittura al 56%.

“I dubbi sulla robustezza o l’igiene dei materiali riciclati non hanno alcun fondamento nella realtà”, conferma Aubert, “Le aziende che vogliono percorrere questa strada devono quindi imparare a gestire il problema d’immagine di questi materiali di base, reso evidente dal sondaggio”.

Aubert conclude: “I risultati del sondaggio ci sorprendono e, allo stesso tempo, ci entusiasmano. Non ci aspettavamo che l’esigenza di terminali IP più ecologici fosse già tanto elevata tra gli utenti. La reazione del mercato ci incoraggia a proseguire nei nostri futuri intenti”.