Social Business Forum 2014: essere social conviene

Il successo della manifestazione dedicata alla social e digital transformation testimonia la validità dei nuovi approcci al lavoro: dalla "tempesta perfetta" della crisi a The Now Paradigm.

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a cura di Gaetano Di Blasio

È giunto alla settimana edizione il Social Business Forum, l'evento leader in Europa sui temi del social business e della digital transformation, che l'1 e 2 luglio scorsi a Milano ha ospitato 20 speaker internazionali, 30 business case e 50 interventi.

I temi trattati hanno spesso posto domande e fornito molte risposte: come trasformare le imprese e i mercati valorizzando le logiche e le architetture collaborative e social? Quali le nuove forme che le organizzazioni possono adottare per fronteggiare la disruption di modelli e pratiche di business? Come misurare, guidare e trarre valore dai processi di social e digital business transformation?

Ad aprire l'evento il keynote "From Vision to Value" di Rosario Sica, Chairman & Co-Founder di OpenKnowledge, che ha raccontato della "tempesta perfetta" che abbiamo vissuto, tra il 2008 e il 2014, e che ha fatto emergere nuovi modelli di business, nuove forme organizzative, nuove architetture tecnologiche.

Un momento del keynote di Rosario Sica

Siamo nel "the Now Paradigm", spiega Sica, parlando di disruptive economy, logica service-dominant, value co-creation, data-intensive age ed empowered customer relationship e presentando, in anteprima assoluta, un'anticipazione di due nuove app: Social Business Toolkit e Social Business Index.

Le due mobile app consentiranno, attraverso gamification e collaboration, di costruire e misurare il percorso di trasformazione verso la social e digital enterprise e il valore generato dal social business.

La Open Conference, tra i momenti chiave del Social Business Forum, ha ospitato in una sala gremita di pubblico speaker internazionali che hanno saputo appassionare tutti i presenti.

Dave Carroll, per esempio, ha saputo intrattenere il pubblico con un intervento dinamico e originale, che ha presentato la sua esperienza di consumatore in chiave social e musicale, spingendo le aziende a riflettere sull'importanza della gestione del rapporto con i clienti.

Tra gli altri speaker, meritano una citazione Michael Brito (Group Director della società di consulenza e servizi WCG e autore di Your Brand: The New Media Company), Cheryl e Mark Burgess (autori di The Social Employee), che hanno riflettuto sul ruolo sempre più determinante del social executive e dell'employee branding e Lee Bryant di Post*Shift che ha raccontato come le tecnologie social e collaborative sollecitino e incoraggino nuove forme organizzative più aperte, reticolari, meno gerarchiche e più partecipative.

Al termine della prima giornata, la sala plenaria ha ospitato una tavola rotonda moderata da Enrico Sassoon, direttore di Harvard Business Review Italia, dal titolo "The Digital CEO"' alla quale hanno preso parte Stefano Folli (Presidente e CEO di Philips spa), Stefano Venturi (CEO di Hewlett Packard Italia) e Franco Moscetti (CEO di Amplifon Group) e che ha offerto la prospettiva del top management sulle trasformazioni in atto.

Chi ha partecipato alla sessione Premium, a pagamento, ha avuto la possibilità di ascoltare la testimonianza di aziende di rilievo internazionale, che hanno dimostrato, tramite numerosi case study, come le strategie social possano supportare le aziende nella gestione dei rapporti con i clienti e con i dipendenti stessi.

I diversi momenti della Premium Conference, organizzati per percorsi tematici (idea-driven organization, collaborative workspace e social customer experience), hanno avuto come protagonisti aziende, tra le quali Banca Intesa S.Paolo, Banca Ifis, BNP Paribas, Coin, Danone, Eni, Goodyear, Ketchum, Magneti Marelli Motor Sport, Mediolanum, Philips, Poste Mobile, Uber, Vodafone e Var Group.

Vari i settori industriali rappresentati, tra cui Comunicazione, ICT, Consulting, Banking, Food & Beverage, Pharma, Education, come pure diverse le funzioni aziendali intervenute all'evento (CEO, Country Manager, Marketing Manager, Communication Manager, Sales Manager, IT Manager, HR Manager e così via). Tutti hanno delineato un panorama in evoluzione, con aziende sempre più consapevoli dell'importanza di implementare strategie social a tutti i livelli dell'organizzazione, al proprio interno tanto quanto in relazione all'ecosistema di riferimento.

Orgoglioso del successo della manifestazione, Sica ha soprattutto evidenziato quanto questo rappresenti "il successo di tutta la community che sta, in questi anni, credendo e lavorando per costruire le organizzazioni e il business del nostro presente e del nostro futuro"

Una community allargata a tutti i partecipanti, compresi gli sponsor, che hanno contribuito a costruire " un evento che è un'occasione unica di social business learning e networking, di confronto e stimolo reciproco, di condivisione dei successi tanto quanto delle difficoltà che si incontrano, quotidianamente, nel processo di change".

Quello del Social Business è "un processo di cambiamento che è soprattutto culturale e organizzativo prima che tecnologico e che richiede impegno e commitment, ma anche coinvolgimento, leadership diffusa e visione", afferma Sica che prosegue: "Non a caso, nello speech di introduzione, ho messo in evidenza il percorso, al contempo sistemico e adattivo, che dalla visione dei nuovi paradigmi social porta al valore generato dall'applicazione delle pratiche collaborative".