Un'indagine realizzata da Easynet Global Services rivela che, rispetto allo scorso anno, le aziende stanno bloccando un minor numero di applicazioni social media. L'annuncio va ad integrare i risultati iniziali pubblicati in maggio della ricerca 'Killer Apps 2013', incentrata sull'uso delle applicazioni e della rete nelle aziende di medie e grandi dimensioni in Europa e USA.
In particolare, il numero di CIO e responsabili IT che vietano l'utilizzo di Facebook all'interno delle loro aziende è diminuito del 15% rispetto al 2012 (del 26% in Italia), mentre il blocco di YouTube è diminuito del 17% (11% nel nostro Paese).
I diversi livelli di blocco
"I social media offrono grandi vantaggi per le imprese", ha dichiarato Thierry Grenot, Executive Vice-President di Ipanema Technologies, "per questo i responsabili IT stanno alleggerendo i controlli. La sfida per i dipartimenti IT ora, però, è quella di garantire che il traffico dei social media sia gestito in modo efficace e senza impattare sulle prestazioni delle applicazioni business-critical".
Su base globale, risulta evidente che le istanze del blocco dei social media sono più comuni negli Stati Uniti con il 69% delle imprese che limitano l'accesso del personale a Facebook e il 65% a YouTube. Rispetto alla media dei paesi presi in esame, le aziende statunitensi limitano l'accesso più frequentemente a tutte le applicazioni, ad eccezione di LinkedIn.
"Qualsiasi applicazione in grado di migliorare la produttività deve essere adeguatamente supportata dal dipartimento IT. E i social media non fanno eccezione", ha osservato Christophe Verdenne, Managing Director di Easynet per il Sud Europa. "Il fatto che i responsabili IT stiano mostrando apertura verso le applicazioni social è un segnale importante, e sono convinto che molti di loro stiano adottando misure per proteggere le prestazioni dei sistemi business-critical come ERP, CRM o Unified Communications".