Software e cloud nel futuro del networking

Le reti dati sono sempre più efficienti e virtuali ma per essere fruite al meglio possono richiedere competenze non alla portata di tutte le aziende. Per quest’ultime la soluzione per ottimizzare Capex e Opex può venire dal cloud

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a cura di Giuseppe Saccardi

Se si esamina cosa sta avvenendo nel campo delle reti dati, locali o geografiche, di campus o metropolitane, si evidenzia immediatamente come il processo di cambiamento in atto non abbia visto niente di simile nei decenni passati. I mutamenti si basavano su un arco temporale perlomeno decennale, come avvenuto nel passaggio da reti SNA Sdlc a quelle a pacchetto, che peraltro ne erano una evoluzione per quanto concerne il layer 2, al frame relay e infine a Ethernet/MPLS. 

Le nuove architetture di rete pongono l'individuo e le applicazioni al centro degli sviluppi

Mutavano o si adeguavano gli standard ma le architetture rimanevano sostanzialmente valide per lunghi periodi. Ora a questo si è sostituita una evoluzione non facile da affrontare, gestire e inserire in modo produttivo nella propria azienda. La complessità è diretta conseguenza del fatto che il cambiamento, volto a mettere l'individuo al centro degli sviluppi, interviene contemporaneamente su numerosi degli aspetti che si riferiscono a una rete, quali ad esempio:

- La sua suddivisione in livelli

- L'architettura di riferimento

- Le modalità costruttive degli apparati

- La gestione

- L'interazione con i dispositivi di utente e le applicazioni

- La progressiva virtualizzazione della rete e dell'ambiente in cui sono inserite

Anche quando un obiettivo è la semplificazione si deve però porre attenzione ai problemi impliciti, che certe volte del tutto evidenti non sono.