Studio IBM: disarmati di fronte ai cyber-attacchi

Il 60% dei CISO (i responsabili della sicurezza) ritiene che il proprio sistema di sicurezza non sia in grado di contrastare l'azione dei cybercriminali.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Secondo l'ultimo studio di IBM, oltre l'80% Chief Information Security Officer (CISO - i responsabili della sicurezza informatica) afferma che le minacce esterne sono in aumento e il 60% ritiene che nella guerra ai crimini informatici gli hacker abbiano la meglio sulla loro organizzazione.

Lo stesso studio, inoltre, evidenzia come la tecnologia sia considerata un elemento critico per affrontare le sfide poste dalle minacce e che i Big data, il cloud e il mobile computing rappresentano le aree di massima priorità per i CISO.Il 60% delle aziende si sente insicuro

Il 60% delle aziende si sente insicuro

Questo è il terzo studio annuale di IBM dedicato ai CISO, condotto dagli esperti dell'IBM Center for Applied Insight, basandosi su 138 interviste rivolte ai massimi responsabili della sicurezza aziendale a livello globale.

La sempre maggiore sofisticatezza delle minacce esterne è stata individuata come sfida principale dal 40% dei responsabili della sicurezza, seguita a distanza dalle normative, in seconda posizione con poco meno del 15%.Brendan Hannigan di IBM

Brendan Hannigan di IBM

La ricerca evidenzia che le minacce esterne richiederanno il maggiore sforzo da parte delle organizzazioni nei prossimi tre-cinque anni, pari a quello richiesto complessivamente da normative, nuove tecnologie e minacce interne.

"I CISO hanno finalmente voce nei consigli di amministrazione", commenta Brendan Hannigan, General Manager, IBM Security, che continua: "I responsabili della sicurezza devono ora sfruttare questa loro posizione di influencer per fornire risultati migliori, ovvero per meglio definire le priorità nella protezione degli asset critici, focalizzare gli investimenti sull'intelligence e reclutare i migliori talenti del settore".