Su cloud, social e mobility, IBM prepara l'Ecosistem@ dei partner

L'evoluzione del portfolio d'offerta del vendor va di pari passo con i nuovi trend identificati dove i business partner possono trovare concrete opportunità di business per il futuro. La cessione dei server x86 porta a un orientamento verso i big data e gli analytics

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a cura di Loris Frezzato

Il 2014 sarà l'anno della svolta per Ibm. Almeno per come Nicola Ciniero, presidente e amministratore delegato di Ibm Italia, ha presentato i piani di sviluppo strategici dell'azienda ai partner provenienti da tutta la Penisola in occasione dell'evento Ecosistem@, indicando la nuova evoluzione che il vendor ha intrapreso, della quale un segnale importante è stata proprio la recente cessione dei server di fascia x86 a Lenovo.

videointervista a Giovanni Calvio, manager of business partner Ibm Italia

"Nuovi paradigmi sono prepotentemente entrati sul mercato - argomenta Ciniero -, e anche noi abbiamo dovuto rivedere la nostra strategia, orientandoci su nuovi focus quali il social, il mobile, il cloud, i big data e gli analytics. Siamo passati dal tabulating computing delle origini, passando al programmable systems, fino a oggi, che siamo nell'era del cognitive computing. Gli analisti avvertono che Tra il 2013 e il 2016 l'IT tradizionale è destinato a calare del 6,3%, mentre il nuovo mercato cresce del 9,4%. Un panorama che Ibm si appresta ad affrontare puntando su tre obiettivi principali. Innanzitutto costruire nuovi mercati, nuove industrie e professioni attraverso i dati, che stanno diventando la nuova risorsa e sono alla base del vantaggio competitivo; quindi ricostruire l'IT aziendale nell'era del cloud, aprendo la strada a nuovi modelli di business, anche con grado diverso di evoluzione, che possono convivere. Infine, abilitare nuovi 'system of engagement' per le imprese, tra social, mobile e accesso senza limiti ai dati, dal momento che sta cambiando il modo in cui le organizzazioni si mettono in relazione con i propri interlocutori". 

Da queste riflessioni, si giustifica l'accordo sugli x86, pur garantendo per almeno 5 anni il supporto e lo sviluppo delle piattaforme per conto di Lenovo. Una scelta che sottolinea la volontá di Ibm di concentrarsi su aree a valore, uscendo gradualmente da aree ritenute non più strategiche.

"Una strategia che è figlia di importanti investimenti, avendo acquisito, dal 2000 a oggi, ben 145 societá, spostandoci da azienda connotabile con l'hardware, a una societá fornitrice di soluzioni più ampie, con forte coinvolgimento della componente di software e servizi – continua Ciniero -. E in questo percorso, l'entrata di Softlayer ci consente di contribuire a trasformare in opex i capex delle aziende. Questo non significa abbandonare il mercato Intel, ma piuttosto declinarlo in maniera diversa rispetto a prima, sfruttando le potenzialitá del social, analytics, mobile e cloud".

I numeri sembrano dargli ragione, visto che per il 2014 si prevedono crescite in italia del 14% nel mobile, 25%, nel cloud, 50% nel SaaS, e poi l'ecommerce a +9%, expert integrated systems con +30%, gli analitycs +2% e il social in crescita del 7%.

"E puntare su Softlayer per noi significa 1,2 miliardi di nuovi investimenti e disporre di 40 data center a livello mondiale – riprende il presidente – e per l'Italia, in particolare, si traduce nello sviluppo intorno a Softlayer di un ecosistema cloud di partner, tra ISV, MSP e BP e focus su aree in forte crescita come mobile, analytics e ecommerce e ampliamento della value proposition con soluzioni SaaS. Ma Softlayer può diventare anche attore principale per l'innovazione del Paese, come key player dell'agenda digitale, consentendo di sfruttare il cloud per la gestione delle infratstrutture della PA, con benefici economici e risparmio nell'acquisto in hardware". 

Un business per ila quale Ibm intravvede opportunità per il reseller, che può puntare a offrire alle aziende una gestione da Capex a Opex. Con il risultato che business 2014 con la nuova organizzazione vedrà solo con 6 clienti gestiti direttamente dal vendor (per una valore di 2 miliardi di euro), mentre il mercato enterprise, fatto di 1.270 clienti (7,5 miliardi di euro) gestito in coselling con i Business Partner, mentre il midmarket, che vale un giro d'affari di 4,8 miliardi di euro, rimane esclusivamente in mano al canale. 

Un canale che, a quanto informa Giovanni Calvio, manager of business partner Ibm Italia: "In italia ha acquistato market share nel corso del 2013, crescendo sull'hardware, con ampie soddisfazioni in ambito storage e Flex e PureFlex, e tenuta sostanziale in area Power e system x. Sul software, la crescita è stata a 2 digits: bene è andato il transazionale e anche nel midmarket. Abbiamo comunque lavorato ancora molto sulla base installata, con pochi nuovi clienti. Anche i servizi sono andati bene, a doppio digits anch'essi, ma anche in questo ambito si può fare ancora di più"

Una spinta alla quale Softlayer può dare il proprio contributo, se solo i dealer saranno in grado di sviluppare competenze per sviluppare i progetti cloud dei propri clienti. Per questo motivo, è previsto a breve un tour per illustrare le nuove opportunità sfruttabili attraverso Softlayer ai business partner italiani.