Survey Symantec su virtualizzazione e Windows Server 2012

La migrazione verso il nuovo sistema operativo di Microsoft favorita dalla spinta verso la creazione di ambienti virtuali per guadagnare in flessibilità. Si aspetta, però, il primo service pack.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Symantec ha commissionato una ricerca tra le organizzazioni, per valutarne le opinioni verso la migrazione a Windows Server 2012, i piani di adozione e le tendenze generali del mercato riguardanti la virtualizzazione.

Il primo dato che emerge dall’indagine, svolta da King Research tra il novembre 2012 e il marzo 2013, è che le aziende sono interessate alla virtualizzazione a causa dei cambiamenti delle applicazioni e delle esigenze degli utenti.

Uno stato continuo di cambiamento che fa dire a più della metà degli intervistati (52%) di voler operare una virtualizzazione completa del proprio ambiente entro i prossimi due anni. Mentre, il 18% delle aziende intervistate ha già virtualizzato almeno il 75% dei propri ambienti IT.

La corsa alla virtualizzazione è tra le principali ragioni per cui molte aziende intendono adottare Windows Server 2012, che fornisce una serie di funzionalità di virtualizzazione con l'hypervisor Hyper-V e comprende una migliore deduplica dei dati e un file system potenziato.

I responsabili Microsoft saranno contenti di sapere che, secondo l'indagine commissionata, la maggior parte delle aziende intervistate ha intenzione di migrare a Windows Server 2012. Un mercato potenziale interessante, visto che il 93% delle aziende non ha ancora messo in pratica questa scelta.

Prima di "contare" le licenze, però, sappiano che il 13% delle aziende che sta pianificando la migrazione pensa di farlo dopo il primo service pack, il 15% entro i prossimi 6 mesi, il 17% entro i prossimi 12 mesi e l’11% in più di 12 mesi.

Un mercato spalmato nel tempo, dal quale, a quanto pare, sono fuori comunque un certo numero di aziende, per le quali la virtualizzazione non porta un risparmio insufficiente dei costi. Soprattutto, alcune imprese lamentano ambienti fisici non adeguati e altre la mancanza di tempo e risorse per la migrazione.

Anche la paura di una maggiore complessità con il passaggio a un ambiente virtualizzato fa parte degli agenti inibitori.

Esiste poi l'aspetto del backup dei dati, che sta evidentemente a cuore a Symantec. La ricerca mostra che, quando si tratta di protezione dei dati, le grandi aziende hanno più probabilità rispetto alle PMI di utilizzare applicazioni separate per eseguire il backup di macchine fisiche e virtuali.

Come c'era da attendersi, peraltro, secondo l'indagine, la maggior parte dei clienti vorrebbe ancora trovare una soluzione unica di protezione dei dati in grado di gestire ambienti fisici e virtuali. Più precisamente, il 62% degli intervistati ha un backup separato tra macchine fisiche e virtuali, ma il 91% degli intervistati "ama l'idea" o è interessata a saperne di più sui vantaggi di un'unica soluzione.