Transizione digitale in Europa: l'Italia è al primo posto per investimenti

Grazie agli investimenti nel digitale, l'Italia si è guadagnata il primo posto tra i paesi europei che hanno spinto sulla trasformazione tecnologica.

Avatar di Marina Londei

a cura di Marina Londei

Editor

La transizione digitale è una priorità per l'Unione Europea: lo dimostra il fatto che almeno il 20% dei fondi stanziati per il Recovery and Resilience Facility è destinato alle tecnologie emergenti. L'Italia in questo scenario è al primo posto per investimenti in termini assoluti: il nostro paese ha destinato il 26,7% dei fondi al PNRR. A illustrarlo nel dettaglio è lo studio "Addressing the challenges of the digital transition in national Recovery and Resilience Plans"  realizzato dal team di ricerca dell'I-Com, l'Istituto per la Competitività del Parlamento Europeo.

Si tratta di un'occasione importante per la penisola che, come gli altri paesi, sta spingendo sulla digitalizzazione e formazione della pubblica amministrazione e delle imprese. Risultano ancora troppo bassi, invece, gli investimenti nella cybersecurity e nelle iniziative per l'inclusività di genere.

L'Italia spinge sulla transizione digitale

Una delle aree principali coinvolte nella transizione digitale è l'accesso alla rete, che richiede infrastrutture e tecnologie sempre più performanti. L'Italia è il paese che investe più degli altri nelle risorse di rete, cercando di estendere la banda ultralarga anche nelle aree rurali dove la copertura è ancora molto scarsa.

La digitalizzazione della pubblica amministrazione è una delle priorità condivise da tutti i paesi membri dell'Unione Europea: l'obiettivo è rendere disponibili online tutti i servizi pubblici principali e far sì che almeno l'80% della popolazione sia in possesso dell'identità digitale. Anche in questo caso l'Italia sta investendo più degli altri stati nel settore.

Insieme alla PA, anche le imprese spingono sulla trasformazione digitale: l'Italia, come Portogallo, Cipro e Croazia, è tra i paesi che promuovono i maggiori incentivi finanziari per le aziende, sostenendole nel processo di adozione di nuove tecnologie e semplificando il processo burocratico. Al contrario, nonostante le risorse investite nei progetti, il settore dell'intelligenza artificiale soffre ancora per la mancanza di procedure specifiche d'innovazione.

Secondo lo studio dell'I-Com, infine, la spesa per la cybersecurity e per lo sviluppo delle digital skill sta aumentando, anche se non ai livelli sperati. Gli obiettivi dell'equilibrio di genere sono ancora lontani e non ci sono riforme abbastanza strutturate per chiudere il divario. Anche gli over 65 e gli individui vulnerabili sono tra i gruppi che corrono il rischio di perdere i benefici della transizione digitale.

L'Italia sta investendo sempre di più nella digitalizzazione del paese, ma ci sono ancora alcuni settori da migliorare che riguardano in particolare la fiducia dei cittadini nelle nuove tecnologie e la formazione del personale. Sebbene le iniziative e gli investimenti dei paesi europei stanno superando le aspettative, servono ulteriori sforzi per colmare le mancanze più importanti.