Trasformare l'IT in uno strumento di Business con CBT

CBT e i partner hanno illustrato alle aziende come trasformare l'IT per far leva sui paradigmi del cloud, la mobility e la dematerializzazione

Avatar di Giuseppe Saccardi

a cura di Giuseppe Saccardi

Si è svolta ieri a Milano a Villa Torretta la prima delle due giornate (la seconda si svolge a Roma) organizzata da CBT per analizzare lo stato dell'arte, le problematiche che stanno affrontando le aziende in questo difficile momento economico e illustrare la sua strategia volta a rispondere alle esigenze delle aziende in un periodo di profonda trasformazione del business e del modo di condurlo.

All'evento, oltre a CBT, hanno partecipato Fujitsu, HP, IBM, Intel, Lenovo, Cisco, Oracle, Trend Micro, Vmware. Nutrita anche la presenza di clienti, del calibro di ATM, CSI Piemonte, Unione Fiduciaria, TPC&Join e Urmet, in rappresentanza dei settori e delle aree in cui CBT opera e contribuisce a trasformare le infrastrutture ICT in strumenti di business.

All'evento CBT ha partecipato un nutrito pubblico di  qualificati manager e  giornalisti  del settore

All'evento ha partecipato anche Elio Catania, Presidente di Assinform, che ha evidenziato l'importanza della trasformazione al fine di favorire la competitività delle aziende italiane e dell'intero sistema paese, anche se, ha  osservato, non sempre gli investimenti pubblici in infrastrutture IT sono orientati verso quelli che sono i settori effettivamente trainanti ai fini dello sviluppo e della competitività internazionale.

Ha anche evidenziato come non tutte le aziende del settore siano preparate per affrontare i mutamenti di paradigma e la "transformation" in atto. Sviluppare servizi nel cloud, ha osservato Elio Catania, è maledettamente difficile e richiede solide competenze tecnologiche soprattutto da parte dei partner, che, in sostanza, devono essere dotati, come CBT, delle ampie competenze, delle esperienze e delle infrastrutture necessarie, a partire dall'Infrastructure as a Service sino alle Application as a Service. 

Elio Catania

E "Transformation" è stato proprio il tema dell'evento, che ha visto susseguirsi gli interventi dei manager di CBT e dei suoi principali partner tecnologici, che in due tavole rotonde hanno esaminato le problematiche connesse proprio alla trasformazione (tecnologica, culturale, di modo di operare, di mentalità, eccetera) a cui sono soggette le aziende e come la affrontano mediante prodotti e soluzioni.

Paolo Angelucci, suo presidente, ha evidenziato come CBT sia un'azienda essenzialmente tecnologica in cui l'80% del personale è tecnico, ma come abbia solide competenze tecniche anche il commerciale, che è in grado di identificare le esigenze del cliente e dare già delle prime risposte in termine di fattibilità di soluzioni.

Un altro fattore che Paolo Angelucci ha evidenziato è come già a partire dal 2012 l'azienda abbia raggiunto il significativo obiettivo di una suddivisione 50-50 tra i ricavi derivanti dalle piattaforme e quelli derivanti dai servizi, compresi non solo quelli della sua offerta EasyCloud ma anche quelli suoi storici di outsourcing. 

In sostanza, ha continuato, CBT ha il presidio completo dell'intera filiera tecnologica, dal Cloud al Datacenter più complesso. Peraltro proprio su due datacenter di proprietà si basa la sua offerta di servizi Cloud, e sempre nel settore dada center la società dispone di oltre 1100 certificazioni da parte dei partner tecnologici, un numero che la posiziona indubbiamente tra le aziende di system integration e di servizi più qualificate in Italia.

Ma non è solo in questo che CBT supporta il mondo industriale italiano. Oggi è in corso l'evoluzione, ha osservato, verso quella che si riferisce come la "Terza Piattaforma", ovverosia l'era delle applicazioni.

Paolo Angelucci

Non si parla già più di Pc, ma di "device" e, evidenzia, ognuno ha già ora più device  con sé, e inoltre sta avanzando impetuosamente l'"Internet delle cose", che complicherà ulteriormente il quadro ma offrirà nuove possibilità alle aziende e agli operatori del settore che sapranno cogliere le opportunità di questa trasformazione che, congiuntamente all'evoluzione verso il cloud e il sottinteso concetto di fruizione delle risorse in base alle reali necessità e al concetto di "subscription", si presenta come epocale.

E' un'opportunità che CBT ha già colto e in cui intende rafforzare la propria posizione con investimenti e consolidamento delle partnership e che deriva in modo pragmatico dai dati di mercato e dalle previsioni.

Ad esempio, IDC evidenzia come nel 2016 oltre il 25% dei ricavi per le aziende dell'ICT sarà su base di "subscription" e sempre nel 2016 oltre il 27% dei server shipped sarà verso service provider e aziende come CBT che erogano servizi Cloud qualificati. In tutti questo la posizione di CBT è molto chiara. 

"CBT è in grado di aiutare le aziende a cogliere le opportunità della grande trasformazione in atto, sia nelle soluzioni convenzionali che nel cloud, e anche nei nuovi paradigmi come il mobile e i big dati. La crescita costante degli ultimi anni è la dimostrazione di come CBT sia un partner di alto livello. Sono risultati che abbiamo ottenuto coniugando le tre I che sono al centro della nostra strategia aziendale: Innovazione, Integrazione, Interdipendenza", ha affermato Angeluci.

Sono tre i fronti d’offerta, ha invece illustrato il suo direttore generale Flavio Radice, su cui ora CBT sta orientando le proprie forze: EasyCloud, che identifica la nuova area del Cloud Computing; EasyWare, che comprende i progetti di outsourcing; la parte applicativa concentrata sull’area dell’Enterprise Information Management (EIM), che CBT declina in WebRainbow e WebArrow, piattaforme proprietarie erogate anche in modalità as a Service.

Flavio Radice

il 2013 è stato un anno importante per CBT, ha continuato, e nonostante il momento congiunturale critico l'azienda ha registrato un aumento degli ordini del 15% e una crescita 6% nel fatturato.