Una digitalizzazione non sempre facile

Una ricerca commissionata da Ricoh evidenzia che per il 63% delle aziende europee il passaggio verso la digitalizzazione è un "periodo buio"

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a cura di Giuseppe Saccardi

I responsabili delle aziende europee non sembrano essere ancora pronti per entrare nell’era digitale. Secondo una recente ricerca commissionata da Ricoh, il 63% dei manager afferma che la propria azienda è ben lungi dall’essere pronta per la trasformazione digitale.

La ricerca rivela inoltre che la maggioranza dei responsabili aziendali (83%) è convinta che i CIO siano pronti per guidare questa trasformazione, ma non godono della piena legittimazione per farlo e per cambiare le attività da cui dipende la crescita del business.

Ian Winham, CIO e CFO di Ricoh Europe

I manager indicano l’ottimizzazione dei processi documentali come l’attività che potrebbe avere il maggiore impatto sullo sviluppo dell’azienda, ma attualmente i responsabili dei sistemi informativi non riescono a farsi promotori del cambiamento e solo il 9% ritiene di avere una certa influenza in questa area.

La ricerca mette in evidenza che per i CIO sussiste l’opportunità di assumere un ruolo importante delineando la strategia digitale da seguire e favorendo la crescita dell'azienda, a patto che essi abbiano a disposizione gli strumenti necessari e siano coinvolti nei processi decisionali. Secondo i responsabili aziendali, le tre principali expertise che un CIO dovrebbe possedere sono:

1) una significativa esperienza di marketing;

2) conoscenze tecnologiche adeguate;

3) competenze in merito ai processi di business.

L'aspetto critico è che solo una minoranza degli intervistati ha dichiarato che attualmente il CIO dispone di tutti i tool necessari per implementare una strategia digitale di successo che punti ad esempio a un maggiore coinvolgimento dei clienti (13%) e a una gestione più efficace della supply chain (14%).

Attualmente, si evince dalla ricerca, i progetti di “digital trasformation” vengono in prevalenza gestiti dal CTO e dal CIO (43%) e in seconda battuta dal CEO (nel 30% dei casi). Tuttavia, se si considerano solo i responsabili dei sistemi informativi, essi fungono da leader esclusivamente nel 21% dei casi. Inoltre, il CIO fa parte del consiglio di amministrazione in meno della metà delle aziende del campione (46%).

"I risultati della ricerca mettono in evidenza che la maggior parte delle aziende sta attraversando un ‘periodo buio’ nella trasformazione verso il digitale e non sempre è pronta per questo passaggio. Per vincere le sfide associate a questo cambiamento, il reparto IT non dovrebbe essere visto come una funzione di staff e di supporto. Ai responsabili dei sistemi informativi andrebbe data la possibilità di innovare i modelli di business e le modalità di interazione con i clienti introducendo cambiamenti nei workflow che aumentino la produttività. Le aziende possono trarre vantaggio da modelli di business più produttivi e flessibili che facilitano la condivisione della conoscenza tra i dipendenti e aumentino la reattività di fronte alle esigenze espresse dai clienti", ritiene Ian Winham, CIO e CFO di Ricoh Europe.