Veeam: l'automazione intelligente del data management colma l'assenza di competenze

Secondo Alessio Di Benedetto di Veeam Software, lo skill shortage è un problema che può essere superato con l'Intelligent Automation

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a cura di Antonino Caffo

In tempo di Fase 2, rientro dal lockdown e ripresa del business, le competenze assumono un valore assoluto. Laddove la tecnica, oggi, serve a rimettere in piedi l'operatività, la conoscenza e il sapere rappresentano uno switch fondamentale per adattarsi al meglio ai cambi di paradigma. Ma cosa fare se tali skill mancano?

A livello globale, secondo i dati della 22ma PWC Global CEO Survey, il 55% dei CEO è preoccupato della scarsa disponibilità di competenze legate ad un efficace utilizzo dei dati. Per il report, i CEO ritengono di non avere in azienda i talenti necessari per utilizzare i dati a disposizione.

Un vero problema, perché la maggior parte di loro concorda anche sul fatto che le tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, che si basa su solidi dati, trasformerà completamente il mondo dei business nei prossimi anni.

«Le aziende della digital economy dipendono dalla loro infrastruttura digitale più di quanto sia mai successo in passato. Le relazioni commerciali vengono gestite attraverso tecnologie avanzatissime e le persone hanno a disposizione una infinita gamma di strumenti e piattaforme digitali da utilizzare» spiega Alessio Di Benedetto, Senior Regional Presales Manager South EMEA, Veeam Software.

«I sistemi IT giocano un ruolo fondamentale per il successo di qualsiasi società. Sebbene quasi tutti i CEO nel mondo concordino sul fatto che alcune tecnologie come ad esempio l’Intelligenza Artificiale e il machine learning produrranno cambiamenti significativi nei loro settori industriali, molti di loro non sono così convinti del fatto che la forza lavoro attuale abbia le giuste competenze per usare i dati in modo efficiente e sfruttare appieno il valore che ne deriva».

Anche in Italia, la mancanza di competenze chiave è vissuta dagli amministratori delegati come il principale fattore di rischio aziendale: secondo PWC, il 55% dei CEO nostrani ha dichiarato di essere “molto preoccupato” dalla disponibilità di competenze chiave, mentre il 43% ha citato le minacce informatiche come area di preoccupazione. Per il 33%, infine, anche la velocità dei cambiamenti tecnologici è un fattore di preoccupazione.

«Attente valutazioni su soluzioni digitali come il Cloud Data Management diventano fondamentali, per assicurare la disponibilità, la sicurezza e la conformità dei dati in un’azienda moderna ed intelligente» prosegue Alessio Di Benedetto.

«Il Cloud Data Management ha a che fare con la complessa gestione dei dati all’interno dell’infrastruttura cloud di tutta l’organizzazione e porta con sé aspetti quali il backup, la replica dei dati e il disaster recovery».

«Raccogliere, gestire ed effettuare il backup dei dati, in un ambiente “always-on”, in cui disponibilità è una parola chiave, oltre che pilastro fondamentale della competitività aziendale, non può più essere considerato un lusso per pochi».

Per Veeam, la risposta risiede in software intelligenti e automatizzati, che forniscono risposte concrete e permettono di arrivare a soluzioni che in precedenza erano considerate fuori portata a causa della mancanza di competenze specifiche.

C’è sufficiente intelligenza e automazione all’interno delle piattaforme messe a disposizione dai loro fornitori tecnologici? Probabilmente si, e queste permettono di superare il gap, riducendo, in alcuni casi, la necessità di costosi team di esperti, che sono comunque molto difficili da trovare sul mercato.

Ci sarà comunque sempre bisogno di specialisti, di competenze ed esperienza tecnica ed è cruciale che le nuove generazioni siano incoraggiate ed incentivate a perseguire opportunità professionali nel campo dell’IT, dell’engineering, dell’analisi dei dati e della programmazione.

«L’impatto di software intelligenti, come ad esempio una piattaforma di Cloud Data Management pienamente automatizzata, sarà profondo e diminuirà sostanzialmente quei carichi di lavoro che in precedenza necessitavano dell’impiego di molte ore uomo».

Ciò significa che gli staff IT potranno occuparsi di attività strategiche all’interno delle loro organizzazioni, come il resource planning o la strategia di investimenti. «Lo skill shortage è un problema che non ci abbandonerà presto. La tecnologia però consente alle aziende di massimizzare l’efficacia del personale esistente per entrare da subito a cogliere le opportunità della quarta rivoluzione industriale»