VMWare, le previsioni sul mondo del lavoro nel 2021

Kristine Dahl Steidel, Vice President EUC EMEA di VMware e Carl Benedikt Frey, Direttore del programma Future of Work della Oxford University, riflettono sulle nuove tendenze per l'anno appena cominciato

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a cura di Antonino Caffo

Il 2020 è stato senza dubbio un anno rivoluzionario. Abbiamo cambiato come, dove e quando lavoriamo e, in qualche modo, anche il motivo per cui lo facciamo. Tutto questo è successo a un ritmo che pochi avrebbero mai immaginato, dando origine a una forza lavoro "distribuita ovunque" e aprendo la strada ai primi segnali da parte di organizzazioni per un cambiamento globale e duraturo.

E noi possiamo imparare qualcosa da questo anno appena passato per i nostri piani futuri? Di recente Kristine Dahl Steidel, Vice President EUC EMEA di VMware, ha discusso con Carl Benedikt Frey, Direttore del programma Future of Work della Oxford University, sulle maggiori tendenze per la forza lavoro per l’anno appena iniziato.

«La misurazione della produttività dei dipendenti passerà dagli input agli output» spiegano. Secondo Frey «Presentarsi in ufficio o segnare le proprie ore lavorative non saranno più indicatori rilevanti. Al contrario, sarà rivolta sempre più attenzione all'output rispetto all'input. Nel 2021 assisteremo a questo grande cambiamento di mentalità. Le organizzazioni innovative e competitive si orienteranno verso la misurazione dei risultati piuttosto che verso il numero delle ore lavorate».

Nel supervisionare i propri team, i manager si sono affidati troppo a lungo ai soli input, come il tempo trascorso in ufficio, piuttosto che ai risultati. «Vedo invece per il futuro una maggior diffusione di un modello di forza lavoro più distribuito, in cui i dipendenti dispongono di una più ampia libertà di lavorare in luoghi diversi - che si tratti della propria casa, dell'ufficio o di un caffè».

Per i dipendenti si tratta di un vero e proprio cambiamento rivoluzionario, un'opportunità che offre una maggiore flessibilità lavorativa e incoraggia un maggior grado di fiducia versi il proprio datore di lavoro. La domanda centrale è: stanno raggiungendo i loro KPI e sono reattivi nei confronti di clienti e collaboratori? Se la risposta è sì, non importa come questi strutturano la loro giornata.

«Abbiamo già osservato segnali di questo cambiamento, con una ricerca condotta da Accenture nel 2019 che aveva rilevato che gli strumenti di sorveglianza sul posto di lavoro come quelli in grado di controllare i movimenti del mouse hanno avuto un impatto negativo sulla fiducia dei dipendenti. Per il 2021 ci aspettiamo di assistere a un significativo passo avanti verso la valutazione delle performance, creando un ambiente di fiducia reciproca in cui i dipendenti vengono valutati in base ai risultati».

«Le imprese sono sempre in competizione. Anche nel mercato del lavoro. Quando il luogo di lavoro diventa meno vincolante, i talenti crescono e i datori di lavoro sono in grado di assumere i migliori di questi ovunque si trovino, con la sola connessione internet» aggiunge Frey.

«Quando le organizzazioni dispongono di una forza lavoro distribuita, la geografia non è più un limite. Le aziende potranno assumere i propri collaboratori sulla base di competenze e caratteristiche. Questo è un dato che abbiamo riscontrato nel corso di un sondaggio svolto tra i responsabili aziendali dell'area EMEA, con l'82% di loro che afferma che il lavoro a distanza li ha aiutati a reclutare candidati che vivono al di fuori dei principali centri economici».

Quando le aziende sono nelle condizioni di assumere i migliori talenti in ogni angolo del mondo, il bacino di candidati diventa molto più ampio ed è quindi fondamentale assicurarsi di essere realmente attrattive. «Nella battaglia per attrarre i talenti migliori, dovranno essere in grado di offrire una vera e propria esperienza digitale ai dipendenti» dice Kristine Dahl Steidel «dando accesso ai dispositivi e alle applicazioni di cui hanno bisogno per essere utilizzati da qualsiasi luogo - sarà considerato di pari importanza, se non maggiore, rispetto a elementi più tradizionali come lo stipendio e i benefit».

Le organizzazioni che cercano di essere più competitive nel mercato del lavoro globale e di crescere in circostanze difficili dovranno assicurarsi di investire nelle tecnologie e nelle prassi giuste - come ad esempio offrire la flessibilità di utilizzare dispositivi diversi in modo sicuro - per garantire un'esperienza positiva ai dipendenti. Le aziende e i settori che si attrezzeranno con queste modalità saranno in grado di attrarre e trattenere i migliori talenti e avere così successo nel 2021, e oltre.

«Dalla Firenze rinascimentale alla Silicon Valley, l'innovazione ha sempre beneficiato della prossimità e delle interazioni casuali. Per questo, vedremo molto probabilmente una nuova ondata di strumenti di collaborazione che cercheranno di portare questo elemento di “serendipity” nella nostra vita lavorativa» afferma Frey.

«Questa nuova tendenza tocca un aspetto veramente interessante. Nella nostra ricerca abbiamo scoperto infatti che circa tre quarti (76%) dei dipendenti ha riferito di percepire una maggiore connessione relazionale con i colleghi a seguito del lavoro a distanza. Sarà fondamentale per i responsabili aziendali lavorare su questo aspetto per ricreare quei momenti di generazione di nuove idee e guidare l'innovazione delle aziende» continua la manager di VMWare.

«Proprio come gli uffici sono progettati per promuovere l'aumento delle interazioni sociali, il prossimo anno riconosceremo questa nuova necessità, per iniziare a incorporare soluzioni digitali creative anche nella nostra vita lavorativa. Basti pensare ad alcune nuove app, come Hallway e Donut, che ci permettono di scambiare più facilmente le idee innovative».