4Kult - Danko, recensione: un cult del cinema d'azione in 4K

Chi mai avrebbe potuto immaginare, nel 1988, di inviare un poliziotto sovietico ligio al regolamento a dare la caccia in terreno americano a un pericolo criminale russo, aiutato da uno sbirro yankee di tutt’altra pasta? Non poteva che essere Walter Hill, rappresentante di spicco dei buddy movies, genere eterno del cinema action, a cui il regista ha offerto capitoli d’eccellenza come 48 ore e, ovviamente, l’insolita indagine di questo ufficiale sovietico, protagonista di un cult del periodo: Danko. Mettere assieme una figura granitica già apprezzata all’epoca per le sue doti fisiche, Arnold Schwarzenegger, e un talento comico come quello di James Belushi non era certo un’idea da tutti, eppure il risultato di questa alchimia fu spettacolare, come possiamo ammirare ancora oggi grazie all’edizione blu-ray 4K di Danko presentata da Eagles Pictues all’interno della sua collezione 4Kult.

Se consideriamo che 4Kult ha già presentato all’interno del proprio catalogo delle pietre miliari del cinema, come Dune e Essi vivono, nello splendore del 4K, poter vedere nuovamente la missione americana del capitano Ivan Danko in una versione restaurata con i moderni ritrovati della tecnologia è un vero piacere per gli occhi. Soprattutto, se consideriamo come Danko (titolo originale Red Heat) è uno dei tanti ritratti che il cinema di Hollywood dedicò in quegli anni alla rappresentazione in chiave contemporanea alla contrapposizione tra il blocco americano e il rigido, ingiusto regime sovietico.

4Kult - Danko: un cult del cinema d'azione in 4K

Walter Hill, con Danko, decise di convogliare questa visione bicromatica del mondo in una storia che, partendo da due presupposti granitici del periodo, sappesse presentare un cambio di paradigma, andando oltre schemi culturali da propaganda per mostrare un’altra via. Una visione meno cinica di una sua precedente storia basata su contrasto sociale, 48 ore, e che avrebbe in seguito trovato una simile grammatica con Rocky 4. Ma come creare questa sinergia tra due personaggi così diversi?

La risposta è già contenuta nella sinossi del film:

“Russia. Il capitano della polizia sovietica Ivan Danko (Arnbld Swarzenegger) viene mandato dal Cremlino a Chicago per procedere all’estradizione del pericolo criminale georgiano Viktor Roastavili (Ed O’Ross). L’operazione non va come previsto e, con l’aiuto del detective americano Art Ridzic (James Belushi), Danko dovrà trovare Viktor, fermare la sua banda criminale e riportarlo in Russia per il processo”

Alla base di Danko, Walter Hill crea una revenge story, che vuole Danko intenzionato a catturare Roastavili per l’uccisione del proprio collega, amico fraterno. Al punto da non esitare a imbarcarsi su un aereo per braccarlo sul suolo americano, mondo alieno e odiato per propaganda. Con sagacia e ironia, Hill riesce a sposare le tipiche atmosfere del poliziesco del periodo a una dinamica di contrasti socio-culturali giocata con sottigliezza sugli stereotipi miopi da ambo le parti, facendo lentamente emergere più similarità che differenze tra Danko e Ridzic. Un’amicizia che pur ambientata in un mondo apparentemente superato, mantiene ancora oggi una propria valenza, fondandosi su una nozione immortale: conoscere l’altro senza preconcetti.

Ritrovare questa pietra miliare del cinema poliziesco all’interno di una collana che si prefigge di preservare pellicole che hanno segnato un’epoca è dimostrazione di come questa selezione abbia tenuto fede all’impegno preso con gli amati del cinema. L’edizione di Danko in 4K proposta all’interno di 4Kult, infatti, mostra che la buona intenzione di Eagles Pictures ha voluto andare oltre le precedenti operazioni di valorizzazione del film. Collezioni come quelle di 4Kult dovrebbero non solo puntare a preservare la visione di questi film simbolo di un’epoca, ma anche fornire agli spettatori più esigenti dei contenuti extra con cui valorizzare queste opere, specie si quando toccano elementi socio-culturali come nel caso di Danko.

Il porting in 4K, infatti, non si basa sulla precedente versione blu-ray, contenuta nella confezione assieme alla versione 4k, bensì è stata realizzata lavorando sui negativi originali in 35mm di StudioCanal. Occasione che ha consentito di poter realizzare una traccia 4K dalla buona definizione, con una resa cromatica che rende merito alla visione di Walter Hill. La cura del regista nella realizzazione delle scene, specie nelle atmosfere più complesse e ricche di elementi urbani, viene valorizzata, grazie a una traccia video all’altezza delle aspettative (HEVC/H.265, HDR10), anche se in alcuni frame si percepisce un lieve calo nella grana dell’immagine, cui si unisce una perdita di definizione degli oggetti sullo sfondo per un occhio attento e puntiglioso.

Un'edizione Kult priva di extra

Per il comparto audio, l’edizione 4Kult di Danko con un sonoro all’altezza delle aspettative, anche se come spesso accade accanto alla più ricca traccia audio in lingua originale (DHTS-HD Master Audio 5.1) per il mercato italiano il sonoro si basa su un più contenuto DTS-HD 2.0.

Oltre alla visione del film, l’edizione 4Kult di Danko viene presentata in un’edizione limitata in mille copie, accompagnata da una card da collezione recante il numero della copia. Contrariamente alle aspettative, quella che avrebbe potuto essere un’edizione con cui approfondire la storia di questo cult del cinema viene sfruttata malamente, inserendo solo un extra di circa 15 minuti dedicata alla figura del muscolo Schwarzy (Arnold Schwarzenegger – L’uomo che conquistò Hollywood). Sarebbe stato gradevole inserire in questa edizione un contenuto utilizzato per la precedente edizione in bluray, Il contesto politico di Danko, che in meno di dieci minuti consentiva di inquadrare sul piano storico politico il film di Walter Hill.

Al netto della pressoché inesistente presenza di contenuti extra, questa edizione in 4K di Danko rappresenta la migliore edizione attualmente disponibile per godersi al meglio uno dei film cult dell’epoca d’oro degli action movie. Collezioni come 4Kult dovrebbero non solo puntare a preservare la visione di questi film simbolo di un’epoca, ma anche fornire agli spettatori più esigenti dei contenuti extra con cui valorizzare queste opere, specie si quando toccano elementi socio-culturali come nel caso di Danko.