Addio a Stefano di Marino

Ci ha lasciati oggi Stefano di Marino, nome nobile della cultura letteraria italiana: autore, curatore e divulgatore. Tra le sue opere, la serie de Il Professionista per Segretissimo

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a cura di Manuel Enrico

Con tristezza e una punta di rimpianto, oggi il mondo della cultura italiano piange la scomparsa di Stefano di Marino, deceduto questa mattina. La sua dipartita impoverisce enormemente l'editoria nostrana, che in di Marino ha visto una personalità poliedrica, capace di passare con disinvoltura dal ruolo autoriale a quello di divulgatore (con volumi importanti come Guida al cinema di spionaggio e Guida al cinema noir) e di curatore.

Classe 1961, Stefano di Marino ha fatto della sua passione, della sua smisurata cultura, un lavoro, da quando a fine anni '80 è entrato nella redazione di Urania, il tempio della fantascienza letteraria italiana, diventando figura chiave grazie a un instacabile ruolo di traduttore, avvicinandosi poi a quello che sarebbe divenuto uno dei suoi lasciti più importanti: la sua narrativa.

Ci lascia Stefano di Marino, storica figura della narrativa popolare

Riconosciuto come uno dei più esemplari autori di genere, di Marino aveva deciso di cimentarsi come narratore utilizzando diversi pseudonimi (Stephen Gunn, Xavier LeNormand, e altri), con cui il pubblico italiano ha vissuto avventure spionistiche (suo l'amatissimo Il Professionista, cult della serie Segretissimo), ma soprattutto ha trovato una voce appassionata e autorevole che raccontasse la narrativa, una passione che si affiancava alle arti marziali, di cui era profondo conoscitore e a cui dedicò diversi manuali.

Senza addentrarsi nel merito della sua ultima decisione, viene da domandarsi se la morte di di Marino non sia il segno di un meccanismo che fagocita quegli ingranaggi che ne sono l'anima. Anni di traduzioni, produzioni letteraria impagabile che lo rende il Salgari contemporaneo (e all'autore di Sandokan accumunato da una tragica fine), di Marino non ha mai ottenuto il giusto riconoscimento per il suo genio, faticando per sopravvivere in un ambiente che non ha saputo riconoscerne la validità. Di consolazione, ci auguriamo, l'affetto con cui i suoi estimatori hanno seguito la sua carriera, una vicinanza ricambiata dall'autore nelle sue apparizioni pubbliche, un modo di rimanere in contatto con chi viveva l'avventura grazie alle mille anime dietro cui si nascondeva un talento narrativo che rimpiangeremo.

Di Marino se ne va nei giorni in cui, in edicola, arriva l'ultimo romanzo dedicato al suo Professionista, Terra del fuoco. Un ultimo dono di una grande penna della nostra letteratura.