Alien è un volgare plagio?

Un film che ha superato brillantemente la prova degli anni, Alien è un simbolo del cinema del XX secolo. Un'opera che è prima di tutto un horror ma con una forte componente fantascientifica. Il suo effetto sullo spettatore è ancora potente grazie alla sua intensa simbologia.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Un'opera complessa come Alien è sempre, senza alcuna eccezione, il risultato di un processo evolutivo. Necessariamente gli stessi temi, le stesse idee, finanche gli stessi particolari si possono ritrovare in opere precedenti. E inevitabilmente si ritrovano più frequentemente in quelle successive, proprio in virtù del successo. Si dice, dopotutto, che non ci sia niente da inventare da migliaia di anni ormai.

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Ridley Scott

Nel caso di Alien bisogna tirare in ballo addirittura un film uscito cinque anni dopo: vale a dire quel Dune su cui aveva lavorato Giger insieme a Jodorowsky, e di cui non si fece più nulla. Sono decine i film precedenti che in qualche modo hanno segnato la strada che ha portato ad Alien, così tanti che O'Bannon a un certo punto disse "Non ho rubato Alien a nessuno. L'ho rubato a tutti". Il che, naturalmente, per un uomo convinto di essere un artista è un notevole motivo di vanto.

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C'è quindi un debito con film come L'invasione degli ultracorpi (1956), La Cosa da un altro mondo (1951), Il Pianeta Proibito (1956), Il mostro dell'astronave (1958), o Lo Squalo (1975) - O'Bannon e Shusset in effetti proponevano Alien ai produttori descrivendolo come "Lo Squalo nello spazio". Scott invece una volta lo descrisse come "la versione fantascientifica di Non aprite quella porta", un horror del 1974. Sarebbe da citare anche il racconto Junkyard del 1953, che potete leggere in inglese su archive.org.

Particolarmente scioccante è la somiglianza con Terrore Nello Spazio, film italiano del 1965 diretto da Mario Bava - che frequentemente viene descritto come un maestro dai registi hollywoodiani. Nel film di Bava ci sono in effetti il pianeta misterioso, l'astronave aliena naufragata e l'equipaggio composto di umanoidi giganteschi. Sono sicuramente somiglianze notevoli, a tal punto che O'Bannon dovette negare di essersi ispirato al film italiano, e che né lui né nessun altro lo avevano visto al momento di scrivere e produrre Alien.

HRGIGER

L'eventuale plagio ai danni di Terrore Nello Spazio comunque non è mai stato più di un acceso dibattito, con pubblico e critici che ancora discutono su quanto sia solida tale tesi. Lo scrittore A. E. van Vogt invece fece causa alla 20th Century Fox, per due suoi racconti che Alien avrebbe copiato. Il colosso di Hollywood preferì chiudere la questione fuori dai tribunali.

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Somiglianze più o meno forti sono evidenti, ma Alien ha alcuni aspetti unici che lo rendono non solo originale, ma anche un'opera più unica che rara. C'è tutta la simbologia erotica di cui abbiamo parlato, il terrorizzante mostro e le scenografie create da H.R. Giger, le ambientazioni della Nostromo. E ci sono Ash e la sottotrama di cui è protagonista - Shusset lo definì "una delle migliori cose del film". C'è una protagonista femminile che ha uno spazio tutto suo nella Storia del Cinema, c'è un commento sonoro eccellente. Ci sono effetti speciali che ancora oggi lasciano a bocca aperta.

No, Alien non è un plagio delle opere precedenti. Non più di quanto lo possa essere Il Signore degli Anelli in funzione della mitologia celtica e di quella cristiana, o non più di quanto lo possano essere alcuni racconti di Italo Calvino in funzione di Jorge Luis Borges.