Il secolo dei genocidi

"Cose simili, mi dissi, non possono suc¬cedere..."

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a cura di Tom's Hardware

"In un bel romanzo di fantascienza dal titolo significativo di The Genocides, lo scrittore americano Thomas M. Disch immaginava nel 1965 come una forza extraterrestre del futuro sterminasse tutta l'umanità allo scopo di pulire il pianeta per poi potervi seminare e far crescere una flora aliena gigantesca...".

È quanto ci segnala lo studioso francese Bernard Bruneteau, nel suo Il secolo dei genocidi (2004). D'altro canto, lo sterminio di massa, ovvero l'efficienza seriale-indu­striale con cui lo si può eseguire, cominciano a ossessionare la Fantascienza occiden­tale molto prima del 1965, e ancor prima che il partito nazionalsocialista prenda il potere in Germania.

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Conferenza di Berlino

La Conferenza di Berlino (1884-5) è probabilmente l'ispiratrice di questi cupi pensieri, così come la prima Guerra Mondiale ne sarà il degno corollario. Uomini potenti, grassi e famelici si siedono intorno a un tavolo per decidere come spartirsi il bottino africano: al buon Leopoldo II del Belgio spetterà il Congo, un parco giochi personale che il "re costrut­tore" tras­for­merà nell'inferno sulla terra, massacrandovi impune­men­­te milioni di lavoratori-schiavi (senza risparmiare donne e bambini), in nome della produzione di caucciù. Nel frattempo, già nel 1894, le prime stragi di armeni preannunciano il Metz Yeghérn, il genocidio che l'impero ottomano porterà a compimento nel corso del conflitto globale, e che - grandezza dell'intuizione orwelliana - lo stato turco continua ancor oggi a negare... Herbert George Wells pensava a questo quando scrisse La guerra dei mondi?

Lo storico dell'arte Andrew Graham-Dixon, nel documentario The Art of Gothic (visionabile su RaiArte), ha avanzato l'ipotesi - tutt'altro che inedita - che Dracula e i suoi diafani seguaci altro non siano che allegorie del capitalismo: entità morte e mortifere che prosperano suc­chiando il sangue della forza-lavoro, condannando intere popola­zioni all'abbru­timento, alla pseudo-vita dello zombie.