American Gods: gli dei sono fra noi, abbiate fede!

L'adattamento dell'omonimo romanzo bestseller di Neil Gaiman potrebbe rivelarsi lo show più intrigante e visivamente impressionante di questa annata televisiva.

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a cura di Andrea Balena

Neil Gaiman non ha bisogno di presentazioni: uno degli scrittori e sceneggiatori britannici più famosi e influenti degli ultimi 30 anni, i cui libri sono fra i più apprezzati nel sottobosco fantasy (qui il nostro approfondimento su Stardust) e il cui lavoro sul personaggio di Sandman della DC Comics lo ha definitivamente consacrato fra gli appassionati di fumetti. I suoi mondi fantastici, a metà strada fra l'onirico e il gotico, sono amati da milioni di lettori. Da sempre molto attento e partecipe nello sfruttamento delle sue opere, è stato ben più che felice di collaborare con Bryan Fuller, showrunner di quel capolavoro incompreso di Hannibal, per portare sul piccolo schermo American Gods, il suo romanzo più noto e premiato al mondo.

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Fin dal suo annuncio l'adattamento televisivo ha stuzzicato l'interesse dei fan di Gaiman, affascinati dai primi trailer che mostravano una maniacale cura per l'estetica, un po' il marchio di fabbrica delle produzioni di Fuller. Le premesse sono succose e allettanti: il protagonista Shadow Moon (Ricky Wittle) è un galeotto che sta finalmente per scontare la sua pena ma viene rilasciato prima a causa della morte prematura di sua moglie Laura. Sull'aereo di ritorno per il funerale incontra il misterioso Mr. Wedsneday (Ian McShane), che gli propone un lavoro come guardia del corpo per un viaggio on the road per l'America. Senza più soldi e famiglia, Shadow accetta. Ma quello che si troverà davanti sarà un mondo nuovo, dove divinità e creature mitologiche camminano fra gli uomini (e non solo!).

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L'episodio pilota non delude le aspettative e i dialoghi funzionano perfettamente anche su schermo per sagacità e black humour. Lo stile assurdo e squisitamente british di Gaiman sicuramente farà discutere i profani - vedi la scioccante scena di Bilquis, già eletta come il momento più fuori di testa - ma gli appassionati dello scrittore fantasy saranno ben contenti di vedere la sua irriverenza riportata fedelmente. Sempre con il suo consenso, vediamo come appendice dell'episodio un flashback inedito, in cui viene efficacemente riassunto il discorso sulla fede.

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American Gods è infatti una storia incentrata sulle follie della religione e di quanto è fatto in suo nome, questa volta dall'inedito punto di vista delle divinità. Nonostante il libro sia stato scritto più di 15 anni fa, molte tematiche sono ancora attuali e dalle dichiarazioni di Gaiman emerge la volontà dell'opera di trattare e far riflettere sull'argomento immigrazione, oggi più centrale che mai.

È ancora presto per sbilanciarsi con un giudizio sulla intera serie, ma la regia del primo episodio - curata da David Slade, autore dei migliori episodi di Hannibal - si rivela un ottimo lavoro di fotografia: le scene cruente sono così iperviolente da risultare a tratti fumettistiche (la sequenza dei vichinghi ricorda molto Spartacus, anch'esso appartenente al canale Starz), mentre nei momenti introspettivi si avverte la mano di Fuller e la sua ricerca estetica in ogni fotogramma. Insomma, un giusto compromesso fra la sperimentazione visiva e un prodotto più "quadrato" e apprezzabile da tutti.

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Nel reparto attoriale al momento a spiccare su tutti è il faccione ruvido di McShane, che dona una rappresentazione complessa e ambigua al miglior personaggio della storia. Lo stoico Shadow invece si rivela una piacevole sorpresa, con il suo interprete che restituisce bene i suoi moti interiori nascosti dalla sua apparente calma di facciata, credibile nel suo ruolo di ex carcerato che vuole rigare dritto ad ogni costo.

Al momento è difficile prevedere se lo show avrà il successo che merita, specialmente tra il pubblico che non conosce l'opera originale. Il lavoro svolto in questa prima ora di montato è ottimo, e speriamo che lo standard sia mantenuto alto nei prossimi sette episodi. Se siete curiosi di approcciarvi a una serie inusuale e folle, potete trovare American Gods nel catalogo di Amazon Prime Video, dove viene rilasciata una nuova puntata ogni lunedì.