An invitation from a crab, la recensione dell'ambiguo manga di panpanya

An invitation from a crab è un'opera che già dall'autore si comprende come possa essere misteriosa e ambigua. Ecco la recensione!

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a cura di Giovanni Arestia

Quando si parla di manga, si pensa unicamente alle opere più celebri e mainstream dimenticando che in realtà c'è un folto numero di produzioni indie che spesso e volentieri cadono erroneamente nel dimenticatoio. L'oggetto di questa recensione è a dir poco inusuale già a partire dall'anonimo autore che si fa chiamare panpanya e di cui non conosciamo il nome, il genere, l'età e il luogo di nascita.

L'artista ha esordito nei primi anni duemila con una autopubblicazione cartacea e virtuale pubblicata sul web prima di essere notato dall'editore di opere seinen Hakusensha. Finalmente arriva in Italia, dopo due anni dalla prima pubblicazione in Giappone, An invitation from a crab edito da Edizioni Star Comics, inserito nella collana Umami che racchiude le opere indie e composto da brevi store realizzate dal 2014 (ma che a breve si staccherà per entrare nell'apposita collana Panpanya Works con tutte le opere dell'artista).

An invitation from a crab: 19 racconti diversi tra mistero e ambienti onirici

An invitation from a crab tratta la storia di una ragazza a tratti incorporea di cui non conosciamo nulla, nemmeno l'età, che si muove per le strade di un'altrettanto anonima e sconosciuta città giapponese. La protagonista si muove tra le stradine, i vicoletti, gli angiporti e durante le sue spedizioni autonome scopre ciò che per lei è considerato un territorio tanto sconosciuto quanto misterioso solo perché ben distante dalla sua routine quotidiana. La comparsa di un granchio delle nevi (sì, avete letto bene) rappresenterà per lei la svolta della sua quotidianità e un inseguimento forsennato si concluderà in un modo a dir poco sorprendente.

In tutte le brevi storie seguiremo la giovane protagonista per sentieri e ambientazioni sconosciute che ci porteranno a conoscere nuovi amici, consumare deliziose pietanze o scoprire piccoli lati psicologici e caratteriali della ragazza che si avvicinano anche alla nostra personalità rendendola più vera di quanto possa sembrare. La protagonista, inoltre, è incredibilmente curiosa, ma quella curiosità quasi infantile che porta a guardare tutto con occhi nuovi, anche la stradina di casa sua che improvvisamente diventa inaspettatamente magica quando si ritrova ad inseguire il granchio sopracitato.

Il volume è composto da ben 224 pagine, ma l'incipit poco sopra descritto è descritto in sole quattro tavole tanto semplici quanto funzionali per comprendere l'ambientazione e la trama surreale, fiabesca e a tratti metafisica e magica. An invitation from a crab è composto da ben 19 storie, ma non tutte narrate tramite l'arte del fumetto dato che sono presenti anche brevi racconti in prosa che rappresentano delle piccole e rapide considerazioni su argomenti di diversa natura come gli aspetti positivi e negativi della città, vari eventi misteriosi fuori da ogni logica e curiosità generali su alcuni aspetti fisici del racconto. Questo è fondamentale per capire alcuni aspetti del fumetto e dei racconti poiché altrimenti vi trovereste a dir poco spaesati e confusi.

Un misto di stili funzionale ed emblematico

Generalmente, infatti, un punto di riferimento è sempre il personaggio principale, ma in questo caso l'anonima protagonista cambia la sua identità e le sue caratteristiche in ogni storia poiché si ritroverà a vivere in esperienze extracorporee causate da una scesa in metropolitana fin troppo rapida, arriverà a risolvere misteri legati all'acqua di cocco, incontrerà personaggi ambigui come un pittore di anatre, arriverà ad accompagnare una salamandra in Amazzonia, ci sarà spazio per racconti commoventi come il rapporto tra lei e sua nonna la quale era solita regalarle dei giocattoli ogni anno più complessi e, insomma, compirà tantissime avventure strane, fortemente illogiche, ma molto divertenti. Ogni avventura vedrà sempre la presenza di creature strane come animali antropomorfi e parlanti in ambientazioni sempre differenti a metà tra l'onirico e l'inquietante.

Non solo sono differenti le ambientazioni e la caratterizzazione della protagonista, ma anche la narrazione e il tratto artistico. L'autore mescola vari generi che vanno dall'avventura, all'azione e dalla commedia al dramma e in termini artistici mescola l'umorismo semplice e stilizzato con una incredibile precisione e un grande dettaglio degli sfondi con un uso sapiente del chiaroscuro, delle ombreggiature e del tratto marcato nei bordi.

A volte sembra che sia il mondo a muoversi intorno alla protagonista con una cinetica tanto realistica quanto inaspettata in un'opera di questa natura. Oltre alla protagonista, comunque, incontriamo molti personaggi dall’identità indefinita o camuffata da buffe e imprecise sembianze animalesche o nascosta da caschi da palombaro o da stravaganti scatole di cartone. Il mondo degli adulti composto prevalentemente da dirigenti e professionisti, è incomprensibile e imperscrutabile. A volte, infatti, vista la natura da sognatrice della protagonista e del racconto in generale, molte di queste figure potenzialmente altolocate diventano intercambiabili tra di loro comparendo con ruoli diversi anche in più storie.

Questa è una caratteristica fondamentale per differenziare An invitation from a crab dal panorama mainstream delle opere giapponesi. L'originalità di cui è pregna l'opera e i vari generi da cui prende spunto la rendono tanto apprezzabile quanto curiosa e fonte di spunto per altre opere future. Panpanya, nella sua segretezza, vuole celare gelosamente la sua arte, ma nello stesso tempo la esterna con forza e coraggio come a voler dimostrare che l'immaginario commerciale può essere e deve essere cambiato.

Non è l'unico autore che pone questa attenzione più simile ad una critica silente, ma rumorosa nella sostanza. Ne abbiamo visti altri come ad esempio Maki Kusumoto in La Processione Funebre di K o Kappa at Work di Imiri Sakabashira, ma Panpanya è l'unico ad intrecciare il non-sense narrativo con uno stile artistico ricercato e incredibilmente dettagliato.

La componente editoriale

Il volume edito da Edizioni Star Comics è di pregevole fattura e presenta un'elegante sovraccoperta plastificata che copre un'altrettanto intrigante copertina in cartoncino leggero. Le stampe sono realizzate su una carta ruvida di buona grammatura che esalta gli effetti chiaroscurali e caratterizza tutti i dettagli principali delle tavole. Non sono presenti degli extra, ma principalmente perché lo stesso panpanya lo fa al termine di quasi ogni breve racconto attraverso delle piccole spiegazioni in prosa.

Conclusioni

An invitation from a crab è una vera e propria miniera di originalità e di sorprese sia dal punto di vista narrativo che dal punto di vista stilistico. Le storie sono mistiche, magiche e stravaganti, quasi poetiche, ma ben strutturate e incredibilmente coerenti. L'argomento centrale è l'esplorazione e il mistero dato che sostanzialmente mancano punti di riferimento fisici anche per quanto concerne la protagonista che, nelle 19 mini-storie, muta praticamente sempre e con lei anche gli strambi accompagnatori. Insomma, An invitation from a crab è un'opera che non può mancare nella libreria di ogni amante dei manga e di coloro i quali vogliono allontanarsi dall'ambiente mainstream dei manga senza il rischio di rimanerne delusi.