Ant-Man and The Wasp: Quantumania sarà un test importante per la CGI del Marvel Cinematic Universe

Dopo le delusioni della Fase Quattro, Ant-Man and The Wasp: Quantumania sarà un test importante per la CGI del Marvel Cinematic Universe

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a cura di Manuel Enrico

Dopo aver deliziato i suoi fan per un decennio con spettacoli visivi di rara bellezza, durante la Fase Quattro il Marvel Cinematic Universe ha lasciato emergere qualche criticità sul piano della CGI, la computer graphic che, specie in un contesto narrativo a base di supertizi e superpoteri, riveste un ruolo essenziale nel coinvolgere lo spettatore. Criticità che anche i Marvel Studios hanno ironicamente svelato di avere colto, come dimostrato dalla divertente scena metanarrativa dell’ultimo episodio di She-Hulk: Attorney at Law, in una sorta di promessa non scritta con i fan che vuol garantire un ritorno a un’alta qualità nel settore. Un esame piuttosto importante per il franchise, soprattutto ora che la Fase Cinque inizia con un primo capitolo, Ant-Man and the Wasp: Quantumania, dove la CGI del Marvel Cinematic Universe deve mostrarsi nella forma migliore.

Dopo le delusioni della Fase Quattro, Ant-Man and The Wasp: Quantumania sarà un test importante per la CGI del Marvel Cinematic Universe

Il Regno Quantico è una dimensione che sinora è stata esplorata in una manciata di minuti nei precedenti film con protagonista Scott Lang (Paul Rudd) e la sua banda, ma l’oramai imminente scontro con Kang il Conquistatore (Jonathan Majors) costringe i Marvel Studios a realizzare un impianto visivo impeccabile. Tra la necessità di ricreare entusiasmanti scenografie di aliena bellezza e il ritratte esseri incredibili, la CGI del Marvel Cinematic Universe in Ant-Man and the Wasp: Quantumania non può esimersi dal fare tesoro delle parole del cibernetico K.E.V.I.N., soprattutto dopo che le aspettative dei fan sono stati ulteriormente galvanizzate dalle dichiarazioni di una delle protagoniste, Evangeline Lily, alias Hope van Dyne:

Ci saranno soli assassini che possono inghiottirti, masse informi che possono mutare, broccoli che volano durante le battaglie ed edifici che sono parte della brigata dei ribelli. Abbiamo scenari che non si possono nemmeno immaginare sulla Terra, cose come la gravità funzionano in modo diverso, così abbiamo acqua che scorre dal basso, e nuvole che si muovono in modi che non hanno nulla di normale. Sarà folle e divertente, ma anche epico e bellissimo. Sarà davvero elegante e aggraziato.

Simili premesse non possono che essere viste con una certa apprensione dai fan, soprattutto che la dimensione seriale del franchise, durante la Fase Quattro, ha mostrato non poche pecche in questo comparto. Se la serialità ha sicuramente imposto un duro regime di produzione, complice una ricca offerta ai sottoscrittori di Disney Plus (WandaVision, The Falcon and the Winter Soldier, Loki, Ms Marvel, HAwkeye, Moon Knight, She-Hulk: Attorney at Law, Lycantropus e Guardians of the Galaxy Holiday Special), non possiamo dimenticare che serpeggianti polemiche nelle condizioni di lavoro degli addetti alla CGI hanno sicuramente contribuito alla realizzazione di impianti visivi non all’altezza della tradizione del franchise.

A invertire questa tendenza, tornando alla spettacolarità tipica del Marvel Cinematic Universe, deve esser proprio Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Non solo perché l’inizio della Fase Cinque deve mostrare di esser una nuova ripartenza dopo la complessa Fase Quattro, spesso criticata anche sul piano narrativo, ma perché Scott Lang deve caricarsi sulle spalle le speranze tanto degli appassionati quanto dei Marvel Studios, che contano di poter riacquistare credito anche presso i fan più delusi.

Non mancano le rassicurazioni, ovviamente. Anche Will Htay, production designer di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Jeff Loveness, sceneggiatore, e Stephen Broussard, produttore del film hanno ribadito durante uno dietro le quinte con Marvel. Broussard ha voluto valorizzare le potenzialità visive del Regno Quantico, promettendo uno spettacolo senza eguali:

Il Regno Quantico è un’idea incredibile al pari degli altri fantastici mondi che abbiamo esplorato nel Marvel Cinematic Universe. Si tratta di un mondo a sé stante, non poi così diverso da Asgard o il Wakanda o il mondo delle arti mistiche di Doctor Strange. Avere la possibilità di stabilire un’ambientazione così imponente, all’interno della terza parte del film, è stato davvero divertente.

L’idea stessa che il Regno Quantico potesse diventare il teatro di un’avventura così importante per la continuity del franchise non poteva che condurre a una cura maniacale nella costruzione di tutte le componenti di questa ambientazione. Una responsabilità che è stata affrontata in modo sentito da Will Htay, che ha seguito con estrema attenzione le richieste del regista Peyton Reed:

Quando Peyton Reed è venuto da me, abbiamo iniziato a parlare di come il Regno Quantico sia un vasto, epico e incredibile mondo dentro i mondi, voleva che si percepisse quanto sia immenso. Non volevamo usare della macrofotografia, non volevamo usare un CGI troppo evidente. Anche sapendo che alla fine avremmo dovuto ricorrere a VFX e CGI, quello che volevamo era provare era cercare di rendere questo mondo tangibile, reale sotto ogni aspetto possibile. In tal modo, quando lo esploriamo con il nostro protagonista possiamo sentirlo, toccarlo, annusarlo. Volevamo che sembrasse un posto reale che è nascosto nel multiverso.

Questa identità del Regno Quantico viene quindi posta in primo piano nella caratterizzazione di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Lontano dal mondo ‘tradizionale’ esplorato nel Marvel Cinematic Universe, questo fragmento del Multiverso è regolato da proprie leggi delle fisica, offre spettacoli visivi che si discostano anche cromaticamente da quanto visto sinora.

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