Aquaman Annegamento: la guerra, il terrorismo, la "rinascita" dell'eroe DC

RW Lion riporta in libreria e fumetteria le storie del ciclo "Rinascita" dedicate ad Aquaman, cominciando dai primi 7 numeri, ovvero quelli della miniserie "Annegamento", originariamente pubblicata sui primi 7 numeri di rilancio del supereroe.

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a cura di Fabrizio Picoco

Con il film firmato da James Wan che continua a raccogliere consensi in tutto il mondo (con tutti i suoi pro e i suoi contro), ecco arrivare in fumetteria la miniserie "Annegamento", che vede il buon vecchio Aquaman come protagonista.

Per quanto faccia parte della Rinascita (o Rebirth se preferite) dei supereroi DC, non ci troviamo di fronte all’ennesima riscrittura delle origini dell’Atlantideo. Negli avvenimenti raccontati in questa rocambolesca e tesissima raccolta di ben sette episodi, Arthur Curry, noto come Aquaman, è già il Re di Atlantide, in procinto di sposarsi con Mera e alle prese con uno dei compiti più difficili per un capo di stato: la diplomazia.

Il volume, appena pubblicato da RW Lion, raccoglie quindi i sette capitoli dell'avventura originale, pubblicata sugli altrettanti albi spillati all'esordio dell'eroe per il ciclo di "Rinascita", ovvero il rilancio delle testate DC che ha riportato "alle origini" della loro vita editoriale tutti gli eroi della casa fumettistica.

Terrorismo acquatico

Nel mondo descritto da Dan Abnett, impegnato nella sceneggiatura di tutti gli episodi di Annegamento, Atlantide è vista, nella scena politica, come una scomoda vicina di casa. Questo sentimento stridente di convivenza forzata è avvertito contemporaneamente su ambedue le sponde del confine acqueo: da una parte gli americani temono i poteri e i comportamenti degli Atlantidei, dall’altra gli stessi Uomini Pesce non sono ben lieti di accettare la presenza degli umani respira-aria, fonte di inquinamento e deboli nell’animo.

Con questo scenario basato sulla diffidenza sottile ma tanto sentita da sfociare in vera e propria xenofobia, si muove il Re Aquaman, il ponte tra i due mondi, l’essere vivente che racchiude in sé le sembianze umane e le caratteristiche quasi soprannaturali degli Atlantidei. Dovrebbe essere un gioco da ragazzi per lui riuscire a parlare con tutte le fazioni per far trovare loro la giusta sintonia e decretare quindi una proficua e duratura pace.

Questo è ovviamente il programma sulla carta: peccato che gli avvenimenti che si susseguono a velocità vertiginosa, vedono l’azione di gruppi terroristici come "il Diluvio", di origine atlantidea e di chiaro stampo separatista, che fanno di tutto per far saltare i trattati in corso all'Ambasciata Atlantidea. Con un attacco dinamitardo, mettono in scacco Arthur e Mera, tanto da azzerare ogni progresso fatto verso un rapporto amichevole tra America ed Atlantide.

Da qui si svolge poi il resto della vicenda che vede Arthur affrontare un pericolo dopo l’altro, fino a un epilogo di rottura e decisamente drammatico, da leggere tutto d’un fiato. Il ritmo è semplicemente frenetico, nonostante i primi due terzi della storia siano caratterizzati da poca azione (a parte qualche scazzottata d’ordinanza) e tanti dialoghi e riflessioni.

Questione di contesto

Annegamento mostra diverse chiavi di lettura e offre gli spunti per discorsi che travalicano il fumetto stesso, la storia in essa raccontata, fino a far diventare i personaggi e le vicende stesse delle vere e proprie allegorie.

Dan Abnett si mostra un autore molto dotato e attento alle dinamiche socioculturali e politiche del momento storico che stiamo vivendo. Il suo fumetto si snoda come una storia di supereroi esattamente come ce l’aspettiamo, alternando scazzottate e dialoghi fulminei, senza tralasciare battute e momenti romantici, ma allo stesso tempo, ogni scena è stata pensata e scritta con un occhio rivolto al nostro presente e alla nostra realtà.

Questa scomoda, tridimensionale realtà emerge spesso e volentieri in molti aspetti, come se fosse una protagonista accidentale e nascosta, che il lettore attento è in grado di smascherare. Possiamo scovare pezzi di rimandi al nostro tempo e alla cultura popolare attuale a diversi livelli di lettura.

Il più veloce e immediato è ovviamente il sottotesto umoristico che pervade molti dialoghi, soprattutto di contorno. In queste occasioni, disseminati in tutto il lungo racconto, si citano le battute più comuni nei confronti di Aquaman, che lo dipingono come un eroe di serie B, che ironizzano sulla sua capacità di parlare con i pesci. Il senso più ovvio di questo tipo di manovre è quello di far sorridere i lettori più affezionati e soprattutto intercettare quel pubblico trasversale che invece ha visto l’eroe come un personaggio non di grosso calibro, strizzando l’occhio e allo stesso tempo cercando di dimostrare il contrario.

La realtà o meglio, il nostro presente emerge in altre forme, soprattutto quando il fumetto smette di giocare e comincia a essere un veicolo serio di informazioni. In un piccolo, fugace, ma significativo frangente, si menziona una nave in pieno naufragio nel mediterraneo e questo non ci fa che riportare la mente alle notizie drammatiche che hanno infiammato i canali di informazione delle ultime settimane. Ben lungi dal volersi schierare, è emblematico come questo elemento di cronaca sia stato citato in un fumetto originariamente scritto e stampato in USA nel 2017, ma ancor di più è straniante come dopo quasi due anni, questo tipo di notizie sia così vivido e presente.

I colori di un Leader

Con grande sorpresa, questa nuova iterazione delle vicissitudini di Aquaman è forse una delle più politiche che ci sia capitato di leggere negli ultimi mesi. Negli avvenimenti che si snodano pagina dopo pagina, emergono alcuni elementi come la xenofobia e l’isolazionismo in maniera estremamente marcata, fino ad essere delle vere e proprie molle e detonatori di attacchi terroristici dal chiaro intento destabilizzante.

Fin qui, non sembra esserci molto di nuovo all'orizzonte, alla fine, chi ha letto anche altre testate è abituato a questo tipo di narrazione. Quel che emerge è la reazione di Aquaman, che da Leader di Atlantide decide di raddrizzare le cose. Quindi appare logico a questo punto chiedersi: fino a che punto un capo politico, un sovrano, sia veramente responsabile delle azioni di frange armate estremiste appartenenti alla sua nazione? E se davvero ne è responsabile, a prescindere dalla sua collusione, che senso avrebbe perseguirlo?

Nella miniserie, Aquaman sente su di sé il dovere di agire e allo stesso tempo di dimostrare la sua estraneità, arrivando a prostrarsi davanti alle vittime di questi attacchi. E lo fa con l’intenzione di avviare un dialogo, coinvolgendo altri capi di governo terrestri. Se poi sarà in grado di riuscire nella sua azione, se il suo piano e il suo tentativo risulteranno vincenti lo scoprirete nel corso dell’avventura che porta con sé un bel colpo di scena nel finale turbolento e scoppiettante.

Sempre su questa riga quasi-politica, è inscritto il ruolo dei comprimari di Aquaman, tra cui Mera che viene dipinta in contesti sempre un po’ stucchevoli dove si comporta in maniera un po’ troppo svenevole e stereotipata, da mogliettina devota anni '50, in un approccio per certi versi svilente, per poi dimostrare di essere in grado di fare l’ambasciatrice in terra straniera e tirare fuori le unghie quando serve… e cioè quando deve salvare il suo adorato Re e promesso sposo. Forse da questo punto di vista, si poteva cercare di sondare meglio un personaggio così sfaccettato come la bella rossa, ma si è scelta la linea classica, con un ritratto di Mera che non le rende giustizia fino in fondo.

Dal punto di vista artistico, gli autori che si sono succeduti dietro i tavoli da disegno sono assolutamente di prim'ordine e il fumetto alterna parti più statiche e dialogate con sequenze adrenaliniche, dove la fisicità degli eroi in scena è palpabile come ci si aspetta da una produzione del genere. Le architetture atlantidee si sposano con il design urbano terrestre e il lavoro di colorazione e caratterizzazione è valido e accattivante.

la recensione è stata fatta sulla versione italiana che al momento risulta non disponibile, pertanto il link di acquisto al prodotto rimanderà all'edizione inglese.
Aquaman è ancora in sala, ma su Amazon è già possibile prenotare il vostro Blu-ray da collezione in versione steelbook, che sarà disponibile a partire dal prossimo 30 aprile.