Asadora!, la recensione dei primi 3 volumi del nuovo manga di Naoki Urasawa

Torna l'apprezzatissimo sensei Naoki Urasawa con la sua nuova serie: Asadora!

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a cura di Domenico Bottalico

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Planet Manga è la casa italiana del geniale Naoki Urasawa e l'editore modenese non ha perso occasione di presentare insieme, al volume antologico Kushami. Etciù! di cui potete recuperare la nostra recensione, anche la nuova serie Asadora! la cui serializzazione è iniziata in Giappone nel 2018 ed ha raggiunto attualmente i 5 volumi pubblicati.

C'era ovviamente grande attesa per il ritorno di Naoki Urasawa dopo l'ottima prova a tratti molto meta-fumettisica di Billy Bat al netto del fatto che il sensei rimane uno degli autori più apprezzati nel nostro paese e più in generale in tutti i mercati in cui il manga è penetrato con una certa capillarità (vedasi la Francia) rappresentando uno degli esponenti più limpidi del fumetto nipponico d'autore e più in generale del genere seinen. Cosa avrà in serbo questa volta il geniale autore che ha recentemente aperto anche un suo canale youtube?

Asadora!, i primi e volumi: la ragazza, l'incubo e tutto il resto

Tokyo, 2020. Alla vigilia delle Olimpiadi la città è in fiamme. Il panico e la distruzione sembrano essere causate da una gigantesca creatura che si muove fra il fumo e la fiamme. Nagoya, 1959. La città sta per essere sferzata da un violentissimo tifone. La pellicola Asa Asada è in cerca del dottore perché sua madre sta per partorire un nuovo fratellino che si aggiungerà alla sua già numerosissima, e povera, famiglia.

Compiuta la sua missione, Asa è pronta ad avviarsi verso casa ma svoltato l'angolo si imbatte  in un uomo, all’apparenza un ladro, che la rapisce credendo si tratti della figlia di un ricco dottore per via dell’impermeabile prestatole che indossa. Mentre il ladro pregusta il lauto ricatto che chiederà in cambio della liberazione di Asa, la bambina cerca in tutti i modi di spiegare l'equivoco in un siparietto tragicomico interrotto solo dal peggioramento della condizioni metereologiche.

La strana coppia si rifugia quindi in un container e facendo di fatto amicizia. Superata la tempesta, i due escono allo scoperto scoprendo che gran parte del porto di Nagoya, nella zona dove abita Asa, è stata completamente inondato e sommerso. Asa è intenzionata ovviamente a trovare i suoi genitore e i suoi fratelli e sorelle ma in quelle condizioni spostarsi è assolutamente impossibile, in suo soccorso però giunge a sorpresa proprio il suo "rapitore". Haruo Kasuga, questo il nome dell'uomo, è infatti ex-aviatore veterano di guerra.

Recuperato, non senza difficoltà, un aeroplano dal piccolo aeroporto vicino alla città, Kasuga e Asa iniziano a sorvolare la città. Lo spettacolo è drammatico, i sopravvissuti infatti hanno trovato riparo sui tetti delle abitazioni. I due decidono così di fare più passaggi sulla città gettando viveri e acqua, Asa ovviamente spera così di ritrovare la sua famiglia. Ma arrivati in quello che era il suo quartiere al posto di casa sua c'è ora solo una gigantesca impronta!

Fortunatamente qualche tetto più in là alcuni dei suoi fratelli e sorelle, compreso l'ultimo arrivato, sono sopravvissuti. Asa tira un sospiro di sollievo ed è in quel momento che capisce che la situazione poteva essere molto più tragica: dall'acqua sbuca una gigantesca coda che repentinamente sparisce.

Tokyo, 1964. Fervono i preparativi per le Olimpiadi. Asa ha appena compiuti 17 anni ed è proprietaria, insieme a Kasuga, di una compagnia aerea che si occupa di pubblicità. La situazione economica non è delle migliori ma almeno lei e i suoi fratelli hanno di che mangiare e un tetto sulla testa. Un giorno però un vecchio superiore di Kasuga si presenta in città mostrando ai due una fotografia raffigurante la stessa coda vista cinque anni prima dopo il passaggio del tifone Isewan.

In Asa si riaccende la speranza. Spera di scoprire cos'è quella creatura, come parallelamente sta facendo il professor Yodogawa, e con lei qual è stato il destino della sua famiglia. Tuttavia il misterioso uomo che ha avvicinato Kasuga ha ben altre intenzioni.

Naoki Urasawa: fra vero, verosimile e misterioso

Uno degli aspetti più caratteristici dello stile di Naoki Urasawa è la capacità di raccontare una storia scomponendola, in maniera tanto intrigante quanto complessa, in più linee temporali (e a volte anche spaziali) in un gioco di incastri e rimandi che, apparentemente di difficile decifrazione, trova alla fine un sua ragion d'essere, che spesso non incontra le aspettative dei fan e dei lettori ma questa è decisamente un'altra storia.

In Asadora!, il sensei usa di fatto lo stesso approccio ma in maniera più intima e lineare concentrandosi sulla giovane e coriacea protagonista che mostra un carattere peperino sin dalle primissime pagine evolvendosi, già nel terzo volume, in una giovane donna curiosa e dai sani principi. Ma, come tutti i o quasi i protagonisti delle opere dell'autore, anche Asa è ossessionata da qualcosa, in questo caso specifico dalla creatura e dal fato della sua famiglia. Ed è proprio qui che Urasawa spinge e decide di costruire ed esercitare maggiormente la tensione narrativa.

La narrazione è sin dalla primissime battute fresca e coinvolgente. Il sensei costruisce i personaggi principali con grande maestria e semplicità alternando le tradizionali sequenze in analessi (Kasuga) ad efficaci e fulminanti dialoghi. È un gioco tensivo triplice costruito fra vero, verosimile e misterioso. Sullo sfondo del Giappone del dopoguerra (periodo sempre molto stimolante, narrativamente parlando, per il sensei) fatti e situazioni storicamente comprovate si mescolano ad un ricco cast di personaggi più o meno secondari (il giovane maratoneta Shota o l'arcigna locandiera Kinuyo) che diventa un carosello vivo e vitale. In tutto le Olimpiadi sono forse l'unica coordinata costante e il vero elemento che congiunge un po' tutti i salti temporali dei tre volumi.

Solo quando siamo completamente immersi in questo spaccato di vita vissuta, l'elemento misterioso irrompe prepotente esercitando un fascino straniante eppure incredibilmente magnetico. Urasawa gioca con una delle forme più caratteristiche dell'immaginario fantascientifico nipponico nonché con la manifestazione della paura dell'olocausto atomico: il kaiju.  Facendo leva sulla componente misteriosa e investigativa (Asadora! ricorda per costruzione di questo particolare filone narrativo, vagamente, alcuni passaggi del MonsterVerse della Warner Bros., soprattutto Kong Skull Island) il sensei mette in scena lo spostamento di valori nel Giappone del dopoguerra, una nazione ferita nell'orgoglio i cui abitanti, sia i più giovani che i più vecchi per ragioni diametralmente opposte, sono alla continua ricerca di equilibri e certezze.

Dopo i primi tre volumi anche per Asadora!, come tutte le altre opere del sensei, è lecito domandarsi come i filoni narrativi si ricollegheranno e ricongiungeranno e soprattutto quando Urasawa deciderà di farli ricongiungere.

Il realismo espressivo di Naoki Urasawa

Lo stile grafico di Naoki Urasawa è da sempre rivolto alla ricerca di un realismo mai esasperato e sempre in perfetto equilibrio fra attenzione al dettaglio e una intelligibilità tanto immediata quanto avvolgente.

Il tratto del sensei è caratterizzato da una linea sicura e continua in cui l'uso del tratteggio e le mezze tinte concorrono a dare profondità e dinamicità alle tavole. Pur ricercando una completezza ed un realismo degli ambienti (e delle tecnologie dei vari aeroplani che compaiono nei tre volumi) le tavole non sono mai eccessivamente cariche optando invece per un dosaggio degli elementi (anche in termini di grandezza e forma dei riquadri) tale da far risaltare sempre l'elemento principale, ove presente chiaramente, la figura umana. Bisogna sempre ricordarsi infatti che Asadora! è una storia di persone, ancor prima che di fatti, che giustamente il sensei pone subito all'attenzione del lettore.

Sì, ma come? Urasawa, sfruttando la pulizia del tratto, lavora sulla espressività e sulla mimica in maniera marcata ma senza mai sforare nel grottesco. Da un lato questa espressività molto vibrante viene ottenuta aumentando, con pochi ma decisi tratti, i particolari dei volti dall'altro permette di costruire e dare profondità ai personaggi già partendo dalla loro caratterizzazione grafica (vedasi ancora una volta Kinuyo). Attenzione in questo senso a come il sensei indugi sugli occhi, vero particolare anatomico "rivelatore" nelle vicende.

Dal punto di vista della costruzione della tavola, pur con la maestria di un autore esperto, il sensei opta per uno schema abbastanza regolare suddividendo la pagine in tre macro zone in cui incastrare i riquadri (che non sono mai più di 7/8) in una buona alternanza di verticalità e orizzontalità. Non mancano le eccezioni ovviamente con soluzioni a tutta pagina o riquadri più grandi ma, come già detto poco sopra, tutto è sempre votato alla massima intelligibilità della pagina stessa e quindi ad una lettura scorrevole ed immersiva.

I volumi

Planet Manga opta per tankobon formato 13x18 cm con sovraccoperta. Scelta pratica, grazie all'ottima rilegatura che permette una lettura agevole, ed elegante in cui l'unico aspetto davvero singolare è la la dicitura, proprio sulla sovraccoperta, "Romanzo Seriale a Fumetti" che, per quanto possa sembrare ridondante, è una scelta ben precisa dell'autore. Il titolo originale dell'opera è infatti Renzoku Manga Shōsetsu Asadora!? che tradotto letteralmente suona esattamente "Romanzo a fumetti seriale Asadora!". Ogni volume costa € 7,50.

Dal punto di vista della cura carto-tecnica l'edizione è impeccabile con una carta usomano bianca dall'ottima resa grafica e dalla buona porosità. Molto apprezzabile la scelta di mantenere le pagine a colori ove presenti ad inizio capitolo. Dal punto di vista editoriale non ci sono contenuti extra né editoriali italiani. La traduzione e l'adattamento risultano molto buoni e scorrevoli supportati da note esplicative nelle tavole puntuali e molto utili per comprendere al meglio riferimenti a luoghi, fatti e persone.