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Asimov - Storie della Fantascienza, viaggio nella sci-fi classica [Recensione]

Asimov - Le Storie di Fantascienza: la scoperta della sci-fi classica guidati da uno dei maestri del genere

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Asimov - Le Storie di Fantascienza: la scoperta della sci-fi classica guidati da uno dei maestri del genere

Immaginate un maestro della fantascienza letteraria che si siede al vostro fianco, vi sorride, e vi chiede se siete disposti a fargli compagnia in un viaggio all’interno della storia della sci-fi letteraria. Come appassionato, credo che farei fatica a resistere un simile impulso, e in Mondadori devono avere pensato che una simile ipotesi avrebbe solleticato la curiosità di centinaia di lettori, considerato che, a modo loro, hanno reso possibile questa possibilità. Altrimenti non si spiegherebbe come nel catalogo della casa editrice sia comparsa una vera e propria miniera di racconti di fantascienza, presentata all’interno della collana dei Draghi, sotto l’altisonante titolo di Asimov – Storie della Fantascienza.

Per quanto i Draghi ci abbiano abituato a una generosa foliazione capace di contenere anche un migliaio di pagine, l’intento di questa titanica raccolta non poteva realizzarsi in un unico tomo, per via della genesi stessa dell’opera. Quando Isaac Asimov, nume tutelare della fantascienza letteraria classica, diede vita a questa sua cronistoria della sci-fi sul finire degli anni ’70 non si limitò a concepire un unico volume, ma concepì la sua selezione come una visione più ampia del genere, identificando parentesi temporali entro cui cercare i racconti che, a suo gusto, rappresentavano il meglio del periodo. Scelta soggettiva, ovviamente, ma che consente non solo di apprezzare il genere guidati da un occhio esperto, ma anche di assistere all’evoluzione stessa della sci-fi, nel suo rapporto con la contemporaneità.

Asimov - Storie della Fantascienza: la scoperta della sci-fi classica guidati da uno dei maestri del genere

Come spesso ricordato, la fantascienza letteraria ha una forte componente di critica sociale. Dalle prime storie di Verne e Wells, in cui la narrativa d’anticipazione era figlia di una fascinazione dell’evoluzione tecnologica, alle avventure fantastiche del periodo pulp, la fantascienza si è sempre più evoluta verso una sorta di metafora del quotidiano proiettato nel futuro.  Dagli aspetti sociali ad approcci più filosofici, questo percorso evolutivo si è visto spesso nel mutare delle ispirazioni e nella loro realizzazione, che col passare degli anni sembra abbandonare la proiezione verso futuri remoti avvicinandosi a dimensioni più prossime e, quindi, percepibili dal lettore.

Una concezione che non è sfuggita ad Asimov nel dare vita alla sua raccolta, che è stata intelligentemente divisa in periodo storici che sono scanditi da eventi storici rilevanti (dalla Seconda Guerra Mondiale, allo sbarco sulla Luna), consentendo di lasciar trapelare nuove suggestioni e nuovi nomi che hanno portato sempre nuove idee al genere. Non è un caso che l’introduzione dei ben cinque volumi che compongono Asimov – Storie della Fantascienza sia un breve sunto degli eventi principali del periodo, sia sul piano socio-politico che su quello culturale. Non si può trascurare il dettaglio che, nel suo complesso, questa antologia racchiude un’idea di fantascienza legata a un preciso arco temporale, compreso tra il 1939 e i primi anni ’60, che possiamo considerare come una delle ere più formative della sci-fi letteraria, quasi una transizione tra la visione avventurosa dell’epoca pulp e la visione più concreta a contemporanea di autori come Dick.

Questa dimensione antologia si sposa, quindi, a un approccio divulgativo, incarnato da brevi introduzioni a racconti, che non sono solamente vergate da Asimov, ma anche da Martin H. Greenberg. Quest’ultimo ha più a cuore la valorizzazione del racconto e la sua genesi, come dimostrato dalla cura con cui scrive le annotazioni che contestualizzano sul piano storico i racconti presentati. A bene vedere, sono propri i brevi inserti di Greenberg che danno ad Asimov – Storie della fantascienza il senso dell’operazione. Sin dalla prima presentazione, in cui Greenberg spiega la genesi di Io, Robot di Binder (ispirazione successivamente per una delle celebri raccolte di Asimov stessa) mostra come un ‘semplice’ racconto, nella sua genesi, possa rappresentare un punto di partenza per la valorizzazione di un intero genere letterario.

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Non è la prima volta che Mondadori offre ai suoi lettori un simile viaggio nella sci-fi letteraria, esperienza presentata in passato con Arthur C. Clarke – Racconti, ma il respiro di Asimov- Storie della fantascienza è più ampio, non vincolato a una produzione di un singolo autore, ma offrendo una più ampia visione in cui diverse personalità hanno interpretato il meglio della narrativa fantascientifica.

Innegabile che questa interpretazione poliedrica sia comunque vincolata alla selezione effettuata da Asimov. Affascinante vedere come l’occhio attento e curioso del romanziere americano abbia colto le caratteristiche di questa evoluzione, andando a creare un ideale percorso formativo di lettura. Pur rimanendo vincolato a un proprio gusto, imprescindibile nel dare vita a un’antologia, Asimov ha il merito di avere cercato di mostrare una varietà di suggestioni che consenta di apprezzare al meglio l’evolversi non solamente di un genere, ma anche di stilemi narrativi e di tematiche che rappresentano un’avventura, più che una semplice lettura. Difficilmente si possono trovare antologie in cui nomi cari al genere, come Heinlein, Sturgen, Symak  e Clarke, sono affiancati da autori spesso poco noti ma che mostrano una visione appassionante della narrativa d’anticipazione.

Trent'anni di fantascienza raccolta in cinque volumi

La nota tendenza di Asimov a lodare il proprio lavoro, come accaduto in passato, diviene una sorta di chiave di lettura spesso poco umile, che prende la forma di una sorta di rilettura di questi racconti sempre ricondotta alla sua produzione, perdendo in alcuni passaggi il senso stesso dell’opera, che viene, fortunatamente, salvaguardato dal lavoro di Greenberg.

La scelta di Mondadori di riproporre i cinque volumi di Asimov – Storie della fantascienza è un segnale importate da parte dell’editore, che negli ultimi tempi sta dimostrando di aver nuovamente deciso di imporsi come una voce autorevole del genere. La riproposizione di classici della sci-fi alternata alla presentazione di nuove opere, che ci ha consentito ad esempio di approfondire il rapporto tra i lettori italiani con la saga di Dune (dalla Trilogia di Caladan al recente Drago Preludio a Dune)  trova nella pubblicazione di questa preziosa antologia una nuova conferma della bontà delle intenzioni dell’editore. Un impegno che si è concretizzato anche nella fortunta scelta di affidare a un talentuoso artista come Lorenzo Ceccotti, alias LRNZ (Geist Machine), che interpreta con particolare sensibilità le atmosfere dei romanzi contenuti in questa imperdibile raccolta.

Voto Recensione di Asimov - Storie della Fantascienza



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Intento di recupero di classici della sci-fi apprezzabile

  • - Differenti stili narrativi come strumento di esplorazione del genere

  • - Edizione di Mondadori curata

Contro

  • - Le introduzioni di Asimov sono spesso troppo auto-referenziali

Commento

La scelta di Mondadori di riproporre i cinque volumi di Asimov – Storie della fantascienza è un segnale importate da parte dell’editore, che negli ultimi tempi sta dimostrando di aver nuovamente deciso di imporsi come una voce autorevole del genere. La riproposizione di classici della sci-fi alternata alla presentazione di nuove opere trova nella pubblicazione di questa preziosa antologia una nuova conferma della bontà delle intenzioni dell’editore

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