Barrage Volume 1, la recensione: il precursore di My Hero Academia

Barrage è la prima miniserie dell'autore di My Hero Academia. Finalmente giunta in Italia, ecco la recensione del Volume 1.

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a cura di Giovanni Arestia

Sicuramente avrete già sentito parlare di Kohei Horikoshi, divenuto celebre in tutto il mondo per aver creato l'apprezzata saga My Hero Academia. Ciò che molti invece non sanno è che Horikoshi pose le basi per il suo successo con un'altra miniserie che apparve su Jump NEXT! anni prima e che prendeva il nome di Barrage. La miniserie mostrava già alcuni dei protagonisti di My Hero Academia e lo stile artistico dell'autore.

Adesso, a distanza di ben nove anni dalla pubblicazione sulla rivista giapponese, ecco che Barrage arriva in Italia grazie a Edizioni Star Comics e noi siamo qui per parlarvi del primo volume.

Barrage Volume 1: Il Principe e il Povero in chiave stempunk

La storia di Barrage si pone nel mezzo tra una favola in stile Il Principe e Il Povero di Mark Twain e una storia moderna e fantascientifica in stile steampunk. Il protagonista della storia è Astro, un ragazzino molto povero che vive nei quartieri bassi del suo regno svolgendo lavori umili, sottopagati e in cui non manca lo sfruttamento. Il ragazzo vive insieme ad un gruppo di bambini che ha deciso di prendere sotto la sua custodia e che considera la sua famiglia, ma che in qualche modo deve anche sfamare e curare.

Una sera, purtroppo, viene licenziato dal suo datore di lavoro dopo averlo difeso da un prepotente ed egoista alieno. A causa di uno scambio di persona abbastanza misterioso, Astro si ritrova davanti al principe erede al trono del suo regno, Barrage, che inaspettatamente è identico al ragazzo per aspetto, voce e carattere. A questo punto Astro scopre un lato nascosto di se stesso, che non avrebbe mai immaginato di poter esplorare e allo stesso tempo ha inizio una nuova avventura non solo per lui, ma anche per tutti gli orfanelli che vedranno totalmente stravolta la loro quotidianità.

Barrage non è altro che uno shonen che prende spunto dalle favole classiche, ma le stravolge con una bella dose di azione e cura dettagliata dei personaggi. Horikoshi accosta la sua storia a quella de Il Principe e Il Povero per creare una reinterpretazione personale con l'aggiunta di argomenti con conseguenze più drammatiche e argomenti molto profondi come l'importanza della famiglia e lo sfruttamento dei lavoratori.

Segreti di corte, guerre contro alieni sfruttatori ed egoisti, piccole rivolte e disuguaglianza sociale sono solo alcuni dei temi trattati da Barrage che ruotano, comunque, attorno al legame tra il povero e il principe. Kohei Horikoshi, dopotutto, è sempre stato molto abile nella narrazione fin dalla sua prima opera Crazy Zoo. Ha sempre messo in mostra delle grandi doti di stratega e pianificatore e ha dimostrato come ogni elemento non è mai lasciato al caso.

L'ottima caratterizzazione dei personaggi e lo stile grafico inimitabile

Il tema della famiglia è fondamentale e forse anche fin troppo ridondante dato che almeno una volta a capitolo ci verrà ricordato, ma ciò che spicca maggiormente è la caratterizzazione dei personaggi che risulta incredibilmente soddisfacente e inaspettatamente riuscita per essere uno shonen alquanto leggero e veloce (i volumi in totale sono solo due). A causa della brevità della storia, a spiccare è Astro che lascia non molto spazio agli altri personaggi, ma si tratta di un personaggio molto diverso da ciò che siamo abituati a vedere in manga del genere.

Il ragazzo non è un protagonista dotato di grandi poteri espliciti o impliciti, bensì è una persona normale con i relativi pregi e difetti che vive in un mondo irrealistico, ma con gli stessi problemi del mondo reale. Improvvisamente si trova al centro di un evento che gli cambierà per sempre la vita con tutti i relativi vantaggi e svantaggi che Horikoshi riesce perfettamente ad inquadrare nella caratterizzazione psicologica del personaggio.

Astro, però, fin dalle prime pagine invece dimostra di avere la stoffa dell'eroe e, a dire la verità, anche quella del re, ma mostra anche un grande coraggio e generosità che arriva a sfociare in furiose battaglie quando nota qualcosa che non va.

Per quanto riguarda lo stile grafico, Barrage si presenta come il precursore effettivo di My Hero Academia. Se la storia è totalmente diversa e lontana dal mondo dei supereroi, essa raccoglie tanti elementi che ritroviamo anche nella celebre saga e tra questi c'è certamente il disegno. I personaggi sono molto simili a quelli di My Hero Academia tanto che difficilmente troveremo delle differenzi sostanziali tra Midoriya e Astro.

Il tratto di Horikoshi è sempre molto originale, facilmente distinguibile e difficilmente imitabile. Per questo motivo è possibile notare delle nette somiglianze sia dei personaggi che delle tavole, con scene d'azione molto dettagliate e ben progettate. Per certi versi possiamo anche considerare Barrage come il vero canto del cigno dell'autore giapponese per quanto concerne il disegno grazie alla presenza di tavole dal forte impatto estetico e dalla grande qualità dei dettagli: gli abitanti del regno Industria, gli alieni, gli uomini lucertola, le creature rupestri e i demoni sono originali e ben definiti.

Horikoshi ha, quindi, cercato di rendere perfettamente distinguibile ogni personaggio dal resto dando anche qualcosa in più di personale che potesse allontanare qualsiasi rischio di cliché grafico e narrativo.

Conclusioni

Il primo volume di Barrage, in conclusione, si legge con piacere grazie anche alla presenza di scene di forte impatto emotivo. La scrittura è eccelsa, i disegni sono curati, ricchi e di grande impatto estetico. La caratterizzazione dei personaggi è forse la parte più inaspettata di tutto il racconto poiché, sebbene sia incentrata soprattutto sul protagonista Astro, questa è incredibilmente efficace e verosimile. Ci si affeziona facilmente al protagonista e per questo motivo dispiace essere consapevoli che la miniserie si concluderà con il volume 2.