Batman: Death Metal 4, tutti i riferimenti e le curiosità

Tutti i riferimenti, le curiosità e gli easter-egg di Batman: Death Metal 4. Inizia la seconda parte dell'evento DC dell'anno!

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a cura di Domenico Bottalico

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Batman: Death Metal 4 inaugura la seconda parte dell'evento DC dell'anno, edito ovviamente in Italia da Panini DC Italia, che promette di cambiare radicalmente il volto dell'Universo DC. Come già accaduto per Batman: Death Metal 1-3 e Mixtape 1, andiamo a caccia di tutti i riferimenti e le curiosità contenute nell'albo e inserite dagli autori coinvolti capeggiati da Scott Snyder.

Prima di lanciarvi nella lettura di questo nostro articolo è bene avvertirti che vi sono ovviamente SPOILER al suo interno. Sarebbe stato infatti impossibile elencare la maggior parte degli easter-egg e dei riferimenti senza svelare alcuni passaggi delle trame.

Recuperate la nostra guida alla lettura di Batman: Death Metal

Batman: Death Metal 4, tutti i riferimenti e le curiosità

Batman: Death Metal 4 (Dark Nights: Death Metal #4, Dark Nights: Death Metal Guidebook #1)

Dove eravamo rimasti? Per sconfiggere Perpetua e Il Cavaliere più Oscuro, Wonder Woman, Batman e Superman si sono assunti l'improbo compito interrompere il ciclo continuo per il quale si ripetono le tre crisi principali ovvero Crisi sulle Terre Infinite, Crisi Infinta e Crisi Finale dalle quali Perpetua trae sostentamento. La loro energia verrà poi dirottata su Wally West tramite le Scatole Alfred, versioni “aggiornate” delle Scatole Madri della vecchia Nuova Genesi. Contemporaneamente le Lanterne Verdi hanno intrapreso un viaggio nel Multiverso per abbattere i diapason cosmici eretti da Perpetua che raccolgono l’energia necessaria al suo sostentamento.

Dark Nights: Death Metal 4 - Una Anti-Crisi, Parte IV: Una Scommessa al Buio

L'albo si apre con Superman, Batman e Wonder Woman che, inorriditi, si rendono conto che le crisi a cui sono ritornati non sono esattamente così come le "ricordavano" bensì versioni oscure in cui il male ha trionfato. Nello specifico Superman è alla mercé di un Darkseid (chiamato per nome da Superman, cioè Uxas) che ha trionfato in Crisi Finale e messo al tappeto da tre dei suoi più temibili doppioni. Si tratta del Superman di Kingdom Come, Lord Superman ovvero il Superman dei Justice Lords proveniente dal futuro distopico di Batman Beyond e il Superman sovietico di Superman: Red Son. Di spalle si intravede anche un Ultraman del Sindicato del Crimine d'America.

Non va di certo meglio a Wonder Woman che deve affrontare tutta la furia e lo sdegno di Superboy Prime. Si tratta di uno degli antagonisti principali di Crisi Infinita, introdotto per la prima volta su DC Comics Presents #87 (data di copertina novembre 1985) e che, come sappiamo dalla lettura di Crisi sulle Terre Infinite, proviene da una Terra in cui è l’unico supereroe.

Inizia così un lungo dialogo fra Prime e Wonder Woman che costituisce anche il nucleo dell'albo. Ritorniamo infatti alle premesse stesse da cui partiva Crisi Infinita: Superboy Prime insieme ad Alexander Luthor, eroe di Terra-3, ed il Superman e la Lois Lane di Terra-2, gli unici sopravvissuti a Crisi sulle Terre Infinite, erano intenzionati a ripristinare il Multiverso come luogo di speranza e positività in confronto all'unica Terra divenuta un luogo oscuro ed ostile.

Per farlo Prime aveva letteralmente "rotto" la realtà, con un pugno e architettato un piano per ripristinare il Multiverso con uno dei diapason cosmici dell'Anti-Monitor (che ritroveremo a pagina 17) seguendo il piano di Alexander Luthor. Si tratta di due immagini che ritornano nell'albo in più occasioni:

Si questa dualità fra speranza e positività e oscurità e ostilità si gioca tutta la dinamica fra Wonder Woman e Prime con la prima che cerca di convincere il secondo a passare dalla parte dei buoni. Prime tuttavia indica nel concetto stesso di Multiverso la fonte di tutti i mali: ci sarà sempre un universo che cercherà di soverchiarne un altro. Wonder Woman invece cerca di promuovere l'idea di un Multiverso Infinito (ricordatevi questa espressione) in cui tutti gli universi possano convivere.

Si tratta di un commento metanarrativo molto forte ed in linea con il personaggio stesso che fu caratterizzato da Geoff Johns un po' come la valvola di sfogo di tutte le frustrazioni, più o meno lecite, dei lettori e dei fan. Non è un caso quindi che Prime voglia forgiare un mondo in cui l'estetica degli eroi (vedasi Batman e Cyborg) sia quella pre-Crisi e ricordi le mitiche action figures Kenner.

Ma dove avviene questo importante dialogo che è un importante punto di svolta per gli eventi? Ovviamente in una non meglio specificata Fortezza della Solitudine, rigorosamente di epoca pre-Crisi come suggerirebbe l'ingresso accompagnato dall'enorme chiave. Questa versione della Fortezza fu introdotta su Superman #17 (data di copertina agosto 1942) e la sua ultima apparizione è nel classico Che cosa è successo all'uomo del domani? ovvero la storia in due parti scritta da Alan Moore e comparsa su Superman Vol. 1 #423 (data di copertina settembre 1986) e Action Comics Vol. 1 #583 (data di copertina settembre 1986).

Ci sono alcuni particolari però che fanno propendere per una Fortezza "mista". Innanzitutto vari trofei fra cui la tuta da combattimento kryptoniana apparsa per la prima volta su World of Krypton #2 di John Byrne e Mike Mignola (data di copertina gennaio 1988) che sarà strumentale per la resurrezione di Superman ne La Morte di Superman e poi il R.M.S. Titanic, sì proprio quel Titanic recuperato e restaurato da Superman come visto in All-Star Superman #2 di Grant Morrison e Frank Quitely.

Interessante è anche fare un piccola digressione sulla posizione di questa Fortezza che parrebbe situata in Antartide come da tradizione. Tuttavia in Superman #215 (data di copertina maggio 2005) avevamo visto Superman "spostarla" nella foresta Amazzonica. In tempi più recenti Brian M. Bendis l'aveva spostata nel mezzo dell'Atlantico mentre per il suo fato "definitivo" vi rimandiamo alla lettura del minievento Inverno Senza Fine attualmente e parallelamente in corso di pubblicazione.

Ultima annotazione riguarda il diapason cosmico. Potrebbe essere lo stesso che abbiamo visto in Dark Days: The Forge (data di copertina settembre 2017) ovvero uno degli albi prologo a Metal. Batman l'aveva conversato e tenuto nascosto in uno dei sottolivelli della Fortezza.

Batman: Death Metal 4 si conclude con l'ennesima batosta per gli eroi. Il Batman più Oscuro ha infatti utilizzato la Sedia di Mobius per ridirigere su sé stesso le energie delle Crisi così faticosamente raccolte da Batman, Superman e Wonder Woman creando gli Ultimi 52, il rimando è lapalissiano al reboot del 2011, i New 52.

Piccola curiosità: Superboy Prime non sembra battere ciglio né alla richiesta di Wonder Woman di aiutare Wally West né alla vista del Velocista. Singolare visto che alla fine di Crisi Infinita, Wally e Bart Allen lo avevano sconfitto trascinandolo nella Forza della Velocità cosa che oltre a provocargli un notevole trauma aveva anche fatto aumentare il suo odio e la sua paura di tutti i velocisti.

Dark Nights: Death Metal Guidebook #1: La Caduta della Terra

Il one-shot tie-in inserito in Batman: Death Metal 4 ci racconta le ultime concitate battaglie prima che la Terra cadesse nelle mani di Perpetua e del Batman che Ride con annessa mostruosa trasformazione. Queste pagine fanno idealmente da raccordo fra la scena finale della gestione di Justice League firmata da Scott Snyder e le prime pagine di Batman: Death Metal. Il one-shot si apre da un lato con alcune iconiche location dell'Universo DC e dall'altro con il narratore del racconto ovvero Lex Luthor:

Partendo dall'alto sorvoliamo: Metropolis distinguibile dal globo che campeggia sul grattacielo del Daily Planet, Gotham il cui cielo è illuminato dal Bat-segnale, Central City con il Museo dei Flash e la Hall of Justice che è storicamente situata a Washington. Il luogo più interessante è però quello che compare nel terzo riquadro ovvero il Warriors. Si tratta del bar, situato a midtown Manhattan, di proprietà di Guy Gardner.

Il locale è apparso per la prima volta su Guy Gardner: Warrior Vol 1 #25 (data di copertina novembre 1994) ed è legato in parte alla trasformazione di Guy in Warrior: dapprima lasciandosi alle spalle il suo ruolo di Lanterna Verde e poi scoprendo di essere in parte Vuldariano. Si stratta di una razza aliena il cui DNA permette di creare qualsiasi tipo di arma dal proprio corpo.

Tornando al Warriors invece, il locale è ovviamente a tema supereroistico ed ha anche una sede a Coast City (la città natale di Hal Jordan) progettata da John Stewart e su OA, il pianeta quartier generale del Corpo delle Lanterne Verdi.

Lex Luthor sta ormai perdendo le sembianze dell'Apex Lex. In particolare in questa immagine assomiglia sinistramente ad un altro villain dell'Universo DC, e già apparso in altre crisi come Ora Zero e Crisi Infinita, ovvero il Time Trapper.

Si tratta di un nemico tanto storico quanto misterioso della Legione dei Super-eroi creato da Edmond Hamilton e John Forte ed apparso per la prima volta su Adventure Comics #317 (data di copertina febbraio 1964). Nel corso degli anni sotto il suo manto si sono celati diversi villain fra cui il Controllore, Glorith, il Legionario Rokk Krinn, Lori Morning e infine Superboy-Prime. In Ora Zero si fa addirittura intendere che il Time Trapper sia Barbara Gordon, suggestione mai ripresa o approfondita.

Il one-shot ci rimanda poi alle pagine di Justice League 13, il mensile edito da Panini DC Italia, dove inizierà l'arco narrativo tie-in di Batman: Death Metal intitolato Doom Metal, scritto da Joshua Williamson e disegnato da Xermanico, in cui Nightwing, Hawkgirl, Detective Chimp, Starfire, Cyborg e Lex Luthor intraprenderanno una missione secondaria ma altrettanto importante: trovare il Trono di Perpetua e liberare tutti gli eroi ed i villain in esso intrappolati.

La copertina variant Metal Edition e la copertina variant Band Edition

La copertina variant Metal Edition è dedicata ad un Flash/Wally West versione drummer. L'iconografia e la posa sono quelle tipiche di alcuni grandi batteristi come Tommy Lee (Motley Crue), Alex Van Halen (Van Halen) e il compianto Vinnie Paul (Pantera). Interessante è anche la disposizione del kit che ricorda proprio quella di Vinnie Paul ma soprattutto quella del leggendario John Bonham, il tellurico batterista dei Led Zeppelin, che usava nel suo kit anche un enorme gong così come lo vediamo posizionato alle spalle di Wally.

La copertina copertina variant Band Edition (firmata da Mathieu Lauffray) è dedicata agli Opeth. Nata agli inizi degli anni '90 come una death metal band, gli Opeth, capitanati dall'estroso chitarrista e cantante Mikael Åkerfeldt, hanno lentamente abbandonato quelle sonorità avvicinandosi al rock e al metal progressivo, alle atmosfere gotiche, e alla ricerca tipica di alcuni generi come la fusion e la psichedelia del rock anni '70. Apice di questa continua ricerca e progressione musicale è probabilmente l'album del 2001 Blackwater Park prodotto da Steven Wilson, frontman dei Porcupine Tree.