Batman e la Justice League Vol. 1, la recensione: la Justice League in versione manga

Batman e la Justice League di Shiori Teshirogi arriva finalmente anche in Italia. Parliamo del primo volume!

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a cura di Giovanni Arestia

Di manga ce ne sono davvero tanti, di ogni tipologia e genere, tuttavia non ce alcuni basati sui supereroi americani: fra i più famosi Spider-Man di Ryoichi Ikegami, dell'ormai lontano 1970, e il precedente cult Batman di Jiro Kuwata. Negli ultimi anni, però, sono stati pubblicati nuovi prodotti come una nuova serie sugli Avengers che combattono contro degli aggressivi zombi e anche questo Batman e la Justice League di Shiori Teshirogi ripubblicato in Italia da Planet Manga dopo la prima edizione del 2015. Per chi non lo sapesse, Teshirogi è divenuta celebre per aver disegnato I Cavalieri dello Zodiaco - The Lost Canvas e Il Mito di Ade pertanto le aspettative sono fin da subito state molto alte. Saranno state rispettate?

Batman e la Justice League: dal Giappone a Gotham City per scoprire il proprio passato

Batman e la Justice League ci presenta Rui Aramiya, un ragazzino arrivato a Gotham dal Giappone per trovare i suoi genitori. Sono scomparsi da quando si è verificato un incidente un anno prima e se sono vivi o morti, deve solo scoprirlo. Il problema? Gotham, già nota per il suo alto livello di criminalità, ora è ancora più letale poiché una misteriosa bevanda che altera gli stati d'animo delle persone è stata diffusa in tutta la città. Questo mette Rui in una situazione di vita o di morte quando si imbatte in agenti di polizia cambiati dall'aggressiva miscela fluida. Fortunatamente arriva Batman in suo soccorso, il quale, dopo aver avvertito Rui dei pericoli della città, affronta direttamente il fornitore della bevanda: nientemeno che il Joker. Dopo una battaglia tesa, Batman si rende conto che qualcosa di ancora più sinistro sta accadendo all'interno della città e, se vuole risolverlo, avrà bisogno di aiuto della Justice League composta da Superman, Wonder Woman, Flash, Aquaman e Lanterna Verde. Non sa, tuttavia, che ottenere ulteriore aiuto potrebbe non essere la cosa migliore.

Questo fumetto di circa 200 pagine è l'inizio di una serie originariamente pubblicata sulla rivista mensile giapponese Champion Red ed è la dimostrazione per eccellenza di tutti i successi e i fallimenti del riavvio editoriale denominato The New 52 della DC Comics avvenuto dal 2011 al 2016 circa. Uno degli obiettivi dichiarati, infatti, era quello di reinventare l'ambientazione dell'Universo DC per il 21° secolo, semplificando i presunti retroscena labirintici e fornendo versioni più moderne e pertinenti degli eroi iconici per attirare nuovi lettori. The New 52 prese il via proprio con il suo titolo di punta, Justice League, disegnato dal co-editore della DC Jim Lee e scritto dall'allora direttore creativo Geoff Johns, uno degli scrittori più popolari e celebri che abbia mai avuto la DC Comics. Le loro innovazioni furono quindi, prevedibilmente, relativamente minori per quanto riguarda l'estetica e la continuità, pertanto si decise di aprire altre porte all'inventiva inserendo nel calderone autori ben distanti dall'ambiente statunitense.

Qualcuno come la mangaka Shiori Teshirogi, per esempio. Gran parte di ciò che sembra intrigante e innovativo nei fumetti di Teshirogi deriva semplicemente dall'essere un'estranea all'industria dei fumetti americana e all'America in generale. Nel corso di una breve intervista, la stessa autrice descrisse la difficoltà nel disegnare semplicemente una città americana rispetto a una giapponese. In particolare si riferiva alla capacità di trovare l'equilibrio perfetto tra la narrazione dei fumetti americani e la narrazione dei manga per arrivare a qualcosa che non possa sembrare estraneo ai fan americani e occidentali dei supereroi o scoraggiante per i consumatori di manga giapponesi.

Un inizio altalenante e un finale più concreto

Alcuni dei problemi di Batman e la Justice League, purtroppo, si riscontrano già nei primi capitoli e proprio nello stile della mangaka. Un ragazzo apparentemente ingenuo e debole entra in una situazione pericolosa, mostra che in realtà non è debole (anche se non gli piace combattere), ma deve comunque essere salvato da Batman. Dall'introduzione fino a quando Batman finisce la sua lotta con il Joker, la storia è traballante e fin troppo piena di carne al fuoco con l'inserimento di alcuni personaggi mai sentiti prima che compaiono brevemente e scompaiono nell'arco di poche tavole. Non aiutano nemmeno i disegni che in alcuni punti sono ottimi e in altri molto meno, come le scene d'azione che sembrano incoerenti o con una prospettiva non proprio ottimale.

Ma la storia prende una svolta quando appare la nemesi principale di Superman, Lex Luthor. Porta con sé uno stile più intelligente e calcolatore rispetto a quello del Joker e spiega il suo bizzarro desiderio di modificare gli umani. Inserisce anche nuovi sviluppi narrativi e una squadra di cattivi inaspettata, e tutto ciò insieme alla scoperta di ciò che è accaduto ai genitori di Rui porta il lettore a provare una genuina curiosità e a proseguire con l'acquisto degli altri numeri. Se poi si considerano gli interessanti retroscena che coinvolgono alcuni di questi personaggi (ad esempio, Batman sta affrontando la perdita di Robin a causa del Joker) ecco come si può chiudere un occhio sulle prime pagine facendo divenire il resto dell'opera abbastanza solido.

Anche le stesse raffigurazioni dei personaggi che tutti abbiamo imparato ad amare a colori, anche in bianco e nero sono davvero una lettera d'amore. Non c'è niente che anche il più brontolone dei lettori possa criticare e quando le parole diventano irrilevanti, le immagini e la meravigliosa espressività dei personaggi colpiscono al cuore come un macigno. Teshirogi, infatti, lascia che i suoi tratti di matita portino con loro il pericolo e la tensione e ricorda ai lettori come sarebbe Gotham City per chiunque finisca lì da fuori città, indipendentemente dal fatto che quella persona provenga dal Giappone o da qualsiasi altra parte del mondo.

Conclusioni

Batman e la Justice League è un progetto che prima o poi la DC doveva fare per ampliare la sua portata commerciale in tutto il mondo. Il lavoro finale, almeno per quanto riguarda il primo volume di questa miniserie manga, è ottimo per i lettori più esperti e straordinario per i più giovani. Superando i primissimi capitoli confusi sia narrativamente che artisticamente, poi la storia scorre meravigliosamente. Piccolo spoiler: a quanto pare dovrebbe esserci una battaglia epica in arrivo nel volume 2 e noi non vediamo l'ora di poterla leggere e osservare anche per capire se la direzione verso cui vuole andare la miniserie è quella giusta.