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Berserker - Scatenato, recensione: la vera battaglia è nel proprio animo

Con Berserker - Scatenato, Jeff Lemire racconta una toccante storia sulla perdita e l'accettazione della propria condizione umana.

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Con Berserker - Scatenato, Jeff Lemire racconta una toccante storia sulla perdita e l'accettazione della propria condizione umana.

Non si può sapere cosa troveremo in volume che sulla copertina vede scritto Jeff Lemire. Non pago di aver portato la sua inventiva all’interno delle major del fumetto supereroico, l’autore dell’Ontario ha però mostrato la propria personalità libero dai legami imposti dal muoversi all’interno delle continuity di Marvel o DC. Non è un caso che alcuni dei suoi migliori lavori siano legati alla sua produzione da libero battitore, periodo in cui legandosi anche etichette più emancipate è riuscito a concepire universi narrativi dal fascino peculiare, come Sweeth Tooth o Descender e Ascender. Una carriera costellata di piccole gemme che ora si arricchisce con Berserker – Scatenato, pubblicato in America da Dark Horse Comics e portato nelle fumetterie italiane da BAO Publishing.

In seno a Dark Horse, Lemire ha realizzato una la saga di Black Hammer, che con Berserker – Scatenato condivide un aspetto: il rielaborare un concept familiare, sotto una luce differente. Black Hammer ha mostrato come Lemire sia un maestro in questo gioco narrativo, cogliendo l’essenza del contesto narrativo iniziale, ma spingendo il lettore a vederlo da una prospettiva differente. Un ben congegnato meccanismo di falsi specchi, in cui aspetti assodati della narrazione di genere nascondono in realtà intuizioni e guizzi creativi che sorprendono il lettore. Un’impronta stilistica definita, che ritorna anche in Berserker – Scatenato.

Berserker - Scatenato: una toccante storia sulla perdita e sull'accettazione della propria condizione

L’idea che un guerriero violento di trovi improvvisamente a doversi confrontare con le presunte leggi civili del nostro mondo urbano non è certo una novità. Dal cinema al mondo dei comics, questo concept dei mondi che si incontrano ha una lunga storia, che passa da fumetti come Birthright a tesori della letteratura come La Torre Nera.

Questo escamotage narrativo viene spesso identificato dagli autori come uno strumento funzionale per dipingere il nostro mondo scevro dalle sue ipocrisie, mostrato non solamente nei suoi tratti più affascinanti, ma dipingendone i limiti e le brutture, con spietata chiarezza. Lemire con il suo Berserker mostra, ancora una volta, di aver colto questa suggestione, scegliendo di declinarla all’interno di una storia in cui l’elemento fantastico trovi una corrispondenza emotiva all’interno di due drammi profondamente umani.

Il Re Bastardo è un guerriero invincibile, indomabile. Con la sua forza si è rivelato il miglior combattente del suo mondo, arrivando però a esser pronto a rinunciare alla sua esistenza di battaglie e sangue per amore della compagna, Rhona, e della loro figlioletta. Ma dopo un’assenza di un anno per compiere l’ennesima impresa, il guerriero torna alla sua casa per scoprire che un nemico impietoso ha massacrato la sua gente, scatenando in lui l’ira furiosa della vendetta.

Nel tentativo di compiere un massacro che vendichi la morte dei suoi cari e gli consegni una fine gloriosa, il Re Bastardo, costretto ad affrontare una massa soverchiante di nemici e ferito gravemente, cerca la fuga, trovando riparo in una misteriosa grotta. All’interno di essi, una serie di rune magiche illumina una sala da cui, magicamente, il barbaro viene portato in un altro mondo. Il nostro mondo.

E qui, come da copione, Lemire colpisce al cuore del lettore. Sarebbe stato troppo facile coinvolgere il guerriero in una serie di combattimenti muscolari e adrenalinici, magari trasformandolo nell’eroe del nostro mondo. Lemire invece mette il barbaro in contatto con un paria, il maturo Joe Cobb. Joe è un senzatetto, che ha deciso di vivere nei boschi ai limiti di una non meglio precisata città americana, vivendo dell’assistenza dell’Esercito della Salvezza pur di mantenere un distacco dal suo passato.

Tra i due inizialmente, complice l’impossibilità di comunicare, si sviluppa una complessa dinamica che Lemire sfrutta abilmente per creare una sorta di gioco di rifrazioni emotive, in cui entrambi interpretano i gesti dell’altro secondo la propria percezione. Se il Barbaro vede in questo mondo alieno una terra popolata di misteriosi personaggi e dai palazzi immensi, per il senzatetto questo energumeno è uno straniero con qualche rotella fuori posto, a cui però offre la propria amicizia anche per curare una solitudine che inizia a gravare sulla sua quotidianità.

Nonostante un incontro così fortuito, i due sono anime affini, unite, come scopriremo, da dolori comuni. Lemire costruisce con attenzione questo legame, si prende tutto il tempo di ingannare il lettore con la sensazione di trovarsi davanti a una storia avventurosa, ma non si sfugge alla percezione di due drammi interiori complessi.

A dominare, in prima battuta, è la difficile accettazione della perdita da parte del Re Bastardo, che incapace di elaborare la perdita insegue la sua vendetta come ultimo atto, trovando però in Joe un animo affine, che comprende il suo dolore. Entrambi hanno subito un lutto ingiusto, che ne ha spezzato l’anima, ma se il barbaro ha nella vendetta la sua ancora di salvezza, per il senzatetto è stato l’isolarsi dal mondo il suo rifugio, scegliendo di vivere nel ricordo come espiazione.

Lemire, su questi due pilastri narrativi, costruisce due momenti di straziante sofferenza, specialmente quando si tratta di mostrare l’assordante disperazione di Joe, quando sembra che ciò che resta del suo mondo sia stato definitivamente spezzato. L’essenza di Berserker – Scatenanto è racchiusa nella struggente domanda di uno spezzato Joe, apparentemente sconfitto dall’ultima ingiustizia della sua grama esistenza:

“Perché non mi lasciano almeno questo? […] Questo è il problema…alla fine tutto svanisce”

Uniti dal dolore, due uomini cercano una nuova ragione di vita

Il Re Bastardo e il senzatetto sono una perfetta coppia non di eroi, ma di esseri umani. Uniti dal dolore e da una muta comprensione fatta di emozioni condivise, i due riescono a creare un legame che va oltre la parola, ma assume i toni di una catarsi, un’elaborazione del lutto che unisce i due uomini, celebrata nel finale di Berserker – Scatenato, con quella che sembra una conclusione che apre a una nuova esistenza per i due amici.

Lemire, nonostante il titolo, non si concentra sulla visione di guerriero inarrestabile, ma valorizza gli aspetti più fragili dell’umana condizione, ne racconta le sofferenze e l’arrendevolezza, non si appella all’eroismo ma alla più autentica rassegnazione, alla disperazione. Berserker – Scatenato è una fumetto dalla forte identità emotiva, che graffia all’anima del lettore, complici i disegni di Mike Deodato Jr.

Deodato Jr. si fa interprete dell’inventiva di Lemire, cogliendo l’esplosiva ferocia del barbaro nei momenti più pugnaci, dove non manca una certa affinità all’opera di Frank Frazetta e Barry Windsor-Smith, ma dedicandosi con particolare delicatezza ai frangenti più intimi del vissuto dei due protagonisti. L’abbondanza di splash pages è riferita ai momenti più dinamici, che sembra appellarsi a un gusto classico della letteratura di genere, ma trova una felice dinamica di comunicazione gestuale tra i due personaggi, cogliendone i tratti più suggestivi.

L’utilizzo di una parcellizzazione della tavole ha una sua curiosa funzionalità, che non sempre viene gestita con oculatezza da Deodato, che in alcuni momenti mostra anche una poco illuminata gestione del ritratto dei volti dei personaggi, manchevolezze che, fortunatamente, sono ben diluite all’interno di una prova autoriale che non manca di dare la giusta grammatica visiva alla storia di Lemire, complice i colori di Frank Martin. Martin non manca di identificare al giusta cromia, con una palette che passa con continuità dalle tinte più esotiche del mondo fantasy a un’identità quasi crepuscolare per la parte ambientata nel nostro mondo.

BAO Publishing rende giustizia a questa appassionante storia presentando al pubblico italiano Berserker – Scatenato in un volume cartonato dalle dimensioni giuste (17x26), che consente di mostrare al meglio l’opera di Deodato Jr. Corredato da una gallery di copertine variant realizzate da nomi celebri del mondo dei comics, come Mike Mignola, e da un piccolo ma avvincente backstage con alcuni schizzi di Deodato Jr e le prime idee di Lemire sullo spirito dei due drammatici personaggi.

Voto Recensione di Berserker - Scatenato



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Lemire orchestra una storia umanamente coinvolgente

  • - Il Re Bastardo e Joe Cobb sono due figure drammaticamente affascinanti

  • - Mike Deodato coglie le tensioni emotive di Lemire

  • - Colori di Frank Martin delicati e coinvolgenti

  • - BAO Publishing pubblica un volume impeccabile

Contro

  • - Alcune tavole mostrano delle fragilità dell'opera di Deodato

  • - Assente sulla copertina il nome del colorista Frank Martin

Commento

Il Re Bastardo e il senzatetto sono una perfetta coppia non di eroi, ma di esseri umani. Uniti dal dolore e da una muta comprensione fatta di emozioni condivise, i due riescono a creare un legame che va oltre la parola, ma assume i toni di una catarsi, un’elaborazione del lutto che unisce i due uomini, celebrata nel finale di Berserker – Scatenato, con quella che sembra una conclusione che apre a una nuova esistenza per i due amici.

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Immagine di Berserker - Scatenato

Berserker - Scatenato