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Beta Ray Bill: Stella d'argento, la rinascita del korbinita

Stella d'argento: Daniel Warren Johnson getta le basi del futuro di Beta Ray Bill

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Stella d'argento: Daniel Warren Johnson getta le basi del futuro di Beta Ray Bill

Chi è degno di sollevare Mjolnir? Il possente martello di Thor è da sempre oggetto di questo interrogativo, che nel Marvel Cinematic Universe è divenuto prima una sorta sfida tra amici in Avengers: Age of Ultron e infine momento di pura epicità in Avengers: Endgame. Rimanendo nel contesto fumettistico, l’esser degni di impugnare Mjolnir è stato al centro di diverse storie, ma c’è un personaggio in particolare che ha meritato questo onore: Beta Ray Bill. Un eroe spesso poco conosciuto fuori dalla cerchia dei Veri Credenti, ma che ha un forte legame con il Dio del Tuono, un’amicizia complessa che viene nuovamente affrontata in Beta Ray Bill: Stella d’argento, arco narrativo dedicato all’eroico korbinita realizzato da Daniel Warren Johnson.

Difficilmente si poteva immaginare un autore più in sintonia  con Beta Ray Bill di Daniel Warren Johnson. Sin dai suoi primi esperimenti con Space Mullet, Johnson ha mostrato di saper intrecciare una narrativa visivamente sfrenata e ipercinetica con una valorizzazione psicologica dei personaggi particolarmente curata. Lo ha dimostrato nuovamente con quel Capolavoro (C maiuscola d’obbligo) di Murder Falcon, dando ulteriore prova della propria sensibilità e visione con la miniserie di Extremity. Cimentarsi con il contesto supereroico poteva essere un’insidia, specialmente trattandosi di un personaggio sui generis come Beta Ray Bill, ma con Stella d’argento il buon Johnson non si è limitato a confermare le ottime sensazioni sulla sua arte, ma ha scelto di alzare ulteriormente l’asticella.

Stella d'argento: la nuova vita di Beta Ray Bill

Non male, se consideriamo che Beta Ray Bill è una figura subordinata, mai veramente protagonista. Comparso per la prima volta durante la leggendaria gestione di Thor di Walter Simonson (The Mighty Thor 337, 1989), Beta Ray Bill è l’ultimo dei korbiniti. Un sopravvissuto, che dopo esser stato scelto dalla propria razza come salvatore, è stato modificato geneticamente e ciberneticamente per affrontare Surtur, l’atavico nemico di Thor intenzionato a distruggere il mondo dei korbiniti. Durante questa procedura, Beta Ray Bill acquista poteri incredibili, ma il suo aspetto viene stravolto, poiché il suo DNA viene potenziato con quello dei più letali predatori del suo pianeta, esperimento rischioso che deforma il suo volto rendendolo simile a quello di uno scheletrico cavallo.

Un’operazione inutile, poiché Beta Ray Bill fallisce nel suo intento. Supportato dalla IA Skutterbutt, che vive all’interno dell’astronave con cui viaggia nel cosmo, Beta Ray Bill diviene l’ultimo korbinita, ossessionato dal suo fallimento e in cerca di un modo di rimediare a questa sofferenza, un desiderio di vendetta nei confronti di Surfur che inizialmente lo acceca. È in questo momento che incrocia la strada di Thor, con cui, dopo uno scontro nato da un equivoco, instaura infine una salda, competitiva amicizia. Spiriti affini, Beta Ray Bill e il Dio del Tuono, tanto che all’occorrenza il korbinita ha potuto brandire Mjolnir, un onore a cui il Padre di Tutti, Odino, ha reso omaggio creando per Beta Ray Bill un’arma, Stormbreaker, che consentiva all’alieno non solo di esser un combattente potentissimo, ma anche di poter riassumere il proprio aspetto.

In breve questa è la storia di Beta Ray Bill, cui vanno aggiunti due piccoli particolari: ha un amore complesso ma corrisposto con la bella Lady Sif e in un recente scontro con Thor ha perduto il suo Strombreaker. Daniel Warren Johnson vede in questi due elementi emotivamente forti le fondamenta su cui costruire Stella d’argento, una storia che non si vuol limitare a mettere in mostra una vivacità bellica di prim’ordine, ma intende valorizzare l’intimo del personaggio, proiettandolo verso il suo futuro.

Non potersi trasformare nuovamente in korbinita, per Beta Ray Bill è una ferita profonda, soprattutto ora che potrebbe avere un’intimità con Lady Sif, che indelicatamente lo respinge dopo aver scoperto che l’alieno non può più cambiare aspetto. Colpito duramente, Beta Ray vede inizialmente in Thor il colpevole di tutte le sue disgrazie, accusando l’amico di esser sempre pronto a rubargli la scena anche quando dovrebbe esser lui a venire celebrato. Un’accusa che nasce da una profonda amarezza, il sentirsi fuori posto, l’aver perduto la propria identità. Un vuoto interiore che Beta Ray Bill decide di colmare partendo a bordo della sua Skuttlebutt alla ricerca dello scomparso Odino per chiedergli un ultimo dono: riforgiare Strombreaker.

Beta Ray Bill: Stella d’argento è un racconto emotivamente coinvolgente, costruito in modo tale da omaggiare lo spirito dell’epica classica, rielaborandolo con una grammatica emotiva moderna, attuale, prendendo spunto da una delle saghe più recenti del mondo marveliano, King in Black. La complessa trame emotiva di questa avventura viene alleggerita con i giusti tempi comici dalla presenza di uno Scourge temporaneamente redivivo, perfetta spalla per Beta Ray Bill, che pur volendo compiere questo viaggio da solo, comprende l’importanza dei propri amici.

Daniel Warren Johnson racconta un impagabile Beta Ray Bill

Daniel Warren Johnson, con un colpo da maestro, avvicina Beta Ray Bill alla visione più moderna di un personaggio caro al pubblico, costretto a fare i conti con la perdita del sé percepito: Peter Pan. Facendo attenzione, nelle vignette che ritraggono i momenti più intimi della vicenda si possono leggere i dialoghi di Hook – Capitano Uncino, il film con cui Spielberg ci ha raccontato un Peter Pan adulto (un magnifico Robin Williams) che ricerca la propria identità, cercando un equilibrio tra il suo passato e il suo futuro. Beta Ray Bill si ritrova a vivere la stessa esperienza, Skuttlebutt diventa la sua Trilli, meno affascinante di Julia Roberts, ma comunque vicina al suo eterno compagno di viaggio, pronta anche all’estremo sacrificio pur di accompagnarlo nella sua cerca eroica.

Stella d’argento è un punto di svolta per il personaggio. Tramite un artificio narrativo ben congeniato riviviamo i momenti essenziali del passato di Beta Ray Bill, ne comprendiamo la profonda solitudine e soffriamo con lui per il suo sentirsi sempre uno straniero in terra straniera. Questa sua ossessiva missione, il suo vedere proprio nell’artefice della fine del suo mondo, il demone Surtur, l’occasione di una personale rinascita è catartico, consente a Johnson di rielaborare la complessa trama emotiva di Beta Ray Bill per consegnarlo a un nuovo destino.

Il tutto, ovviamente, ritratto con la ben nota grinta visiva di Danile Warren Johnson. Una padronanza del racconto grafico personale, muscolare e ipercinetico, con scontri di una violenza epica impagabili, alternati a tavole che tradiscono ispirazioni della tradizione manga (come nell’ingresso di Skuttlebutt negli inferi), capaci di lasciar emergere una sensibilità spiazzante in certi momenti, consegnando ai lettori una storia ricca, coinvolgente.

Panini Comics presenta Stella d’Argento in un volume cartonato in linea con la tradizione editoriale della casa editrice, senza particolari abbellimenti e privo di extra, ma che ha il pregio di dare il giusto risalto al cuore di questa avventura del korbinita, grazie a materiali che consentono di apprezzare al meglio la verve narrativa di Johnson. Un nuovo inizio per Beta Ray Bill, che potrebbe finalmente godere di un giusto spazio anche nel corso attuale del Marvel Universe.

Voto Recensione di Beta Ray Bill: Stella d'argento



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Perfetto ritratto di Beta Ray Bill - Un'avventura che unisce epica e racconto emotivo - Daniel Warren Johnson impeccabile

Contro

  • - Non pervenuti

Commento

Beta Ray Bill: Stella d’argento è un racconto emotivamente coinvolgente, costruito in modo tale da omaggiare lo spirito dell’epica classica, rielaborandolo con una grammatica emotiva moderna, attuale, prendendo spunto da una delle saghe più recenti del mondo marveliano, King in Black. La complessa trame emotiva di questa avventura viene alleggerita con i giusti tempi comici dalla presenza di uno Scourge temporaneamente redivivo, perfetta spalla per Beta Ray Bill, che pur volendo compiere questo viaggio da solo, comprende l’importanza dei propri amici.

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