Better Call Saul S03 - causa, effetto e pollo fritto

La terza stagione di Better Call Saul non scuote le fondamenta dello show, ma continua a offrire una narrazione solida e piena di virtuosismi.

Avatar di Andrea Balena

a cura di Andrea Balena

Quando inizia la nuova stagione di una serie televisiva è molto difficile, se non impossibile, prevederne gli sviluppi. Better Call Saul, la serie spin off tratta dal ben più noto Breaking Bad, è uno di quei casi in cui i trailer e le anticipazioni hanno alterato le nostre previsioni, forse eccitati dai finti spot pubblicitari del Los Pollos Hermanos e all'idea di rivedere Gustavo Fring, l'amatissimo antagonista di Breaking Bad.

better call saul 3 netflix copertina

Eppure i due creatori Vince Gilligan e Peter Gould hanno sempre dimostrato quanto siano disinteressati dal fare fanservice gratuito per i tanti, scalpitanti appassionati della serie madre. Avevamo visto nel precedente articolo come è stato gestito il ritorno in scena del re del pollo fritto: anticlimatico, in secondo piano, come fosse un personaggio inedito. La sceneggiatura non lo ha elevato a terzo pilastro della narrazione (oltre a Jimmy e Mike) come ci si aspettava, ma lo ha relegato a un ruolo secondario, più che altro legato alle vicende del sicario in pensione.

Poco male, perchè Better Call Saul rimane uno show solidissimo e che, anche se circoscritto alle sole vicende dell'avvocato Jimmy McGill (Bob Odenkirk), risulta uno dei migliori prodotti sulla piazza. In questa stagione il perno centrale di questa parte della trama è lo scontro con il fratello Chuck, una figura che ha sempre condizionato la vita del protagonista sia sul piano personale che professionale. Grazie all'utilizzo mirato dei flashback abbiamo imparato a conoscere i motivi dell'odio del fratello maggiore, represso negli anni anche per ragioni di convenienza, e ora abbiamo finalmente visto la rabbia affiorare in superficie. La puntata ambientata nel tribunale, in cui Jimmy riesce a smascherare pubblicamente Chuck con una elaborata trappola, risulta il momento migliore della stagione, nonché un tassello importante nella costruzione del futuro Saul Goodman. (Tra parentesi: l'alias che dà il nome allo show viene finalmente introdotto e riempito di un significato sonoro che nessuno in tanti anni aveva mai intuito.)

bcs 306 ms 1205 1096 rt

Anche le vicende di Mike (Jonathan Banks) hanno seguito un importante sviluppo, probabilmente il più atteso dall'inizio dello show: il suo incontro/scontro con Fring, suo futuro datore di lavoro in Breaking Bad. Inizialmente reciprocamente diffidenti e guardinghi, ben presto i due si ritroveranno a collaborare per un obbiettivo comune. Anche in questo caso gli intricati ma geniali piani dell'ex poliziotto si rivelano le sequenze più belle, rese ancora più interessanti dal silenzio e dalla impressionante fisicità dell'attore.

L'elemento realmente "nuovo" di questa stagione è l'analisi dei rapporti di causa ed effetto delle azioni dei personaggi: come nelle vicende di Walter White, le decisioni dei personaggi - anche le più banali - hanno spesso conseguenze inaspettate sull'evoluzione della storyline. Una variegata e intrigante (ri)dimostrazione della teoria del caos.

Come avvenne per il professore di chimica, anche Jimmy ha raggiunto la consapevolezza di rappresentare un male inconsapevole, che agisce per natura egoistica, e le ripercussioni delle sue azioni feriscono persone innocenti a lui care. Nel finale di stagione si ritrova spiazzato davanti ai risultati delle sue macchinazioni, a cui cerca di rimediare per quanto possibile. Ma non può salvare tutti, come gli ultimi potenti secondi della puntata lasciano intendere.

better call saul episode 305 jimmy odenkirk 4 935

Better Call Saul continua ad essere uno show dalla narrazione sopraffina, frutto di una regia che mette in risalto i piccoli tic nervosi e corporali di ogni personaggio per dargli spessore, anche se a volte la regia tende a sacrificare il ritmo dell'azione. Un esempio lo abbiamo nel primo episodio, dove lo spettatore è costretto ad assistere a una minuziosa sequenza di bricolage che - occorre dirlo - per quanto lenta risulta essenziale per rappresentare la pignoleria di Chuck e allo stesso tempo l'influenza che lui ha sul fratello minore. Il quale Chuck mostra il suo precario equilibrio mentale tramite gli alti e i bassi della sua misteriosa malattia legata all'elettricità.

Lo show è stato confermato per il suo quarto anno, e continuerà ad essere distribuito in Italia da Netflix. Nonostante la direzione in cui va la trama si stia chiaramente ricollegando con le vicende della serie principale, Better Call Saul regala momenti raffinati ed è capace di mostrare l'animo dei personaggi tramite semplici ma efficaci gesti. La distanza dal momento in cui nascerà Saul Goodman si riduce sempre di più, ma il viaggio continuerà a regalarci sorprese.