Bloodborne Il Gioco Da Tavolo: la recensione

Bloodborne è un gioco da tavolo collaborativo ispirato al celebre videogioco. Da 1 a 4 giocatori interpretano il ruolo di Cacciatori: guerrieri letali che si avventurano nella città di Yharnam per combattere mostri, scoprire misteri nascosti e dissotterrare quelli a lungo conservati.

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a cura di Silvio Colombini

Bloodborne Il Gioco Da Tavolo, distribuito in Italia da Asmodee, è la trasposizione boardgame di uno dei più amati, e ostici, soul-like: un gioco collaborativo per 1-4 persone, per partite della durata di circa 90 minuti, caratterizzato da un sistema di gioco semplice ma in grado di risultare altamente sfidante.

In Bloodborne saremo chiamati a vestire i panni di impavidi e letali Cacciatori che, in quattro diverse campagne, dovranno affrontare bestiali creature, cittadini impazziti e potenti mostri.Scopo di questa pericolosa Caccia? Salvare la città di Yharnam prima che l'Incubo prenda il sopravvento e pazzia e morte dilaghino senza freno.

Il prodotto

Prima di entrare nel dettaglio del funzionamento di Bloodborne Il Gioco Da Tavolo, andiamo a dare una rapida occhiata alle componenti che costituiscono il prodotto. La scatola si presenta di dimensioni abbastanza ridotta da poter essere portata in giro con facilità ma, allo stesso tempo, non abbastanza da poter essere tenuta in mano senza troppi problemi.Andando ad aprire il contenitore, il primo elemento che troviamo è il manuale di gioco: 28 pagine, in italiano, presenta tutte le regole necessarie per permettere ai nostri Cacciatori di affrontare l’Incubo.Per quanto ci riguarda non abbiamo veramente nulla da dire su questo elemento del prodotto: le regole sono spiegate in maniera semplice e chiara, e permettono di mettersi rapidamente “all’opera”. Anche sotto il punto di vista dell’editing siamo a livelli decisamente alti: non abbiamo riscontrato un solo errore.

Passando oltre troviamo una scatola in cartone. Segnaliamo che sulla facciata superiore è presente un codice QR che, se scansionato, permette di accedere ad una selezione di contenuti digitali: di fatto questi aggiungeranno semplicemente una FAQ in inglese. Per il resto troveremo regolamento e le carte di sette mostri (anche qui tutto in inglese) già presenti nella scatola.Aprendo il contenitore troviamo le miniature del gioco: un totale di trentasette diversi elementi divisi tra quattro cacciatori, sette diversi nemici “base” (per un totale di 28 pezzi) e cinque diversi Boss.Qui il livello qualitativo è decisamente alto: in plastica rigida, sono molto ben fatte ed evocative. Ricche di dettagli, riprendono praticamente alla perfezione personaggi le creature del videogioco: anche solo a colpo d’occhio potremo facilmente riconoscere, e distinguere, i diversi avversari! Se siete degli amanti della pittura qui troverete pane per i vostri denti: saprete riportare sulla plancia di gioco quanto visto su un monitor?

Quinti troviamo gli elementi cartonati del gioco (alcuni dei quali dovranno essere defustellati). Il giudizio sull’aspetto grafico e “ergonomico” di queste componenti è assolutamente positivo: la grafica è molto evocativa e riporta immediatamente al videogioco all’origine, e gli elementi meccanici sono facilmente riconoscibili e rintracciabili; giusto le tessere mappa, per quanto ben fatte, risultano un filo "piatte".

Purtroppo per quanto riguarda i materiali abbiamo una netta spaccatura. Mentre i segnalini di gioco e le Tessere Mappa sono di ottima grammatura e trasmettono una piacevole sensazione di robustezza, altrettanto non si può dire per le plance dei giocatori (divise in Cacciatore e Arma) e per il condiviso Tabellone della Caccia Questi elementi si presentano di scarso spessore, e risultano “fragili” al tatto; consigliamo di maneggiarle con molta cura e attenzione, soprattutto quella dell’arma che verrà manipolata spesso nel corso del gioco.

Infine troviamo le carte: ben 509! Divise in diverse categorie (armi, ricompense, oggetti consumabili, potenziamenti, ricompense, nemici, azioni Nemico, Boss e azioni Boss e Campagne) riportano nuovamente il livello qualitativo del prodotto sopra la media: tutte sono plastificate e facilmente leggibili. Anche la grafica è ottima e, come visto altrove, riprende e riporta moltissimi elementi già noti agli appassionati della versione videoludica.

Chiudiamo l’esame del prodotto fisico parlando del sistema di alloggiamento delle diverse componenti di gioco. Per quanto riguarda le miniature, ognuna dispone di uno spazio dedicato dentro il supporto in plastica; ne consegue che questi elementi saranno sempre protetti da eventuali urti (cosa non da poco qualora voleste dipingerle) e che al termine della partita potranno facilmente essere riposte.

Anche per quanto riguarda i Segnalini sono predisposti degli spazi ad hoc. Purtroppo il livello di soddisfazione non è così ugualmente alto andando ad osservare lo spazio dedicato alle carte: sebbene sia presente un alloggio appositamente pensato, questo è molto limitato. E sebbene sia vero che l’alta qualità rende non necessario l’uso di bustine protettive, l’assenza di una copertura che le blocchi in sede le permette di “vagare” per la scatola in caso di spostamenti.

Bloodborne: prepararsi alla Caccia

Sebbene preveda diversi passaggi, la fase di preparazione di Bloodborne è nel complesso un’operazione piuttosto agevole. In effetti la parte più “articolata” consiste nella distribuzione delle componenti (carte e plance) ai singoli giocatori e nella preparazione della pila delle Tessere Mappa. Quest’ultima, in particolare, dovrà essere costruita seguendo le direttive date per ciascuna missione: sarà infatti necessario inserire in modo obbligato determinate tessere (e quindi andare a cercarle).

Nel complesso dare il via alla Caccia non porterà via più di qualche minuto. Detto questo, per poter capire il funzionamento del gioco sarà necessario fare una piccola analisi dei due fronti che andranno a scontrarsi, Cacciatori e Creature, e le tessere di gioco che andranno a creare le strade di Yharnam.

Bloodborne: i Cacciatori

La prima cosa da sapere è che ad inizio partita ogni Cacciatore dispone di 12 carte Azione, divise in 4 gruppi da tre (Abilità, Forza, Resistenza e Vitalità) che inizialmente saranno uguali per tutti: procedendo nel gioco avremo la possibilità di personalizzare il mazzo a nostro piacimento grazie ai Potenziamenti che otterremo. Importante notare che, anche in caso di evoluzioni, il mazzo in nostro possesso sarà sempre di dodici elementi: saremo noi a decidere cosa mettere da parte di volta in volta.

La corretta gestione del mazzo, e della sua composizione, sarà la chiave di volta per arrivare alla vittoria e, si spera, per farlo nel modo più indolore possibile.Questo perché all’inizio di ogni round di gioco ogni Cacciatore potrà pescare dal suddetto mazzo fino ad avere una mano di tre carte. Ciascuna di esse dovrà essere scartata per poter compiere un’azione o, nel turno delle Creature, per contrastare al meglio gli attacchi avversari.

In maniera assolutamente libera, ed eventualmente ripetibile, nel nostro turno potremo quindi decidere di:

  • Muovere: permette di spostare la nostra miniatura fino a due caselle. Qualora il secondo passo dovesse portarci oltre l’attuale tessera andremo a rivelare un nuovo pezzo di mappa e con esso le eventuali minacce (o ricompense) presenti. Non raramente avremo anche modo di incontrare NPC che ci chiederanno di compiere delle missioni per loro. E se lungo il percorso dovessimo incontrare dei nemici? In questo caso non ci impediranno di muoverci ma ci seguiranno lungo la mappa (lo stesso manuale di gioco consiglia di sfruttare la cosa per alleggerire il carico di alleati in difficoltà).
  • Interagire: con questa mossa potremo raccogliere oggetti da terra, parlare con alcuni NPC, attivare meccanismi ecc ecc
  • Combattere: abbastanza intuitivamente , questa mossa permette di attaccare gli avversari. Il sistema di combattimento qui presente è allo stesso tempo molto immediato e molto tattico. ogni arma presenta infatti un numero di slot attacco variabile da due a tre. Inoltre ogni attacco è caratterizzato da una diversa velocità di esecuzione e danno. Usando una carta in uno di questi slot andremo ad attivare il relativo attacco. Attenzione: la “casella” usata rimarrà occupata, e quindi inutilizzabile, fino a quando non trasformeremo l’arma. L’efficacia dell’attacco scelto sarà resa nota andando a confrontare la nostra scelta con quella (semi causale) dell’avversario. Torneremo sulla cosa a breve.
  • Trasformare l’arma: come tutti gli appassionati di Bloodborne sanno, nell'opera targata From Software ogni arma ha due forme d’uso: solo usando quest’azione potremo passare da una all’altra. Ogni volta che lo faremo la “nuova” arma avrà tutti i suoi slot attacco disponibili: salvo rare eccezioni questa è di fatto l’unica mossa che permette di liberare questi spazi. Importante notare che ogni arma, e ogni versione delle singole armi, ha effetti e “trigger” di natura diversa. Ad esempio la celebre Mannaia Dentata in forma retatta infligge un danno aggiuntivo in caso di attacchi con Contrasto, mentre in forma estesa, se si uccide l'avversario, permette di curare una ferita e pescare una carta.
  • Andare nel Sogno: per l’ultima l’azione più particolare, e caratteristica, del gioco. Potremo accedere a questa dimensione onirica in due modi: volontariamente o qualora le Creature abbiano la meglio sul nostro Personaggio. La differenza principale sarà che nel primo caso potremo sfruttare l'esperienza ottenuta nella Caccia per ottenere miglioramenti e potenziare il nostro personaggio, mentre nel secondo perderemo tutti gli Eco del Sangue in nostro possesso (questi sono la valuta usata per acquisire i suddetti miglioramenti e possono essere ottenuti principalmente sferrando il colpo finale ad una Creatura). Purtroppo accedere al Sogno porta con sé uno spiacevole effetto negativo: ogni volta che succederà il timer della Caccia avanzerà di uno spazio, avvicinando in maniera inesorabile l’epilogo. Abbastanza intuitivamente una delle valutazioni più importanti da fare in gioco sarà proprio quella di capire quando accedere al Sogno: non farlo potrebbe esporci al rischio di perdere quanto accumulato, farlo troppo spesso ridurrà sensibilmente il tempo a nostra disposizione.

Bloodborne: i Mostri e i Boss

Le Creature sono invece gestite da un’intelligenza artificiale piuttosto semplice (ma, credeteci, non per questo saranno meno letali). Ogni volta che un Cacciatore avrà finito di agire, tutte quelle presenti su una Tessera con un Cacciatore o su una adiacente ad essa si muoveranno di una casella verso il Cacciatore più vicino o, se a portata, attaccheranno.

Il comportamento offensivo di ogni creatura è gestito da una mazzo di sei carte: a seconda della carta pescata verrà attivata una determinata capacità. Nello specifico abbiamo tre Carte Base, due Speciale e una Capacità. Quale sia il reale effetto di ciascuna categoria è riportato sulla carta riassuntiva di ciascun nemico.

Ad esempio per i Fanatici della Caccia, uno degli avversari più semplici, pescare una carta Base vorrà dire dover affrontare un attacco a velocità 2 che infligge 2 danni; la stessa carta per una Belva della Piaga comporta un attacco a velocità tre che infligge due danni.

Importante nota tattica: questo mazzo verrà rimescolato solo quando tutte le carte verranno usate. Ne consegue che mano a mano che verranno usate potremo predire quale sia la possibilità che un determinato comportamento si attivi e impostare le nostre azioni di conseguenza.

Anche i Boss, avversari ben più temibili, vengono gestiti in maniera simile con una importante differenza: tutti, come visto nel videogioco, si evolveranno durante il combattimento, sviluppando nuove abilità offensive e diventando più letali.

Bloodborne: la città di Yharnam e il tempo

Come detto in apertura ogni missione richiede di creare una semicasuale pila di Tessere Mappa. All’interno di ciascuna potremo distinguere una o più caselle a cui possono essere legati effetti negativi (tipicamente legati alla comparsa di una creatura) o positivi (come incontri con NPC alleati o la presenza di oggetti Consumabili).

Alcune tessere saranno inoltre caratterizzate dall’avere specifici effetti su coloro che sono al loro interno. Ad esempio la sacralità della Cappella di Oedon inibisce le Creature rendendole meno performanti in battaglia; in altri casi saranno solo specifici elementi a ottenere particolari bonus o malus.

Il tracciato del tempo indica invece, manco a dirsi, entro quanto dovremo concludere con successo la missione in corso. Il contatore avanzerà alla fine di ogni round e, come detto, ogni volta che un Cacciatore accederà al Sogno. Importante sapere che lungo il tracciato sono presenti alcune caselle rosse. Queste hanno due grandi effetti.

Il primo è quello di resettare il mondo di gioco: ogni volta che il contatore arriverà su una di esse, le Creature (Boss inclusi) verranno riportate sulla casella dove sono apparse e risanate di ogni ferita. Il secondo è quello di agire da attivatori di eventi specifici delle varie missioni. Eventi che il più delle volte renderanno ancora più difficile lo scontro. Va da sé che gestire al meglio questo aspetto sarà fondamentale per evitare di trovarsi in situazioni poco (o per nulla) gestibili e trasformare quella che sembrava essere una facile vittoria in una clamorosa disfatta.

Bloodborne: Le Cacce

Incluse nel gioco troveremo quattro diverse campagne di gioco, ciascuna delle quali si dipana in tre capitoli. Indipendenti l’una dall’altra, potremo decidere quale affrontare senza un particolare ordine (sebbene il gioco consigli di partire con La Lunga Caccia, la più “abbordabile” del quartetto).

Come ormai è consuetudine per questo tipo di giochi sarà possibile salvare la campagna in corso al termine di ciascun capitolo: nell’organizer sono presenti degli slot dedicati proprio a “congelare” lo stato dei singoli cacciatori. Segnaliamo che il gioco, in linea con lo spirito di “difficoltà” ereditato dal videogioco, prevede che una campagna debba essere giocata ripartendo da zero qualora dovessimo fallire nel portare a termine con successo uno qualsiasi dei tre capitoli.

Senza andare troppo nel dettaglio ecco una breve panoramica di ciò che i Cacciatori dovranno affrontare in ciascuna delle quattro missioni:

  • La Lunga Caccia: le Belve della Piaga hanno invaso la città di Yharnam; i cacciatori dovranno fermarle e scoprire da dove arrivino
  • Pazzia Crescente: gli abitanti della città sono cadute preda di un’inspiegabile frenesia…e i Cacciatori non ne sono immuni
  • I Segreti Della Chiesa: il quartiere della cattedrale è inaccessibile…e da esso giungono i lamenti delle Bestie. L’allarme lanciato dalle campane risuona in tutta la città.
  • La Caduta di Old Yharnam: la Pestilenza Ashen minaccia di diffondersi per tutta la vecchia città: i cacciatori devono fermarla prima che avvenga.

Bloodborne: il combattimento

Chiudiamo la disamina del gioco con una piccola, ma necessaria, spiegazione del sistema di combattimento di Bloodborne. Come esposto in precedenza ogni cacciatore dispone di una mano di tre carte. Per attaccare dovrà porre una carta in uno slot della scheda Arma e, così facendo, attivare l’attacco riportato. Ognuno di questi presenta, di base, due elementi: velocità e danno inflitto. A corredo di questi componenti è possibile aggiungere, se presente, l’effetto riportato sulla carta usata come attivatore.

Le Creature avversarie agiscono invece in maniera semi-casuale: quando attaccheranno, come detto, pescheranno una carta: il tipo prelevato indica il tipo di offensiva attivata. L’esito di questo "sano" scambio di colpi viene determinato dal confronto dei due attacchi messi in campo: mettendo a confronto le velocità ed eventuali effetti aggiuntivi vedremo chi verrà ferito (o ucciso) o se i colpi non avranno effetto. In caso di parità vorrà dire che entrambe le parti si saranno colpiti a vicenda.

Quanto esposto vale anche nel caso in cui ci dovessimo trovare a difenderci dagli attacchi (con la differenza che verrà prima pescata la carta avversaria). Attenzione: se gli slot saranno già stati occupati non sarà possibile porre ulteriori carte: saremo inermi di fronte ai colpi nemici.

Ad aggiungere un ulteriore strato di tatticismo concorrono altri due elementi. Prima di tutto il fatto che ogni arma dispone di effetti aggiuntivi, spesso attivati da specifici trigger, e il fatto che potremo schivare gli attacchi o contrastarli con la pistola. In secondo luogo il fatto che la composizione del mazzo delle creature è nota e fissa: in funzione di quanto è già stato scoperto sarà sempre più facile prevedere quale sarà la mossa a cui potremo andare in contro e, di conseguenza, rispondere a dovere.

Facciamo un esempio: il nostro Cacciatore, armato di Mannaia Dentata, si trova a dover affrontare dei Fanatici della Caccia e ha tutti gli slot liberi e in mano una carta Schivata e due carte BaseDecide di attivare l’attacco Squarcio che ha velocità 2 e infligge 2 ferite usando una carta di tipo Base. Pescando per l’avversario esce la carta attacco Base: velocità 2 e due ferite. Non volendo iniziare lo scontro subendo delle ferite (dato che la velocità dei due attacchi è uguale) il giocatore Contrasta questa offensiva con la pistola. Risultato finale due ferite inflitte e nessuna subita.Purtroppo l’avversario dispone di ancora due ferite. il giocatore utilizza un secondo slot per utilizzare l’attacco Taglio Rapido: velocità 3, per una ferita. ma avendo usato una carta con l’effetto Contrasto aggiunge un’ulteriore ferita.

Qualunque sia la carta pescata dai Fanatici poco importa: osservando la loro scheda vediamo che la velocità massima dei loro attacchi è due. Come risultato finale di questo secondo giro avremo quindi zero ferite al cacciatore e quattro ai Fanatici, che vengono così rimossi, fornendo un’Eco del Sangue al giocatore.. Il terzo slot, ancora libero, verrà utile nel momento in cui si attiverà il Servitore della Chiesa nella casella vicino: potrà essere usato per porvi la carta Schivata e evitare del tutto il primo attacco che subirà.

Questa è la versione base del sistema di gioco. Come già detto i Cacciatori avranno modo di sviluppare, e personalizzare, il proprio mazzo, aggiungendo carte che dispongano di altri effetti bonus. D’altro canto gli attacchi delle diverse Creature disporranno anch’essi di effetti particolari: alcuni ad esempio non potranno essere contrastati, altri porteranno alla follia il nostro Cacciatore ecc ecc

Considerazioni

In maniera naturale, visto il brand alla base di questo gioco da tavolo, viene da chiedersi se la trasposizione in “salsa” boardgame sia fedele all’esperienza vissuta con il videogioco. Siamo felici di aver constatato che, pur considerando le differenze tra i due media, questo è avvenuto con buon successo. Affrontando Bloodborne il Gioco da tavolo sarà facile rivivere le atmosfere e le difficoltà viste nel videogioco.

E parlando di difficoltà: Bloodborne è un gioco che sa essere “cattivo” se preso sottogamba. ogni azione deve essere valutata e, nel limite del possibile, si dovrebbe avere pronto un piano B per quando le cose prenderanno una brutta piega (e succederà…).

Non solo la difficoltà del gioco si lega in maniera diretta alla sua scalabilità: in linea con il videogioco (dove per facilitarsi la vita è possibile evocare un alleato), molto probabilmente troverete l’esperienza di gioco più difficile al diminuire del numero dei Cacciatori. Se vi piace la sfida Bloodborne in solitaria sarà un boccone duro da mandare giù.

Indirettamente questo innalza la longevità del prodotto: giocato in maniera ligia alle regole, dove fallendo una missione viene chiesto di ripartire da zero la campagna, non sarà così difficile che ci si ritroverà a dover giocare alcune missioni più di una volta.

A donare maggior longevità, potrebbe poi intervenire tutta la serie di espansioni e add-on sbloccata durante la campagna Kickstarter del prodotto: sebbene non siano stati ancora annunciati è molto probabile che li vedremo arrivare.

Sulla rigiocabilità invece è necessario fare un discorso a parte, e specificare che molta di essa deriverà dai giocatori stessi. Questo perché nelle missioni che andremo ad affrontare molti degli eventi proposti saranno introdotti da fattori scatenanti. Ad esempio entrando la prima volta in una certa tessera ci verrà chiesto di andare a leggere una precisa carta della campagna, così da introdurre un NPC che, a sua volta, ci darà una missione da compiere; o, ancora, terminata una certa missione verremo attaccati “a sorpresa”.

Tutte cose pre-scriptate che, esaurita la sorpresa della prima volta, conosceremo già. Intendiamoci, di per sé questa cosa non è sbagliata e, anzi, riflette molto bene il duro apprendimento che i videogiochi soul-like impongo a chi li affronta: fallire, riprovare con una maggior esperienza e sapienza, e vedere se la nuova volta sarà quella buona.

Tuttavia, allo stesso tempo, non tutti potrebbero apprezzare questa predeterminazione degli eventi di gioco. A ciascuno decidere di che gruppo si fa parte.

Chiudiamo con due riflessioni di tipo “meccanico”. La prima è che Bloodborne il Gioco da Tavolo è un collaborativo assoluto dove tutti conoscono le opzioni di tutti. Ne consegue che potrebbe “facilmente” sorgere la figura del giocatore alpha che imposti il gioco per tutti gli altri. A ciascuno valutare se nel proprio gruppo sia presente una figura di questo tipo e, in caso, quanto sia arginabile.

La seconda riguarda il sistema di combattimento: sebbene ci sia piaciuto molto e riesca a trasmettere l’idea di un combattimento portato avanti da Cacciatori esperti e temprati da mille battaglie tuttavia, a nostro modo di vedere, non trasmette quella frenesia che ci aspetteremmo di provare in un combattimento all’arma bianca contro creature sovrannaturali. Al contrario molto facilmente ci si troverà a fermarsi per valutare le opzioni a nostra disposizione e, soprattutto, quelle dei nostri avversari; magari con qualche consiglio amico a corredo. Certamente non fino al punto di scadere nella paralisi da analisi, ma abbastanza da spezzare il “ritmo”.

Se cercate questo tipo di combattimenti bene, altrimenti vi consigliamo di guardare altrove. Se invece vi piace l'idea di valutare con attenzione ogni mossa avrete qui qualcosa che ve lo permetterà in maniera efficace , senza tuttavia cadere nel macchiavellico Da ultimo parliamo dell’impatto dell’alea: siamo felici di dire che è ridotto al minimo. Di fatto riguarderà principalmente la pesca delle carte attacco (nostre e avversarie), ma è un elemento tutto sommato abbastanza ridotto e facilmente arginabile. Tuttavia è innegabile che pescare una carta sbagliata nel momento meno opportuno potrebbe innalzare improvvisamente la difficoltà di gioco e scatenare un effetto valanga che potrebbe avere conseguenze inaspettate (nella nostra esperienza uno dei cacciatori è rientrato dal Sogno solo per essere ucciso immediatamente a causa dell’attacco Speciale di un avversario, finendo così nuovamente nel Sogno e facendo avanzare il token tempo su una casella rossa…portando così a nuova vita tutti gli avversari che avevamo sconfitto duramente fino a quel momento).

Bloodborne: per chi è adatto

Trattandosi della trasposizione in salsa boardgame di un noto videogioco, va da sé che il primo target siano gli amanti del suddetto brand: qui troveranno le atmosfere, e le sfide, che hanno reso celebre il prodotto targato From Software.

A seguire, visto il fatto che sarà possibile giocare solo in maniera collaborativa, è indubbio che il gioco sia indicato esclusivamente a persone che amino agire in concerto con gli altri giocatori e sappiano cooperare in maniera fluida e realmente unita: credeteci, il gioco non perdona colpi di testa o iniziative troppo personali. Da ultimo ci sentiamo di consigliare Bloodborne Il Gioco Da Tavolo agli amanti della sfida: qui troveranno pane per i loro denti, in un gioco dove ogni mossa deve essere ponderata con attenzione e ogni errore si paga caro.

Conclusioni

Bloodborne Il Gioco Da Tavolo riesce a portare sul tavolo da gioco le atmosfere e le difficoltà della controparte videoludica. Nel complesso abbiamo qui un buon prodotto che sebbene pecchi per la qualità di alcune delle sue componenti, dal punto di vista ludico non ha praticamente nulla che gli si possa rinfacciare: l’unico vero (ma solo potenziale) limite che potreste riscontrare è il possibile insorgere del giocatore alpha, ma essendo una cosa da imputare più ai giocatori che al gioco non riteniamo di considerarlo un vero difetto ma solo qualcosa da tenere presente.

Il consiglio che ci sentiamo di darvi è questo: avvicinatevi a Bloodborne il gioco da tavolo armati di una buona dose di pazienza e con l’implicita accettazione di dovervi impegnare molto per portare a casa la vittoria. Se sarete in grado di farlo, allora saprà regalarvi serate di divertimento e di grande tensione ludica.