L'alieno, una trama che vale sempre

Dove si parla di: coperte elettriche, carote indigeste e luoghi comuni duri a morire.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

In effetti, ci sono buoni motivi per pensare che molti tra voi non abbiano sprecato parte della propria vita inseguendo vecchi film in bianco e nero. Motivo per cui dovrò raccontarvi la trama, almeno a larghe linee.

Thing from Another World 3

La spedizione scientifica artica "6" (sì, si chiama proprio così), capitanata dal Premio Nobel (non si sa per cosa) Arthur Carrington, segnala alla base militare americana di Anchorage, in Alaska, di aver avvistato una non meglio identificata aeronave, il che impone un accertamento. Il capitano Patrick "Pat" Hendry viene inviato sul posto, dove con qualche chilo di esplosivo contri­buisce a "disseppellire" un disco volante sprofondato sotto la superficie.

Leggi anche THX 1138, ecco George Lucas prima di Star War

Distrutto il velivolo, militari e scienziati recuperano un blocco di ghiaccio nel quale, a quanto pare, è rimasto surgelato il pilota extraterrestre. Quest'ultimo, grazie all'inter­vento di una coperta elettrica, sguscerà fuori dalla sua bara gelata rivelandosi un cristone alto due metri e mezzo, somigliante al mostro di Frankenstein (quello di Karloff) e composto intera­mente di tessuto vegetale. Solo che, al posto di starsene in un vaso a succhiare acqua, succhia sangue dalle vene degli organismi animali, umani compresi of course. Il resto è storia: dopo vari momenti di suspense e alcuni violenti incontri con la creatura, intervallati dall'incessante battibecco tra ricer­catori e soldati (gli uni vogliono studiarla, gli altri distruggerla), i Nostri riusciranno ad annientarla con un'improvvisata "trappola elettrica", l'Arma Miracolosa di turno.

jwcampbell
John W. Campbell Jr

John W. Campbell Jr. non era certo un tipo a cui mancassero le parole, anzi. Per dirla con Brian Aldiss, "aveva idee decise, molte delle quali errate", una di queste - ad esempio - era che il fumo di sigaretta fosse del tutto innocuo per la salute. Bé, dopotutto aveva studiato più fisica che biologia. Ciò non toglie che come autore, e soprattutto come responsabile editoriale del celebre magazine Astounding Science Fiction, si sia guadagnato l'immortalità nel pantheon della science fiction nove­centesca.

Nell'agosto del 1938, pubblicò sulle pagine della sua rivista - sotto lo pseudonimo di Don A. Stuart - un romanzo breve (o racconto lungo) dal titolo Who Goes There? (letteralmente: chi va là?), il quale è l'origine del nostro attuale pellegrinaggio. Secondo lo storico Jacques Sadoul, questa avvincente avventura "può essere considerata il vero punto di partenza della fantascienza classica degli anni Quaranta", una valutazione forse un po' troppo generosa, ma suffragata dall'entusiasmo di un altro gigante letterario degli anni Quaranta come Alfred Elton Van Vogt, che attribuì a "questo eccellente racconto" il merito di aver ispirato la sua carriera di scrittore.

Leggi anche Existenz: lasciate ogni certezza, voi che giocate in VR

In ogni caso, il racconto di Stuart-Campbell è nel contempo molto vicino e molto lontano dall'intreccio de La cosa da un altro mondo, diciamo che gli somiglia come una tigre somiglia a un gatto. Meglio non confonderli.

whogoesthere

Qui, infatti, l'alieno è un telepate mutaforma capace di assimilare brutalmente (o contagiare in modo subdolo) altri organismi per poi imitarli perfet­tamente. Il suo aspetto iniziale - sempre che non l'abbia acquisito sull'ultimo pianeta da cui è passato - non è particolarmente rassicurante:

"Tre occhi folli, pieni d'odio, brillavano di una fiamma vivente, lucida come sangue appena sgorgato, in una faccia contornata da un orribile, contorto nido di vermi: vermi blu, mobili, che strisciavano dove ci sarebbe dovuto essere del pelo...".

Questa simpatica bestiolina (malvagia fino al midollo, secondo il suo ideatore) ha dormito per venti milioni di anni nell'impenetrabile permafrost antartico prima che gli uomini della Spedizione al Polo Secondario la trovassero e incautamente la liberassero dal suo sudario gelido. Ora, natu­ralmente, vuole usare il proprio incredibile potere "mime­tico" per impossessarsi di tutti i membri dell'equipe scienti­fica e quindi... come cantavano i Ramones: today your love, tomorrow the world.

Leggi anche Tutti voi zombie, fantastica storia di viaggi nel tempo

L'idea dello scrittore ha la semplicità tipica dei colpi di genio: incrociare La guerra dei mondi di Wells con i Dieci piccoli indiani di Agatha Christie (che, per inciso, sarebbe stato pub­blicato solo l'anno successivo) e vedere cosa succede. Il risultato, come è facile intuire, è un fanta-thriller deli­zio­samente claustro­fobico e paranoico. Nella stazione di ricer­ca, iso­lata nel centro di uno sconfinato deserto bianco, chiunque potrebbe non essere altro che una copia di sé stesso, un mostro celato nella forma di un amico, chiunque potrebbe essere la Cosa.

who goes there   by mechagen da9mx0h
Mechagen / Deviantart

Ma su questo torneremo a suo tempo.

Come dicevamo, John W. Campbell Jr. non era certo un uomo a cui mancassero le parole. Né tantomeno gli mancava la verve del più compiaciuto polemista. Eppure, quando scoprì che la sua creatura era stata trasformata da The Thing From Another World in una grossa "carota antropomorfa", non si scompose più di tanto:

"ho l'impressione che la versione originale [di Who Goes There? n.d.a.], diretta e recitata fedelmente, avrebbe trasformato il dieci per cento del pubblico in una massa di veri e propri isterici urlanti...", pare sia stato il suo solo commento.

In effetti, se c'è un esempio di come l'immaginazione fantastica sia capace di precorrere la nostra capacità-possibilità tecnica di rappre­sentarla "come messinscena", questo è proprio il racconto di Campbell: un potente alieno rimasto congelato a lungo in attesa che il mondo fosse pronto per accoglierlo. Ed è una doppia ironia che questa affermazione valga anche per il film carpenteriano: accolto alla sua uscita da una raffica di improperi e pomodori marci, sarebbe diventato solamente in seguito uno dei più osannati cult-movie del Novecento.

Leggi anche Ultimatum alla Terra, grande Sci-Fi che ha fatto scuola