Caro Fratello, recensione: l'oscurità celata nell'animo femminile

Caro Fratello, edito da J-POP è l'edizione definitiva di uno dei classici degli shoujo, scritto e disegnato dalla grande sensei Riyoko Ikeda.

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a cura di Beatrice Villa

Caro Fratello, edito da J-POP è l'edizione definitiva di uno dei classici degli shoujo manga, dopo le precedenti edizioni italiane pubblicate da ben due editori diversi. Scritto e disegnato dalla grande sensei Riyoko Ikeda (conosciuta soprattutto per Lady Oscar), è stato pubblicato in Giappone dal 1974 sulla rivista Margaret della Shūeisha e in seguito raccolto in 3 tankōbon, usciti tra l'agosto e l'ottobre del 1975. Dal manga è stato tratto l'anime con la regia di Osamu Dezaki, il quale già aveva diretto gli episodi di Lady Oscar e di Jenny La tennista. Caro Fratello è una storia drammatica, in cui si intrecciano in una spirale perfetta amore e morte, in cui vengono a galla i sentimenti e le emozioni più oscure celate da sempre nell'animo femminile, che finalmente trovano una valvola di sfogo.

"Quello non era amore. Sono più che certa che non lo fosse. Ad attrarmi, a spingermi a soffermarmici, quando ci incrociavamo, era un paio di misteriosi e accecanti occhi bruni, nei quali si riflettevano i giorni della mia infanzia."

Caro Fratello: l'addio all'infanzia

Protagonista di Caro Fratello è Nanako Misonoo, una ragazza gentile, dall'animo puro, spensierata, che non ha mai conosciuto la sofferenza, pronta a cominciare la sua nuova vita da liceale nella prestigiosa accademia femminile Seiran Gakuen. Prima, decide però chiedere a Takehiko Henmi, il suo giovane insegnante, di diventare suo fratello elettivo per raccontargli del suo ingresso alle scuole superiori. Senza nemmeno sapere che Henmi è in realtà il suo vero fratello, anche se tra i due non ci sono legami di sangue, visto che è il figlio che il patrigno di Nanako, da lei considerato un vero padre, ha avuto dalla prima moglie, inizia questa corrispondenza, mediante la quale la ragazza gli scrive tutto ciò che capita a scuola e usa queste lettere come valvola di sfogo e per chiedere consiglio. Perché la vita alla Seiran non sarà tutta rosa e fiori come la ragazza si era immaginata, soprattutto una volta entrata nella Sorority, l'associazione studentesca nella quale possono entrare solo le elette dell’Accademia, scelte in base al loro status sociale.

La ragazza scoprirà che la scuola si fonda su un ordine gerarchico, dove coloro che stanno ai gradini più elevati della classe sociale sono venerate e temute da chi non stato scelto e si ritroverà avvinghiata nell'intricato, difficile e spesso spaventoso rapporto tra le Magnifiche tre, le ragazze più popolari della scuola Fukiko Ichinomiya, soprannominata Lady Miya, Rei Asaka, che tutti chiamano Saint Just e Kaoru Orihara, detta il principe Kaoru.

Nanako capirà ben presto quanto sia complicata la vita, quanta oscurità si celi dentro l'animo femminile, così facilmente manipolabile quanto fragile e labile. Quanto sia facile dubitare delle parole del prossimo e della sua natura. Segreti, drammi, amori che sfumano in odio, gelosia e abbandono. La gioia e l'incanto provati all'inizio, quando ancora non sapeva quanto dura e falsificatrice fosse la vita, svaniscono insieme alle sue sicurezze, mentre la sua unica certezza rimarrà sempre il suo caro fratello, l'unico al quale può rivelare i suoi dubbi e le sue infinite paure.

Caro Fratello: gli abissi dell'animo femminile

Caro Fratello è una storia che rispecchia profondamente il tempo in cui è stata scritta. Per molto tempo infatti, in Giappone l'industria dei manga era stata portata avanti da uomini, che ignoravano completamente l'immaginario delle adolescenti nel pieno del loro sviluppo emotivo e intellettuale fino a quando un gruppo di nuove autrici non rivoluzionò completamente l'estetica e le tematiche dei manga per le ragazze. Siamo nel 1947, ventiquattresimo anno dell’Era Showa, e per questo il gruppo fu soprannominato i "Fiori dell’anno ‘24". Queste mangaka proposero alle giovani lettrici un'educazione agli eventi della vita in armonia con la loro sensibilità femminile, senza però nessun tabù, censura né tantomeno mitigarne i drammi e la crudeltà di certi eventi.

Tra di loro c'era anche Riyoko Ikeda la quale, dopo Lady Oscar, scrive Caro Fratello,  una storia profondamente psicologica, che scava a fondo all’interno del cuore dei personaggi portandone a galla i desideri e le passione più oscure. Nulla è celato. Le emozioni, dalle più banali alle più impensabili e temibili vengono a galla con la forza di una marea, trascinando il lettore in un vortice di oscurità dove anche la luce più pura è destinata a affusarsi. Caro Fratello è un’opera in cui l’amore e la morte procedono di pari in passo, in una spirale inseparabile, dove ognuno dei personaggi nasconde un passato crudele, che viene a galla con drammaticità e prepotenza. Anche il più forte di esso nasconde la propria fragilità. È impressionante il mondo in cui Ikeda riesca, con il talento che la distingue, a dare enfasi alle emozioni dei personaggi, i cui sentimenti sono talmente tangibili e reali che anche il lettore ne è sopraffatto.

La drammaticità è preponderante, così come l’esaltazione dell’animo femminile e va a toccare gli abissi più oscuri, quei sentimenti che per anni le ragazze giapponesi hanno dovuto nascondere sotto una campana di vetro. È quasi liberatorio in fondo, ma talmente incontenibile e impetuoso che alla fine ci sfugge dalle mani. Pensiamo a Mariko Shinobu la quale, ossessionata dall'idea di essere abbandonata, sviluppa un attaccamento morboso nei confronti di Nanako, minacciandola anche di suicidarsi se non le fosse stata accanto. Fukiko Ichinomiya, presidente del consiglio studentesco e capo della Sorority, si presenta elegante, gentile e amabile, ma dentro di lei cela un'oscurità nera come la pece, traboccante di odio nei confronti di Rei, che scopriamo essere la sua vera sorella, e un animo manipolatore e crudele. Anche Saint Just e il principe Kaoru sono due ragazze tormentate, che celano nel cuore segreti inconfessabili nonostante ci appaiono forti e senza alcun difetto. La prima, tradita dal suo amore per Fukiko, diventa dipendente dai farmici e sviluppa comportamenti autolesionistici che la porteranno alla morte; la seconda invece, cercherà in tutti i modi di vivere, nonostante quella malattia che la sta uccidendo dentro, portandola a rinunciare al suo amore per Henmi.

La stessa Nanako proverà sulla sua pelle quanto difficile e tormentato sia l'amore, un amore nato verso una persona del suo stesso sesso, Saint Just, che cercherà in ogni modo di salvare, inutilmente. Ikeda dipinge con crudeltà e senza velo alcuno la parte più cupa e tetra dell'amore, un sentimento tanto bello e puro quanto ossessivo, manipolatore e crudele. Una storia drammatica questa che abbiamo tra le mani, ma che non fa altro che portare a galla tutte quelle emozioni, pensieri e sentimenti che non avremo mai il coraggio di confessare, che trovano una valvola di sfogo nel mondo chiuso della scuola in cui le ragazze adolescenti non hanno più limiti e possono vivere appieno il loro sviluppo emotivo, fisico e mentale, senza alcuno freno inibitorio.

Qualche informazione in più sul manga

La narrazione poetica e dettagliata si fonde alla perfezione con i disegni, che mettono a nudo sulla carta, con una forza dirompente, le emozioni dei personaggi, portate allo stremo ed enfatizzate con una forza tale da togliere il fiato.

Per quanto riguarda l'edizione che ci presenta la casa editrice J-POP è molto bella, curata nei minimi dettagli e arricchita da otto illustrazioni a colori e due storie inedite mai pubblicate prima. Molto bella la sovraccoperta, creata come se fosse una lettera.