Cars on the Road, recensione: un viaggio per gli Stati Uniti divertente e coinvolgente

Ecco la nostra recensione della prima stagione di Cars on the Road, la nuova serie Disney Plus targata Pixar

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a cura di Nicholas Mercurio

Cars on the Road, disponibile su Disney Plus, è la nuova serie d’animazione targata Pixar Animation Studios che si aggiunge al catalogo del celeberrimo servizio in streaming più amato da grandi e piccini. Suddivisa in nove puntate, la prima stagione è prodotta da Pete Docter e scritta da Steve Purcell, noto al grande pubblico per aver creato personaggi dei fumetti come gli amati Sam e Max, il cane e il coniglietto antropomorfi più amati della cultura pop.

In Cars on the Road ritorniamo alle atmosfere di Motori Ruggenti, in una missione delicata che rivede Owen Wilson e Larry the Cable Guy impersonare Saetta McQueen e Carl Attrezzi. Nel corso di questi ultimi vent’anni, Cars ha visto sequel e spin-off, action figures e anche videogiochi, ed è uno dei franchise più apprezzati da grandi e piccoli per la sua spensierata comicità.

Un matrimonio inaspettato: Cars on the Road e il suo contesto

A Radiator Springs è una giornata come tante altre. Mentre Sally (Bonnie Hunt) cura il proprio albergo, Ramon (Cheech Marin) prepara nuove decorazioni all’ultimo grido per gli abitanti della cittadina. La comunità si ritrova a chiacchierare come sempre del più e del meno al distributore automatico di Flo fino all’arrivo di Carl Attrezzi (Larry the Cable Guy), triste perché sua sorella, che non vede ormai da tempo e di cui non ha un bel ricordo, si sta per sposare con uno sconosciuto.

Questa rivelazione sorprende tutti, in particolare l’amico Saetta McQueen (Owen Wilson), che si offre come volontario per accompagnare l’amico in un viaggio da un capo all’altro degli Stati Uniti. Il dinamico duo, a cui ci siamo affezionati nel lontano 2005, parte da Radiator Springs con i migliori auguri da parte dei loro amici più cari. È un’introduzione molto sbrigativa che avremmo preferito fosse più chiara per coloro che non hanno mai visto un film della produzione, approfondendo magari i personaggi importanti di Cars e non dedicandosi solamente a Saetta e Carl Attrezzi. Vediamo i due amici prendere la conosciuta Route 66, preparandosi per affrontare pericoli, nuove avventure (e disavventure) nonché innumerevoli nuovi protagonisti.

La produzione ha dato modo di approfondire a dovere dei momenti delicati, e ognuno di essi affronta accadimenti casuali che riflettono esattamente il titolo di ciascun episodio, differenziandosi nei contenuti e nei temi trattati. Assistiamo alla gita della coppia d'amici in uno strano parco giochi simile a Jurassic Park, oppure li vediamo arrivare in uno strano motel dove soggiornano per una notte, avendo a che fare con dei dispettosi spiriti maligni. Questo motel ci ha ricordato l'avventura Carl Attrezzi e la Luce Fantasma, uno spin-off dedicato al miglior amico di Saetta McQueen, dove la comunità di Radiator Springs scelse di fargli uno scherzo terribile per ripagarlo delle sue bravate ai danni degli altri cittadini.

Questo episodio colpisce molto perché si ispira ad altri capolavori della cultura pop come Shining, dove vediamo due piccole Carrera che ricordano Louise e Lisa Burns minacciare Saetta McQueen. Nel primo episodio, però, è stato impossibile rimanere indifferenti quando la macchina da corsa ha pronunciato la celeberrima frase "Si muovono in branchi” del professor Grant, impersonato da Sam Neill in Jurassic Park. Le citazioni proseguono anche negli altri episodi, con dei riferimenti apprezzabili ad alcuni dei film più rinomati del mondo cinematografico come Mad Max e Fast and Furious (come è accaduto in Cars – Motori Ruggenti), molto piacevoli e azzeccati. In un episodio, infatti, Carl Attrezzi affronta una gara di velocità e potenzia le proprie ruote, aggiungendo un razzo dietro le luci posteriori che gli permette di arrivare a una velocità che solo Dominic Toretto sarebbe in grado di raggiungere.

Cars on the Road, tuttavia, non vive solo di ispirazioni. La scrittura di Steve Percell si fa notare purtroppo per i dialoghi tra Saetta e Cricchetto, che risultano sbrigativi e poco curati, come se si andasse di fretta. Trattato con superficialità e frettolosità, il loro rapporto non aggiunge molto altro alla trama e a cosa conosciamo di entrambi grazie alle altre produzioni. La principale critica che riserviamo alla produzione è nel minutaggio di ciascun episodio (sette minuti), che non consente di approfondire i due protagonisti in maniera adeguata. Considerando le premesse, non potevamo aspettarci di meglio: ricordiamo entrambi per i loro sketch comici del passato e non mancano neppure in questa prima stagione della seria d'animazione. È una tipologia di approccio che, pur ripetendosi in ogni episodio, si rivolge al pubblico dei più piccoli, strappando anche un sorriso a chi è diventato grande.

La narrazione si concentra, oltre che sul viaggio dei due amici, anche sui nuovi personaggi che Saetta e Carl Attrezzi incontrano durante le loro peripezie. Ci riferiamo a Ivy, un Monster Jam che ha il sogno di entrare a fare parte di un circo e di avere nuovi amici. Rimasta da sola per molto tempo, desidera fare parte di nuovo di una famiglia, dopo essere stata abbandonata da tutti. Le tematiche all’interno della produzione affrontano i drammi dell’isolamento e della privazione, dando un significato al valore dell’amicizia e del supporto emotivo, che potrebbe sensibilizzare i più piccini a non arrendersi mai.

La povera Ivy, triste e affranta a causa del passato, ha affrontato da sola problemi e situazione complesse, riuscendo a trovare una soluzione per riprendere in mano la sua vita non facendosi sconfortare. Siamo davanti a una protagonista che soffre ma cerca comunque un lato positivo e che, grazie a Saetta e a Cricchetto, riesce a trovare la sua strada, scoprendo il suo talento.

Se da una parte la produzione non approfondisce il rapporto tra Saetta e Carl Attrezzi che comunque già conosciamo da quindici anni, riesce a farlo in due episodi con Ivy, confezionando una co-protagonista interpretata egregiamente da Quinta Brunson. È difatti il personaggio esclusivo della nuova serie targata Pixar a cui ci siamo maggiormente affezionati durante la visione. Il resto del racconto prosegue su questi binari, presentando nuovi personaggi e facendoci incontrare alcuni visi noti, che fanno parte della serie principale e che abbiamo già visto negli altri film.

In conclusione

Considerando a chi si rivolge, Cars on the Road risulta un’ottima soluzione per intrattenersi senza il rischio di trovarsi davanti qualcosa di troppo complesso da assorbire. Si tratta di un esperimento riuscito perché coinvolge e intrattiene in maniera spensierata, ispirandosi a film noti e a serie già viste in altri contesti di questo medium.

La durata di ciascun episodio, che avremmo preferito fosse maggiore, non permette di capire l’evoluzione del rapporto tra Saetta e Carl Attrezzi, esaurendosi fin troppo rapidamente. Siamo tuttavia davanti a una prima stagione divertente, capace di proporre tematiche seriose ma di farlo senza perdere la comicità. È ancora un mistero se la serie verrà confermata per una seconda stagione ma, considerando il risultato finale, ci auguriamo possa essere andare avanti. D’altronde, Saetta e Carl Attrezzi hanno ancora molto da raccontare su di loro.

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