Anno 1951: "Superman and the Mole Men" (gli "Uomini Talpa")

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a cura di Tom's Hardware

Il 23 novembre Superman dice addio a Kirk Alyn e approda davvero sul grande schermo. Dopo tanti serial cinematografici, ecco il suo primo, vero film; che è anche la prima pellicola della DC Comics. È in bianco e nero, prodotta dall'indipendente Lippert Pictures, diretta da Lee Sholem. Lois è l'esperta Phyllis Coates ma soprattutto appare per la prima volta in tuta e mantello il 37enne George Reeves.

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George Keefer Brewer, detto Reeves, nasce il 5 gennaio 1914 nell'Iowa e muore in circostanze mai chiarite il 16 giugno 1959 a Los Angeles, ad appena 45 anni; si tratta di uno dei tanti gialli delle star dissolute di Hollywood, ritratto nel premiato film Hollywoodland diretto da Allen Coulter nel 2006 e nel quale l'attore è incarnato da Ben Affleck - il futuro Batman.

In Mole Men i reporter Kent e Lane giungono nella cittadina di Silsby per coprire la trapanazione del più profondo pozzo petrolifero del mondo. Gli operai disturbano una comunità sotterranea di umanoidi bassi e calvi, che salgono in superficie nottetempo. Gli "Uomini Talpa" sono fosforescenti al buio e ciò spaventa gli abitanti del luogo, che si organizzano per sterminarli. L'Uomo d'Acciaio deve intervenire per evitare la tragedia. Le riprese durano una dozzina di giorni nel piazzale dello studio, per una pellicola lunga meno di un'ora. Si tratta in realtà del modesto pilota in sala della relativa serie televisiva, le Adventures of Superman: ne diviene l'unico episodio in due parti, "The Unknown People" (il popolo sconosciuto).

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Il film è mediocre ma la serie è un altro paio di maniche. L'omaccione all-american anni '50 diviene re incontrastato ma frustrato dei pomeriggi familiari passati davanti ai primi apparecchi domestici. Super-Reeves infatti assaggia il sospirato mondo aureo e adulto del cinema ma non vi lascia alcun segno.

Le sue epocali avventure televisive partono, invece, l'anno dopo, il 19 settembre '52, e terminano, dopo 106 episodi in sei stagioni, il 28 aprile '58; sei anni trionfali. Mentre i genitori adottivi diventano Eben e Sarah Kent, dalla seconda stagione Noel Neill ritorna come Lois, sostituendo la Coates; Jack Larson è Jimmy e John Hamilton è Perry. Gli effetti di volo appaiono eccezionali al pubblico dell'epoca: sono leggendari i salti del protagonista per il decollo. Il potente sponsor, la marca di cereali Kellogg's, permette una produzione curata e ambiziosa, abbastanza fedele all'ormai compiuto concept dei comics.

Ma George Reeves annega nella vita sregolata la frustrazione del ritrovarsi confinato tra le quattro mura domestiche, per la gioia dei soli bambini. La sua morte improvvisa decreta la chiusura del franchise. Insomma, l'Uomo del Domani tasta, troppo in anticipo sui tempi, l'acqua fredda nella grande piscina del cinema, fuggendone poi verso i più confortevoli e sonnolenti lidi televisivi, per rimanervi intrappolato. Una storia simbolica. Mentre l'Uomo Pipistrello fa il contrario: trionfa sul piccolo schermo dieci anni dopo, per chiudere il cerchio su quello grande con pari successo...