Coronavirus, rimandato anche Book Pride

Book Pride cade vittima dell'emergenza sanitaria legata all'epidemia di coronavirus e l'evento viene rimandato in data da definirsi

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a cura di Walter Ferri

Un ennesima fiera viene sposta a causa dell'emergenza sanitaria che affligge attualmente l'Italia e il mondo intero. Questa volta, l'evoluzione di Covid-19 ha inciso nefastamente sull'organizzazione di Book Pride, la fiera milanese dedicata all'editoria indipendente.

L'evento, previsto per il 17-19 aprile, è stato sospeso a tempo indeterminato. Ufficialmente la mossa giunge in risposta alla disposizione ministeriale recentemente messa in atto che, pur terminando ufficialmente il 3 aprile, verosimilmente sarà protratta se non addirittura intensificata.

Dal comunicato pubblicato sui social:

Nelle ultime due settimane abbiamo continuato a lavorare affinché Book Pride potesse realizzarsi nelle date previste.

Il nuovo assetto logistico e organizzativo, il programma costruito fino a oggi – anche grazie al contributo degli editori – e le collaborazioni attivate con importanti partner e media nazionali erano un ottimo punto di partenza per una edizione della fiera che nasceva con le migliori premesse.

L'evolversi della situazione relativa alla diffusione del coronavirus e le recenti disposizioni ministeriali, tuttavia, ci hanno dimostrato che è impraticabile, e poco responsabile, tenere Book Pride nelle date del 17-19 aprile 2020.

Per questo motivo la direzione della fiera si è attivata, in stretto dialogo con le istituzioni milanesi, per ricollocare la manifestazione in altre date. Vi aggiorneremo a breve sui futuri sviluppi, confermandovi il nostro impegno a continuare a lavorare per un'edizione di Book Pride Milano 2020 al massimo livello.

Un caro abbraccio,lo staff di Book Pride

Sempre più realtà aventi a che fare con il pubblico stanno annullando o procrastinando le proprie attività, sia per obbligo amministrativo, sia per le numerose incertezze sui provvedimenti futuri. Le varie date fornite dal governo sono infatti estremamente incerte e gli stessi politici hanno più volte ventilato la possibilità di estenderle con elasticità in base all'andamento della crisi. Ancor più, in Lombardia si starebbe valutando di mettere in quarantena l'intera regione per la durata di un mese o, perlomeno, di estenderne significativamente le zone rosse.