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Cyberpunk: Antologia Assoluta, recensione

Cyberpunk: Antologia Assoluta è il nuovo Drago Mondadori che raccoglie alcune delle opere più rappresentative del cyberpunk, offrendo una lettura imperdibile.

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Cyberpunk: Antologia Assoluta è il nuovo Drago Mondadori che raccoglie alcune delle opere più rappresentative del cyberpunk, offrendo una lettura imperdibile.

Nell’era del digitale, in cui siamo connessi (anzi, iperconnessi) alla rete, in cui l’integrazione tra organico e sintetico non è più semplice fantasia ma ha assunto una connotazione decisamente reale, si ha come la sensazione di trovarsi all’interno di quel futuro cyberpunk raccontato anni fa da Gibson, Sterling e una diffusa, seppur poco nota, pletora di autori che hanno dato un corpo fatto di muscoli, sinapsi e codice a uno dei generi più rivoluzionari della fantascienza letteraria. Vivere, seppur in modo meno invasivo, alcune delle predizioni di queste menti visionarie può, ironicamente, quasi far perdere di consistenza il mondo da loro immaginato, eppure un’antologia come Cyberpunk: Antologia Assoluta, il nuovo Drago Mondadori, dimostra come in realtà sia ancora oggi affascinante tornare nello Sprawl.

Non basta certo l’uscita di un videogioco come Cyberpunk 2077, ottimo interprete di alcuni dei tratti essenziali del genere, a farci provare le suggestioni immaginate quarant’anni fa da Gibson e sodali, per quanto il prodotto di CD Projekt Red abbia saputo cogliere alcune delle sfumature più peculiari della vita nello Sprawl. Sarebbe facile associare il cyberpunk ad arti bionici e jack neurali, ma questo approccio fisico è solo uno dei tratti tipici di questo genere letterario. Mondadori, pubblicando Cyberpunk: Antologia Assoluta, non si limita a dare vita a una semplice raccolta di opere cyberpunk, tra cui alcuni lavori difficilmente reperibili, ma si prefigge di offrire ai lettori una lettura ragionata di questo genere.

Viaggio nelle radici del cyberpunk

Per comprendere il cyberpunk, infatti, bisogna scoprirne le origini tramite le parole di chi questo mondo futuro fatto di codici e multinazionali senza scrupoli lo ha ideato, dandogli forma e avviando un processo di canonizzazione dei principi fondanti che si è poi aperto ad altri media, come cinema, fumetto e animazione. Difficilmente, infatti, altre correnti della sci-fi sono riuscite ad ammaliare e conquistare contesti extra-letterari come il cyberpunk, che in poco tempo ha trovato incarnazioni cinematografiche come Akira e Blade Runner. Un’analisi complessa, con profonde radici sociologiche, che pur configurandosi come una costante della sci-fi letteraria tradizione trova nel cyberpunk una definizione nuova. Non a caso, l’introduzione di questa antologia porta la firma di Bruce Sterling, uno dei due padri nobili del genere, che nella prima pagina del suo contributo al Drago Mondadori fa una precisazione di un certo peso:

“L’Italia è, tradizionalmente, la nazione non anglofona che più apprezza il cyberpunk in tutto il mondo. Per esempio, questo libro è un’antologia di importanti opere cyberpunk che non esiste in nessun altro paese a eccezione dell’Italia. Gli italiani, bisogna riconoscerlo, amano comprendere a fondo le espressioni culturali”

All’interno di Cyberpunk: Antologia Assoluta, la prefazione di Sterling è uno dei contenuti più preziosi. Non solo perché l’autore americano riconosce all’Italia il pregio di esser la nazione, dopo gli States, che ha maggiormente dimostrato un sincero affetto per il genere, ma perché la sua ricostruzione della nascita ed evoluzione del cyberpunk è una delle testimonianze più autentiche del valore di questo contesto narrativo. Sterling si lancia in un personale viale dei ricordi sulla vita del cyberpunk che rende omaggio anche a nomi poco noti di questo genere letterario, ma che hanno dato contributi essenziali alla sua definizione, venendo oscurati dal successo avuto da quello che viene riconosciuto come il romanzo cyberpunk, Il Neuromante di Gibson.

A dare ulteriore sostegno alle tesi esposte da Sterling si pone anche Il futuro non è scritto, la postfazione firmata da Francesco Cuglieri, che offre una prospettiva differente del cyberpunk, tra l'esperienza personale e il parallelismo con la contemporaneità. Una visione che inserita nel volume dopo la lettura dei migliori esponenti del genere diventa una chiave di lettura precisa del valore letterario di questo genere ora che ci troviamo nei decenni descritti da quegli autori che avevano cercato di avvertirci, seppure con toni cinici e a tratti pessimisti, di quanto l’evoluzione tecnologica e la sua ricaduta economica potessero minare il consesso mondiale. Non siamo certo arrivati al mondo ipertecnologico e contraddistinto dalla profonda stratificazione sociale presente in Neuromante o nei racconti di Mirrorshades, ma sarebbe ipocrita non rilevare alcune inquietanti similitudini, che, per quanto minori, hanno il retrogusto amaro delle atmosfere acide dello Sprawl. Ma come giustamente indica Cuglieri, questa similitudine tra il cyberpunk e la nostra attualità affonda nella stessa origine del genere:

“Il cybperpunk nasce da un mix di intuizioni e influenze che esorbitano la fantascienza e a volte la letteratura stessa. Il cyberpunk è letteratura pienamente postmoderna: anzi, per la centralità che dà al rapporto tra società e tecnologia, tra psiche individuale e media digitali, tra tradizione e pastiche, potremmo dire che è proprio al cuore del postmoderno e delle sue ansie”

Quando detto da Cuglieri potrebbe essere una perfetta descrizione di quanto si può sperimentare dal punto di vista emozionale leggendo Cyberpunk: Antologia Assoluta. Basterebbe citare l’incipit di Neuromante per comprendere immediatamente la forza connotazione emotiva e visiva impressa a questo genere:

“Il cielo sopra il porto era del colore di uno schermo televisivo sintonizzato su un canale morto”

In una manciata di parole, Gibson trasmette immediatamente la chiave emotiva della sua storia. Una metafora tecnologica, cromaticamente indicativa, che trova una propria corrispondenza umana nelle pagine successiva, dove agenti corporativi delle zaibatsu e street samurai, spesso più vicini al ronin, si muovono spavaldi, in una dimensione megaurbana soffocante e oppressiva che rispecchia le ansie e le previsioni oscure dell’autore.

Non solo Gibson è interprete di queste pulsioni. Anche gli altri autori citati elaborano le proprie visioni di un presente comunque poco allettante, quello dei primi anni ’80 visto dagli occhi di giovane americano, dando vita a una società futura divisiva, permeata da una mentalità individualista e schiavizzata da un’invasiva tecnologia, non più vista come una forma di uguaglianza come teorizzato nella fantascienza precedente, ma divenuta uno strumento di controllo e dominio. Volendo, in questi tratti si possono ravvedere le suggestioni di autori precedenti, in primis Dick, che dello sfruttamento tecnologico dei potenti e della sua funzione di controllo delle masse aveva fatto una della basi della propria narrativa, unendolo a un degrado umano che avrebbe investito pesantemente l’umanità, come il kipple del suo Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, il romanzo che, ironia del destino, avrebbe ispirato il cyberpunk cinematografico per eccellenza, Blade Runner.

Cyberpunk: Antologia Assoluta, una promessa mantenuta

Cyberpunk: Antologia Assoluta ha un titolo altisonante, ma decisamente meritato. Inserire Neuromante, Snow crash, La matrice spezzata e Mirroshades è stata una scelta oculata, considerando che parliamo di alcuni di titoli più identificative del genere all’interno della ricca produzione letteraria cyberpunk, consentendo anche ai neofiti di avere una Bibbia formativa da cui apprendere i fondamenti del genere, respirando le atmosfere dello Sprawl. Da un’antologia simile non ci si può attendere altrimenti.

Il volume Mondadori ha mantenuto lo spirito autentico del cyberpunk anche nella grafica del volume, non solo nell’immagine di copertina che richiama alla commistione uomo-macchina tipica del genere, ma anche nell’impostazione cromatica con colori forti e memori dei neon che ci si immagina illuminino le viscere metalliche dei bassifondi dello Sprawl. Dalle tonalità violacee della copertina alla costa delle pagine verde fosforescente, Cyberpunk: Antologia Assoluta lascia emergere pienamente lo spirito cyberpunk, meritandosi pienamente un posto d’onore nelle nostre librerie.

Voto Recensione di Cyberpunk: Antologia Assoluta, recensione



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Un modo di ottimo per conoscere il cyberpunk

  • - Le opere contenute son perfette per avvicinarsi al genere

  • - Mondadori realizza un volume spettacolare

Contro

  • - Non pervenuti

Commento

Cyberpunk: Antologia Assoluta è il nuovo Drago Mondadori che raccoglie alcuni dei grandi capolavori del genere, impreziosito da contenuti redazionali firmati da Bruce Sterling e Francesco Guglieri.

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